Capitolo ventotto. - "Sentirci."

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Le sue pupille dilatate e piene di desiderio erano la mia pura rovina, mi guardavano dall'alto. Ogni sua sfumatura di verde diceva più di mille parole.

Rimasi a guardarla, con la bocca schiusa mentre lei appoggiava la mano sul mio polso, facendo sì che staccassi la mano dal suo collo. «Cazzo, Camila.» dissi. «Non reggo, ho bisogno di sentirti. Voglio di più!» disse tra un affanno e l'altro.

La maggiore mi spiazzò non appena impugnò la mia mano e mi fece inserire un dito al suo interno, come se nulla fosse.

La guardai con attenzione, appoggiai la mano sul suo seno sinistro e mi morsi il labbro.

Lei invece, portò la mano dietro la mia nuca, prendendo i capelli tirandoli, troppe emozioni si erano formate lì in basso, ad entrambe. «Oh.» mormorai poggiandomi le labbra sulla sua scapola, baciandola.

La mia partner decise di muovere il bacino ad una velocità maggiore rispetto alle altre volte in cui lo facevamo, sentivo come le mani entravano e uscivano da dentro di lei, senza che io le muovessi, non mi fece più ragionare. Inchinai la testa all'indietro, le raschiai il petto con le unghie, intanto stavo spingendo pure io con le dita.

Stavo godendo troppo.

Lauren intanto che muoveva il suo bacino, liberò i suoi umori, aumentando di più la mia eccitazione. Con agilità la presi in braccio e la distesi sul divano, io rimasi con il ginocchio sul tessuto, intanto inserii un terzo dito e iniziai a muoverlo rapidamente per farla squirtare.

Decisi di compensare.

Le mantenni il collo, lei rimase ferma avvolta dal rossore, avevo iniziato a darle colpi violenti con le dita facendola urlare. Lei si mantenne a me, mi abbassai e le baciai le labbra intanto che continuavo a spingere con le dita senza pietà.

«Così, tesoro!» esclamai. «Ti scopo con queste dita fino a quando non gridi pietà.» dissi senza sosta.

Lauren gemeva per minuti quasi a me infiniti, fino a quando non liberò tutte le emozioni che aveva racchiuso, di nuovo, sta volta squirtando. Lei era distesa sotto di me, io intanto continuai senza fermarmi.

Continuai il mio lavoro con la mano che iniziava a farmi male, mantenni il suo collo saldamente, il suo colore della pelle divenne subìto arrossato a causa del mancamento d'aria.

«Sto venendo!» disse avendo degli spasmi frequenti, mi graffiò la schiena e si dimenò sotto di me.

Venne bruscamente ancora una volta. Mi tolsi da dentro. «Cazzo.» dissi tutta sudata e con il viso rosso e con la mano mezza in cancrena.

Lauren accarezzò la sua intimità bagnata e si portò le dita alle labbra, leccando i suoi umori.

«Che figa.» dissi guardando ogni suo movimento, osservai le sue dita umide sulle sue labbra schiuse. La vidi mettersi seduta, con un sorrisetto tra le labbra. «Non sono soddisfatta abbastanza...» commentò lei stendendomi nuovamente, si portò in ginocchio davanti a me e mise due dita dentro di me.
«Dio mio.» mormorai con respiro pesante.

«Non mi va che tu non sia venuta abbastanza. Mi manca il suo sapore.» disse e iniziò a leccare la mia figa bollente nuovamente, lasciandomi in uno stato di estasi.

Lei era in ginocchio, le afferrai i capelli e le mossi la testa a mio piacimento, facendomi soddisfare.

Ero già pronta a venire, mancava veramente poco e niente.

«Ti amo, ti amo così tanto...» disse Lauren leccando il mio centro insistentemente.

Dopo svariati minuti, finalmente venni nella sua bocca e lei contenta mi guardò.

Mi misi distesa e Lauren salì su di me e mi diede un casto bacio. «Sei stata brava.» dissi tra le sue labbra, ancora con il respiro leggermente irregolare. «Sei davvero bella quando sei così vogliosa.» confessai.

Lei ridacchiò e io poggiai la fronte contro la sua. «Ti amo, Lauren.» dissi. «Tantissimo.» la maggiore sorrise, dolcemente.
«Ti amo anch'io, Camz.» disse. «Ora andiamo a letto, è tardi.» mi informò mentre guardava l'orologio che segnava l'una e mezza.

Lauren si alzò da me e mi porse la mano, la quale afferrai subito per farmi aiutare. Le sue gambe tremarono leggermente. «Stanca?» chiesi.
«No, assolutamente.» affermaò. La mia donna prese la roba e mentre mi teneva per mano andammo al piano di su.

«Lolo, io prima mi lavo.» l'avvisai.
«Mh? Oh, okay. Vengo pure io.» disse.

Dopo aver preso il cambio e cose varie finalmente entrai dentro quel paradiso chiamato "bagno".

Rivedere quella vasca a idromassaggio gigante non era un peccato, anzi, avrei dato milioni per averne una a casa.

Però mi dovevo accontentare del fatto che ce l'avesse Lauren.

Mi piaceva fare il bagno con lei. «Non vedo l'ora di entrarci.» mormorai.
«Ti piace tanto?» disse lasciandomi una leggera sculacciata.
«Ugh. Sì, comunque.» dissi guardandola male.
«Cucciola.» mormorò.

Riempii la vasca nel mentre che Lauren si spogliava. Dopo una frazione di secondo me la ritrovai dietro di me, che mi abbracciava.

Poggiai le mani sulle sue, dolcemente. Sentii i suoi umidi baci sul mio collo, spostai i capelli, per lasciarle campo libero. «A che punto è l'acqua?» chiese con voce roca al mio orecchio.
«Ah... Quasi fatto.» dissi mordendomi il labbro.
«Capisco.» mormorò.

L'acqua era della temperatura giusta, dopo aver chiuso il rubinetto entrai in acqua per prima. Lauren mi segui, sorrise. «Ci voleva.» mormorai.
«Hai ragione.»

Durante il bagno, per mia immensa gioia, Lauren decise di attivare l'idromassaggio. «Stavo aspettando proprio questo.» dissi per poi sorridere.
«Io stavo aspettando un tuo sorriso.»

Arrossii.

Era davvero carina con me, iniziai a prendere il barattolo del bagnoschiuma ed a fare uscire il liquido denso e rosa che c'era al suo interno, sfregai le mani ed iniziai a passarle sul mio corpo. Lauren mi guardava con attenzione.

Dopo essermi riempita dal sapone, mi risciacquai per bene.

Con la cornetta della vasca, iniziai a bagnarmi i capelli. «Che bellezza.» sospirai rilassata. Sentii Lauren ridacchiare.
«Poi quando hai finito di bagnarti i capelli, passamelo.» disse.

Io annuii.

Dopo essermi bagnata per bene i capelli, al posto di passare la cornetta a Lauren, le lasciai un getto d'acqua in faccia. «Camz!» esclamò. «Ti picchio.» ringhiò.
«Sì sì, non ti credo.» mormorai mentre la guardai con sguardo da sfida.
«Hai ragione, hai ragione.» disse.

Presi il barattolo dello shampoo, feci le stesse azioni di prima, chiusi gli occhi in modo da poter lasciar libera la mente, passai lo shampoo tra i capelli, massaggiando e sfregando, non appena li riaprii trovai Lauren davanti a me, a pochi millimetri di distanza dal mio viso.

«Ho ancora voglia di sentirti.» disse.

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