Suona la sveglia. Solita routine quotidiana.Mi lamento. La spengo. Dormo altri dieci minuti. Mi risveglio. Mi accorgo che è tardissimo. Mi vesto di fretta. Corro.
La mia vita è una continua corsa.
Fermata. Autobus. Scuola.
Casa. Compiti. Mangiare. Dormire.
Tutto sempre uguale.
Noah che mi parla e nel frattempo Lucy che lo stuzzica.
Aiden che mi fissa. No, aspettate...
Aiden...? È tornato!
Svincolo subito il suo sguardo cercando qualcosa da fare.
"Hey che ti prende? Perché tutta questa agitazione?"
"Aiden è tornato.", bisbiglio.
"Aiden?", urla.
"Shh! scemo zitto, non urlare."
"Vai a parlargli."
"No, sei impazzito?", dico facendo spallucce.
"Sí, molto probabilmente sono impazzito."
Suona la campanella e, come d'improvviso, scivola via tutta l'ansia accumulatasi nel tempo di dieci secondi.
Arrivata in classe prendo posto, appoggio la cartella sul banco e tiro fuori astuccio e quaderno.
Questa mattina abbiamo matematica.
Il mio odio profondo per la matematica rimarrà nella storia.
Matematica, fisica e francese.
È andata così oggi.
"Prendi il pullman con me anche oggi?", chiede Noah indaffarato nel sistemare i quaderni nella cartella.
"Ehm, sì."
Manca ancora un'ora e finalmente liberi.
"Oggi è venerdì, ti va di uscire?", chiede Lucy arrivando silenziosa alle mie spalle.
"Sí, pazza che non sei altro.", scoppiamo a ridere dopodiché la prendo sulle spalle e comincio a correre attorno all'aula.
"Ok può bastare, mettimi giù.", ansima lei.
"E va bene.", faccio come detto.
Mi sistemo i capelli e aspetto che entri la professoressa per chiederle di andare in bagno.
Aspetto davanti la porta e appena arriva, mi fiondo su di lei.
"Prof, la prego è urgente, potrei andare in bagno?"
"No ragazzi ora tutti seduti!", urla richiamando l'attenzione di tutti i presenti.
"Prof la prego, è urgentissimo.", spero che gli occhioni da cerbiatto funzionino.
"E va bene Carter, ma si sbrighi."
"Sí, grazie mille."
Esco subito dall'aula e vado nella mensa della scuola.
C'è Aiden seduto in un tavolo tutto solo con la sola compagnia di un libro aperto a metà.
Nemmeno il tempo di mettere piede in mensa che sento il peso dei suoi occhi agghiaccianti addosso.
Cerco di non pensarci e vado diritta alle macchinette di bevande.
È di fianco a me e mi sento bollire dentro.
Sento i suoi occhi addosso.
Prendo una bottiglietta d'acqua.
Segue ogni mio minimo movimento. Lo vedo.
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Un segreto da custodire
ChickLit[COMPLETA] Un padre poliziotto, una figlia avventuriera, un fratello dispettoso e un segreto da custodire. Questo è ciò che accade nella grande grande Miami Beach. I Carter, una famiglia alquanto diffusa grazie ai venticinque anni di servizio al dis...