16. La scatola chiusa

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Non so che cosa sto facendo, bugia, so cosa sto facendo, ma non sono ancora sicura delle mie decisioni.
-Hai deciso che cosa metterti? -
Mi volto e vedo Jessica che guarda i miei vestiti sparsi per la camera. Madison
doveva vestirsi insieme a noi ma poiché le valigie non si fanno da sole siamo costrette ad incontrarci direttamente alla corsa.

-No! Non mi piace nulla-
-Eppure abbiamo comprato tante cose bellissime.-

È vero, ho l'armadio piano di tantissime cose bellissime ma ho la testa da un'altra parte. Mi domando se sia giusta la mia decisione.
E giusto correre un'altra corsa per sfidare Joe. Perché alla fine è questo quello che sto facendo gli voglio dimostrare che nonostante il passato so ancora il fatto mio.

Forse non dovrei fare niente, dovrei restare a casa guardare la TV e dimenticarmi di tutto, trovate una soluzione per il problema "Nick" e scordarmi della mia folle idea di cambiare, di movimentare la mia vita. Perché ogni volta che cerco di dare una svolta nella mia vita il passato mi ricorda delle conseguenze di questa scelta.

Guardo distrattamente l'armadio è nascosto dietro a tre lunghi cappotti c'è quella scatola che non apro più da tanto. Mi sono ripromessa di tenerla nascosta lì è di aprirla sono quando per la testa mi sarebbe venuto in mente di ritornare alla mia vecchia vita. Aprirla solo per farmi del male, un male che però mi avrebbe salvata.

-Azzurra io devo tornare a casa, da quando sei andata via ieri sera con Joe, Nick non è più lo stesso.-

Mi serve sentire solo il pronunciare di un nome per farmi ritornare con la mente nella mia camera, con Jessica che non mi stacca gli occhi da dosso.

-Vai pure ci incontriamo alla corsa-
-Chi ti porta-
-Prenderò un taxi-
Mi sorride e mi abbraccia prima di andare via.

Sono tre volte che mi cambio, tre abiti diversi belli ma che non mi soddisfano.
Di nuovo quella scatola si ripresenta sotto i miei occhi. Se devo fare i conti con il passato devo iniziare con quella scatola.

Prendo la scatola nera spostando i giubbotti verso destra, mi tremano le mani, mi batte il cuore come una mitragliatrice , mi gira la testa per quello che provo nel tenere tra le mani questa grande scatola.

L'apro come se fosse il vaso di pandora, ho paura del suo contenuto ma ne ho bisogno. Sono scappata per tutti questi anni dal mio passato, sono scappata dalla vecchia Azzurra che mi ha sempre spaventata, terrorizzata.
Al suo interno un paio di pantaloncini di pelle nera, una maglietta trasparente bianca, intimo in pizzo nero, stivali alti fino al ginocchio di pelle nera e una giacca di pelle. La vecchia Azzurra non aveva paura di mostrare il suo corpo.
Fino a quella sera, una delle tante che non scorderò mai.

Indosso velocemente quello che c'è nella scatola stupendomi che mi vadano ancora.

Guardandomi allo specchio mi manca il respiro, sono io, non io la dolce Azzurra di tutti i giorni, ma io la regina della corse. Colei che ha sempre vinto, che ha sempre saputo tener testa che non si è mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno.

Scendo le scale velocemente, il fatto che mia madre abbia ricominciato a lavorare e un bene per me, in questo modo non devo dare spiegazioni per come mi sono vestita.

Ci ho pensato più volte mentre mi guardavo allo specchio con il trucco marcato e i capelli ondulati alla perfezione, volevo cambiarmi, non fare quello che ho in tensione di fare ma sentivo che devo. Basta piangersi addosso, basta continuare a dire di dover fare qualcosa è poi non farla. Basta.

Il taxista non fa altro che guardate il pezzo di conscia lasciato scoperto dallo stivale alto, ma faccio finta di nulla, quando la mia vita girava intorno alle corse ero abituata a quei sguardi piedi di desiderio, quello sguardo che mi mettevano e mi mettono paura ma che ho sempre cercato di nascondere.

Non appena arrivo nei pressi della corsa scendo, pago e poi mi diriggo verso il luogo che mi ha più segnata nella vita. Non appena tutti mi vedono arrivare puntano i loro sguardo su di me, non ho paura, ho il volto alto inespressivo pronta a tutto.
Cammino sicura tra i mormorio dei ragazzi che mi guardano e abbassano il volto per rispetto, come se fossi veramente una regina.

Man mano che mi avvicino alle macchine di corsa li vedo.
Tutti gli amici di Nick che parlano tra di loro, ma non appena vedono che tutti glia altri presenti alla corsa hanno lo sguardo diretto verso di me, si voltano. Tra di loro posso riconoscere Franco, Jessica, Joe e non potrei non notare Nick con al suo fianco quella poco di buono di Selena.

Tutti mi guardano, ma lo sguardo che mi fa sentire più nuda e quello di Joe e Nick che mi guardano con sguardo critico, incazzato.
I loro occhi rimproverano il mio abbigliamento, ma non mi importa.

Angolo Autrice
Scusate gli errori.
Come potete notare pian piano ci stiamo avvicinando a scoprire i grandi segreti di Azzurra e non solo.

Ricomincio da Qui. || Completa|| CARTACEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora