Capitolo 1

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IL DIARIO DELLA RAGAZZA DAI CAPELLI ROSSI.

Rosso. Rosso come le rose, come il fuoco, e come i miei capelli.
Vorrei tanto partire dai suoi occhi color cioccolato, ma se parto da lì non ci capirete nulla, quindi partiamo dall'inizio di tutto.
Mi chiamo Jenna Louis, ho diciassette anni, a breve diciotto, e frequento il liceo linguistico, nella classe 4aC. Ho un fratello maggiore di ventiquattro anni, Thomas, e uno di cinque, Eric. Mio padre e mia madre sono ormai separati da più di due anni, perchè mio padre Robert, detto Rob, ha avuto la brillante idea di andare a letto con la sua assistente Carmen, una ragazza di soli ventisei anni. Mia madre Lena è fidanzata con Mark, uno delgi esserei più disgustosi che io abbia mai visto, da un anno. Io e mio fratello Eric viviamo con mia madre e Mark, mentre mio fratello si è messo a girare il mondo con Hanna, la sua super sexy fidanzata del liceo. Viaviamo a Briarwood, un quartiere appartenente al distretto del Queens, a New York City. Siamo qui da quando io avevo quattro anni.
Beh, ora se volete vi racconterò la mia storia.
15 settembre, ore 7:00.
Pronta per il mio primo giorno di scuola. Vado in bagno, mi faccio una doccia veloce, mi lavo i denti, mi metto le lenti a contatto e vado in camera a cambiarmi. Non posso certo vestimi coi primi vestiti trovati nell'armadio, la fidanzata del capitano della squadra di football deve splendere. Infatti opto per un vestito beige a metà coscia con le spalline sottili e delle ballerine abbinate. Vado in cucina a fare colazione, tutti dormono ancora.. Finita la colazione mi guardo un'ultima volta allo specchio, prendo la borsa e vado a scuola.
Eccolo lì, in tutto il suo splendore, Jason Kloy, il mio ragazzo, il mio BELLISSIMO ragazzo. I suoi occhi azzurri e i suoi capelli biondi hanno sempre fatto invidia a tutti. A volte mi chiedo "perche ha scelto me"?! Insomma, di belle ragazze in questa scuola ce ne sono, e anche tante, però lui aveva scelto me.
-Ehi bellezza.- mi sussurra nell'orecchio avvicinandosi.
-Ehi.- mi limito a rspondere stampandogli un bacio sulle labbra.
-Ora c'è scienze, sei pronta a sopportare per una lunga ora il professor Propter?- dice lanciandomi un sorriesetto malizioso. Il professor Propter è il prof più incapace che io abbia mai avuto. Sta tuta l'ora a parlare della sua ex moglie, e di quanto sia stata stronza ad averlo tradito. A tutte le sue lezioni infatti io penso a mio padre, che non vedo da più di un anno, perchè non è più nel suo interesse.
-Mmhh.. Non saprei.- rispondo fingendomi pensierosa.
-Dai, andiamo.- dice appogiando la sua mano sulla mia spalla e trascinandomi dentro alla scuola.
Mi guardo intorno e ossevo gli armadietti, i quadri i muri, tutto uguale. A volte vorrei scappare da tutto questo, da queste noiose abitudini. Vorrei uscire dagli schemi a volte, ma non riesco, sono troppo occupata ad essere una figlia modello, una fidanzata modello e una studentessa modello.
Entriamo in classe e ci sediamo agli stessi posti, Jason vicino al suo migliore amico Josh e io vicino ad Amanda, la ragazza più sgradevole che io conosca. E' un'oca totale, ma è anche la mia migliore amica. Giustamente vi chiederete, "perchè"? Beh, la risposta è semplice: fa parte della compagnia di Jason, ed è la fidanzata di Josh. Abbiamo fatto un sacco di uscite a quattro, soprattutto negli ultimi tempi, perchè Josh non la sopporta più. Ah, vi ho detto che mia madre ha già parlato di matrimonio ai genitori di Jason? Io non ci voglio credere, cioè, Jason mi piace, ma parlare di matrimonio mi sembra assurdo! Provo a concentrarmi un attimo sulla lezione.
-Ed ecco che la vidi..... Vidi quella stronza a letto con suo insegnante di fitness! Non ci credevo, non potevo crederci, invece era successo..- dice il Professor Propter con il magone.
"Toc toc" Qualcuno ha bussato alla porta, e meno male, perchè quella storia la avevamo già sentita un migliaio di volte, e non ne avevo per niente voglia.
A varcare quella porta è il preside Fray, con sotto il braccio un ragazzo. La prima cosa che noto del ragazzo sono i suoi occhi, i suoi occhi, i suoi occhi color cioccolato. E' alto, capelli neri spettinati, ciglia lunche, magro, ma non esile, tutt'altro, ha delle spalle imponenti. Ha un piercing sulla faccia, e si intraverono dei tatuaggi dal collo e dalle braccia.
-Ciao a tutti ragazzi! Questo bel giovincello è Harry Jonson. Sarà un vostro nuovo compagno di calsse, accoglietelo al meglio.- dice con voce potente il preside Fray.
Il ragazzo, cioè, Harry, si va a sedere null'unico posto libero, in fondo alla classe, da solo. Ha un look molto originale, jeans scuri, maglia degli ACDC, una giaccetta di jeans chiaro e degli scarponcini per completare il tutto.
-Che fai?- mi dice Jason.
-N_nulla.. Perchè??- dico balbettando.
-Stai fissando quel tipo. Che c'è, anche tu lo trovi strano?- dice ridacchiando.
-Si.- dico sforzandomi di sorridere. Ma in realtà non lo trovo strano, anzi, lo trovo affascinante, però non posso dire al mio ragazzo "ehi Jason, sai che trovo molto affascinante il ragazzo nuovo?!" quindi mi limito a sorridere ed annuire.
-Allora ragazzi.. Avete ripassato quest'estate?- dice il professor Propter.
-Si....- rispondiamo titubanti tutti in coro.
-Bene.. Allora per dopodomani fatemi un cartellone, con tutto il programma di anatomia dell'anno scroso a coppie, che ne dite?- dice con un sorriso raggiante sulle labbra, come se la sua ex moglie non lo avesse mai tradito. -Le coppie potete sceglierle voi, tranne una. Il ragazzo nuovo, Jonson, andrà con la mia alunna migliore, cioè la signorina Louis. Buona fortuna!- continua Proptor.
Mi giro e faccio un piccolo sorriso a Harry, ma lui non ricambia, mi guarda soltanto, così faccio lo stesso, lo guardo. I suoi occhi sono così belli, sembrano quelli di un cerbiatto, e penso: vorrei perdemi in quegli occhi per il resto della mia vita.

