5- Perché fai tutto questo?

8 1 1
                                    


Anche quest'oggi mi ero svegliata tardi, ma non faceva niente essendo estate...peccato che quello era un giorno importante, molto importante. Era il giorno dell'audizione per il concorso di canto.

"Oh cazzo..." pensai leggendo l'ora sul telefono.

Mi alzai di scatto e mi diressi in cucina, bevvi frettolosamente un bicchiere di latte e mangiai due biscotti poi andai a lavarmi i denti e presi una gigomma per migliorare l'alito. Indossai un pantaloncino jeans nero non troppo corto e un top bianco con la scritta "STAY STRONG" in grassetto nero, mi legai i capelli in una coda lasciando che qualche ciuffo spuntasse davanti in modo carino. Guardai l'ora, era troppo tardi per aspettare oltre, misi in borsa i trucchi insieme a qualche fazzoletto, alle chiavi di casa e al computer e uscii di casa. Scesi le scale della mia palazzina di corsa e mi diressi verso il teatro dove si sarebbero tenute le audizioni. Mi precipitai giù per la discesa alla cui fine lo avrei trovato e mentre correvo vidi appoggiato ad un muro lo "stupido capetto". Pensai "oh no, momento peggiore no" meno male che era da solo. Mi vide e mi rivolse un sorrisetto irritante, aggrottai le sopracciglia, mi girai e continuai a correre, lui si mise a rincorrermi mentre urlava con un tono un po' offeso "Ehi! Torna qui!"

Non me ne poteva importare di meno, dovevo arrivare in tempo per l'audizione. Entrai nell'edificio e per mia fortuna erano ancora alla prima prova, io ero la quinta.

Così mi diressi verso le quinte e approfittai di uno specchio per mettere un po' di mascara sugli occhi...ero inguardabile in quelle condizioni. Ora che ci pensavo lo "stupido capetto" mi aveva visto in quelle condizioni...oh cavolo. Avvampai per un secondo.

"Ma cosa diavolo me ne frega a me" pensai e così tornai a preoccuparmi dell'audizione.

Arrivò il mio turno, ero agitatissima, non avevo detto a nessuno di quell'audizione perché in caso non fossi riuscita a passarla non volevo sentire gente che mi chiedeva come era andata e si dispiaceva e soprattutto mi sarei vergognata da matti, quindi decisi che era meglio così.

Feci il mio ingresso sul palco e presi il microfono. Immediatamente lo sguardo mi si posò sui cinque giudici che erano seduti in prima fila davanti al palco e che scrutavano attentamente ogni mio movimento, poi notai un ragazzo seduto in terza fila, lo guardai meglio e capii che era quell'idiota che mi aveva rincorso giù per la discesa. Strabuzzai gli occhi, non ci potevo chiedere. Ma ormai era lì, non potevo farci niente. Così distolsi lo sguardo da lui e lo posai sui giudici.

<<Buonasera signori giudici, oggi canterò per voi "Into you" di Ariana Grande>>

Vidi uno farmi un cenno con una mano di partire cosi mi avvicinai al mio computer, feci partire la base e iniziai a cantare.

Ora che cantavo non mi importava più di chi mi ascoltava, cantavo e basta. Alla fine dell'audizione vidi le persone sedute dietro i giudici applaudire, anche l'idiota, e i giudici sorridevano. Ero felice. Era andata benissimo! Diventai completamente rossa sulle guance e ringraziai i giudici per l'ascolto, poi andai dietro le quinte.

Ero emozionatissima. Iniziai a saltellare sul posto e a sclerare, non urlavo per evitare che mi sentissero i giudici però ero troppo felice per non dire neanche una singola parola così iniziai a fare una cosa a metà tra le due e mi sentii tremendamente in imbarazzo quando un ragazzo si fermò a guardami divertito. Divenni rossa, ancora. Era un giovane alto, dai capelli corti e gli occhi verdi...un verde bellissimo...

<<Scusa mi hai fatto ridere>> esclamò lui guardando la mia faccia sconvolta

<<Eh no tranquillo, tutto apposto fa niente>> dissi io appena mi risvegliai dall'incanto dei suoi occhi.

<<Ti ho sentita cantare sei molto brava>>

Avvampai, quarta volta in una giornata, andiamo bene.

<<Ehm...grazie...>> dissi iniziando a giocare nervosamente con le mani.

<<Ora devo andare, spero di rincontrarti>> disse camminando verso il palco.

Mentre lo vedevo allontanarsi continuavo a pensare ai suoi occhi tremendamente stupendi.

Poi un'altra voce maschile mi riportò alla realtà

<<Ehy eccoti qui...>>

Mi girai, ancora lui.

<<Cosa vuoi da me?>> chiesi arrabbiata

<<Volevo solo dirti che sei stata meravigliosa>> disse avvicinandosi a me, io indietreggiai

<<Grazie.>> dissi senza mostrare nessun effettivo segno di gratitudine

<<E dai sciogliti un po' sei così fredda, potrei aiutarti io>> si avvicinò nuovamente, sta volta mi era a tre palmi dal naso e mi teneva stretta una mano, indietreggiai nuovamente e andai a sbattere contro un muro, lui si avvicinò ancora non lasciandomi alcuna via di uscita e accostando il suo petto a un centimetro dal mio, quasi sentivo il suo respiro, mi mise una mano tra i capelli, io cercai di scansare la testa e strizzai gli occhi. Mi accarezzò una guancia e fece per andarsene lasciandomi la mano. Io gliela riafferrai bloccandolo.

<<Perché fai tutto questo?>>

Per tutta risposta se ne uscì con un <<Però così mi provochi...>> sorrise e mi prese per un fianco avvicinandomi nuovamente a lui e mi diede un altro bacio.

Mi staccai dalle sue grinfie e mi pulii la bocca. Lo vidi ridacchiare e uscire fuori. Che bella risposta eh...


Tutto attorno a un filoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora