Capitolo 2- Il risveglio

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Sento un dolore fortissimo alla testa.

Cosa sarà successo?

Mi ero addormentato, sono ancora nel letto, ma tutto gira. Sarà stata la pillola della dottoressa? In effetti mi aveva parlato di molti effetti collaterali.

Aspetta, mi sento bruciare.

Sto malissimo.

"MAMMA"...

Mi sento svenire, ma non risponde...

Guardo la sveglia, sono le 3 di mattina.
Succede tutto nei momenti più inopportuni.

Gira tutto.

Chiudo gli occhi, ormai sto piangendo.

MATT NON GUARDARMI!

Spero di addormentarmi nuovamente.
Fa male, malissimo.

Non mi sento più gli arti.

...

Decido di riaprire gli occhi.

Mi sento molto bene ora, sono gasatissimo!

Però mi sento diverso.

Alzo la mano lentamente... Ci sono delle vene molto in evidenza, la mia pelle é più ruvida del solito... ma che succede?

Sono in mezzo a una strada, è buio.

Mi chiamo Luca.

Mi rimbomba questa voce nella testa...
"Mi chiamo Luca".

Mi siedo su un marciapiede.

È successo ancora.

Adesso come torno Nicola?

Ricomincio a lacrimare.

"Dove sono?", non c'è nessuno.

Provo a rialzarmi, mi gira un po' la testa, ma è normale, quando cambio corpo il peso cambia e quindi devo abituarmi.

Com'è possibile che io abbia camminato fino a chissà dove inconsciamente?

C'è un cartello, sopra c'è scritto il nome del mio paese.

Il problema è che ora sono Luca, non Nicola. Ora Nicola è dentro di me. Non posso ascoltarlo, devo soddisfare il bisogno di Luca. Luca vuole ballare.
Mi incammino, voglio trovare una discoteca, d'altronde vivo in un paese molto grande, una città oserei dire.
C'è di tutto.

"Disko", molto semplice come nome.

Entro.

...

Intanto mia mamma si è svegliata e mi sta cercando... Probabilmente é entrata in camera, ma io non ci sono, sarà preoccupata.

...

Credo di essere uno dei pochi che sia consapevole di ciò che succede, in genere le persone con il mio stesso problema pensano semplicemente di essere un'altra persona, mentre io sono un'altra persona, ma con sempre la consapevolezza di essere Nicola. Poi altri dicono che in realtà io non cambio corpo, ma è la mia mente che fa tutto. Non mi stupirei la mia creatività e la mia mente sono superiori a tutto ed a tutti.

Difficile da spiegare.

La gente prova a consolarmi, "ti capisco..."
No, non capite niente.

Perchè parlare senza pensare, è una cosa stupida

...

Sono nella discoteca, la musica è altissima e sinceramente un po' mi da fastidio.
Qualcosa mi sta dicendo che ho sete, devo bere qualcosa.
Mi dirigo verso il bancone, lì dovrebbero farmi qualcosa da bere.
Gli chiedo se c'è qualcosa di non alcolico...
Lui sorride e versa.
Quello era un sorriso falsissimo.
Mi chiedo cosa mi abbia messo nel bicchiere...
Va beh, ora sono Luca, Nicola è al sicuro no?
Bevo tutto d'un fiato.
Tossisco.
Gira tutto.
Cado a terra e chiudo gli occhi. La musica rimbomba.

Urlo.

Riapro leggermente gli occhi e c'è una folla intorno a me...

Quello che mi ha dato da bere si sta allontanando.

Sento delle sirene.

Chiudo gli occhi, ma stavolta non li riapro.

...
(Nicola è svenuto e viene portato in ospedale, ora sta sognando...)

Dove sono ora?
È tutto nero.
C'è un pc.
Oh anche uno schermo verde.
Mi siedo e accendo la telecamera interna.
Posso cambiare lo sfondo, posso essere dovunque io voglia.
È fantastico.
Ora sono a scuola, e c'è lei vicino a me...
Lei, l'unica che mi capisce veramente.
L'unica che quando mi sorride, lo fa per tutti e due e non perché io sono diverso.
...
Cosa ci fa mia mamma qua?

"NICOLA"
"MAMMA"
"NICOLA VIENI A CASA"
"MAMMA!"
...

Apro gli occhi e faccio un respiro profondissimo.
Mia madre in lacrime mi abbraccia.
Continua a parlarmi, ma le sue parole mi entrano da un orecchio e rimbombano in testa uscendo dall'altro orecchio.
Mi guardo le mani, sì ora sono Nicola...
Riprendo un po' il senno.
Mia mamma mi sta chiedendo il perché.
Io rispondo con un semplice "non ero io".
Lei a quella mia affermazione capisce subito, guarda il dottore che mi sta osservando da quando ho riaperto gli occhi e lui ricambia con uno sguardo piuttosto confuso.
Mia mamma telefona alla psicologa...
C'è il mio cellulare sul tavolino...
Allungo la mano e riesco a prenderlo.
"7 chiamate perse mamma"
Ovviamente.
...

DOLORE IN TESTA.
Sento dei rumori di macchinari strani.

...

Mia mamma caccia un urlo spaventoso, il dottore corre e mi collega strani fili al corpo.
È nei momenti più brutti in cui mi metto a pensare...

Pensare a me, a lei, alla vita, al perché delle cose, così non faccio caso al dolore fisico.

....

Dai è finito tutto.
Ma perché sono così?
Nel mondo le persone sono tantissime e alcune di queste non si meritano ciò che hanno e io che non ho mai fatto nulla di male devo soffrire.
Gente che uccide, gente che ruba... Gente che mente.
Se qualcuno ha scelto me per questa sofferenza, significa che posso farcela?
Significa che gli altri forse non se lo meritano, perché io, perché io sono meglio di loro.
Loro pensano di essere superiori, ma loro sono una persona sola, io sono più persone, ho più menti, ho più pensieri, ho più idee, ho più saggezza, ho più punti di vista.
Ho tutto, loro non hanno niente.
...
Un altro dolore alla testa, decido di aprire gli occhi.
All'inizio è tutto sfocato, una luce è puntata sul mio letto.
Sono a casa mia.
Mamma è seduta di fianco a me sopra una sedia, sta dormendo...
Ha le guance bagnate...
Sono stato io?
IO NON VOLEVO FARTI DEL MALE
Cosa è successo?
Non ricordo più nulla.

Un altro dolore.
Prendo mia mamma e la metto nel mio letto, mi gira un po' la testa, saranno delle medicine che probabilmente mi hanno dato... Però non ne sono sicuro, l'ultima cosa che ricordo è di essere stato in ospedale.
Bacio mia mamma sulla guancia, le mie labbra rimangono umide, aveva pianto molto, probabilmente si era appena addormentata...
Non volevo essere così...
Scusa mamma.



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