4-Alice

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Bussai alla porta della casa di Alice e mi venne ad aprire lei. I suoi capelli lisci e rossi erano tutti arruffati, indossava un pigiama rosa con gli orsetti e la sua faccia mi diceva che non era molto sveglia al momento.

<<Scusa ma ti sei alzata adesso?!>> dissi io scoppiando in una fragorosa risata

<<Ehm...si...no...forse...prosciutto?>> iniziò a ripetere parole senza senso squadrandomi con gli occhi ancora appannati dal sonno e le palpebre strizzate per proteggerli poiché ancora sensibili alla luce forte del sole. Poi se li stropicciò un po' con le mani e reagì come se si fosse svegliata in quell'esatto momento.

<<Ma...>> strabuzzò gli occhi <<...tu che ci fai qui?!>>

Scoppiai a ridere nuovamente.

<<La ricerca di storia non ti dice niente?>>

<<Ottio...era oggi che ci dovevamo incontrare?>> disse sbattendo la testa contro lo stipite della porta e massaggiandosi le tempie con le dita delle mani <<Possiamo rimandare a domani?>> aggiunse poi staccandosi dalla porta e iniziando a guardarmi fissa negli occhi con una smorfia sulla faccia che sembrava supplicarmi di accettare.

<<Stai scherzando Ali?! Mi hai fatto venire fin qui e poco prima di arrivare a casa tua ho vissuto un'esperienza orribile>> calcai ogni singola lettera di questa parola <<Tu ora non mi cacci così!>>

<<Cosa? Perché? Che è successo?>>

<<Fammi entrare e ti spiego>> dissi con una faccia che esprimeva disgusto e allo stesso tempo l'infrenabile voglia di raccontare qualcosa di totalmente sensazionale e inaspettato.

Mi fece entrare e mi comportai come fossi a casa mia, entrai nella sua camera e buttai la giacca sul letto mezzo sfatto, poi mi diressi in cucina dove lei si stava facendo del caffè <<Ne vuoi?>> mi chiese <<No grazie>> le risposi sedendomi su una sedia. Lei finì di preparare il caffè e presa una sedia la girò al contrario con lo schienale verso di me poi si sedette rivolgendo la pancia sul poggia schiena e avvinghiando le sue gambe a quelle della sedia, iniziò a mescolare lo zucchero e mi disse <<Ok raccontami tutto>>

Le parlai di ciò che era successo e di come la cosa mi avesse lasciato a bocca aperta e disgustato allo stesso tempo e le chiesi cosa dovevo fare. Sembrava tutta emozionata dalla situazione <<Quindi non sai il suo nome e lui sembra non avere chiaro come si conquista una ragazza>> <<Esattamente>>

<<Cosa hai provato quando ti ha baciato?>>

<<Un enorme schifo>> era la verità tanto che avevo sputato anche per terra subito dopo

<<Allora fa come non fosse successo niente, se insiste penseremo a qualcosa>>

<<Va bene, ora mettiamoci a lavoro però che sennò sta ricerca non la facciamo più>>

<<Ok...>> disse lei esprimendo la sua poca voglia di mettersi all'opera.

Durante il progetto comunque continuai a pensare a quel bacio e più ci pensavo più nella mia testa si faceva largo un pensiero "Non è stato tanto male in fondo..."

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