No no.. Ma che cosa sto dicendo?? Sto diventando pazza!! Insomma, io ho Jason, ed è fanatstco.

Le prime sei ore dell'anno sono finalemte passate, ma prima di andare a casa cerco Harry, per metterci daccordo sul compito di scienze. In corridoio non c'è. Neanche in cortile, e nemmeno nella sala di chimica. Ad un certo punto sento un suono. Un violino. Quella muscia splendida viene dalla sala di musica, così cìvado per dare un'occhiata. Entro e lo vedo. Vedo Harry che smette di colpo di suonare e mi fissa.
-Wow, sei veramente bravo.- dico sorridendo e arrosando leggermente.
-"Stai fissando quel tipo. Che c'è, anche tu lo trovi strano?" dice imitando Jason.
-Io... Io non volevo. Scusa. E' che lui tende ad essere parecchio geloso. E poi come hai fatto a sentirmi? Ero lontana....- dico volendo sprofondare.
-36208642.- si limita a dire.
-Cosa?- dico istintivamente.
-Il mio numero, per il progetto di scienze.- dice fissando il pavimento. Finalmente sento la sua voce per la prima volta. E' calda, e leggermente rauca, ti entra dentro. Lo ascolterei per ore.
-Magari puoi passare da me, o io da te. Così ci mettiamo d'accordo di persona, e non per telefono.- dico cercando di riacchiappare il suo sguardo.
-No. Preferisco per telefono, non voglio farti perdere tempo con un tipo strano.- dice riguardandomi.
-Ti ho già chiesto scusa, cosa vuoi? Che mi inginocchi davanti a te a implorare perdono?!- dico innervosendomi.
-Sarebbe un'idea.- dice inarcando un mezzo sorrisetto.
-Com'era? 362.....- dico seria.
-Harley Street.- dice lui altrettanto serio.
-Cosa sarebbe?- domando.
-Abito lì, passa domani dopo la scuola, coaì facciamo quel benedetto progetto. Ora vado, ciao rossa.- dice riportando basso lo sguardo.
-Sono Jenna, non chiamarmi rossa.- dico seccata.
-Va bene, ciao Jenna.- dice girandosi verso l'uscita. -Comunque non era un insulto, adoro i capelli rossi.- dice ormai girato alzando la voce.
Non dico più nulla, arrosisco solamente.
Mi incammino verso l'usita evitando i miei amici, voglio solamente andare a casa.

-Ciao mamma.- dico varcando la porta di casa.
-Non c'è tua madre.- dice col suo solito tono scorbutico Mark.
L'ultima cosa che voglio è fare conversazione con lui, quindi cerco Eric. Lo trovo in camera sua a giocare con i lego.
-Ehi cucciolo.- dico sollevandolo.
-Ciao Jenna.- dice con la sua solita vocina. Eric è uguale a papà. Stessi occhi marroni e stessi capelli castani, d'altronde anche come Thomas. Mentre io sono tutta mia mamma, capelli rossi e occhi verdi.
-Tutto bene oggi?- chiedo sedendomi con lui sul suo letto.
-Si.. Mamma fa il turno di notte. Posso dormire con te?- risponde. Mia madre lavora in ospedale, è un'infermiera, per questo sta poco a casa.
-Certo. Andiamo a mangiare? La mamma ha lasciato il pranzo in frigo.- dico portandolo con me.
Finito il pranzo metto Eric in camera con me e mi butto sul letto. Dopo un po' Eric mi raggiunge e mi sussurra: -Secondo te mamma è felice con Mark? Prmai non sorride più.-
-Non lo so...- mi limito a rispondre stampandoli un bacio sulla fronte.

Ormai è quasi sera, di cena non c'è granchè, solo qualche avanzo dei giorni prima. Subito finita la cena prendo Eric come me, lo lavo, lo cambio, e lo porto a dormire nella mia stanza. Come tutte le sere chiudo la porta a chiave. Mark ha il vizio di bere da sempre, e a volte prova ad entrate nelle stanza quendo è ubiraco. Non è normale. Non è normale avere tutti i giorni il timore di dormire.
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Finito!! <3 Spero vi sia piaciuto :) Commenate scrivendo la vostra ;)

#Gio

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 20, 2017 ⏰

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