Mi sveglio stesa sul divano di Adam con un cuscino sotto la testa.
Taylor deve essere andato via. Evidentemente non voleva illudermi. Anche questo per lui non è significato niente, anche questo invece per me è significato molto.
Bella situazione.
D'improvviso sento dei rumori forti provenienti dalla cucina, così mi alzo e vado a controllare cosa sta succedendo.
Dalla soglia vedo Adam e Taylor che litigano, così mi nascondo dietro lo stipite della porta.
So che non dovrei farlo, ma la tentazione è troppo forte, così mi metto ad origliare.
<<Non puoi comportarti così Tay, la illudi. Tu non le piaci ma sai che facendo così la farai innamorare come hai fatto con tutte le altre. Possibile che tu non lo voglia capire?>> Sta dicendo Adam.
Sembra sia arrabbiato, sta litigando con il suo migliore amico per difendermi, perché sa quanto mi sta facendo male il comportamento di Taylor.
<<Ma io non voglio questo. Lei è solo un'amica per me, lo capisci? È solo che non so cosa mi stia succedendo, Adam. Mi sento strano quando mi sta vicino, ma non voglio illuderla perché non può nascere niente.>>
Eccolo, ancora, il dolore.
Non è più una novità, adesso so quando sta arrivando, so come gestirlo. È una sensazione familiare ormai. Dolore misto a tristezza.
<<Beh comunque neanche lei vuole far nascere niente. Quindi evita di fare così e cerca di chiarire le cose. Faglielo capire. Quando si sveglia vai a parlarle e digli che siete solo amici. Non voglio che si faccia strane idee>> dice Adam, mentre sento la rabbia scivolare da lui come acqua sul vetro.
Gli sta dicendo tutto quello che crede sia giusto, senza dirgli però quello che provo. Ecco una persona sulla quale non mi sono sbagliata e che non sta deludendo le mie aspettative.
<<D'accordo>> sospira Taylor, sconfitto.
<<Esco di nuovo per darvi un po' di tempo, torno fra un'ora. Quando torno non potrai più parlarle perché devo darle le ripetizioni, sul serio stavolta. Già è abbastanza che ti ho concesso il tempo di prima per starle vicino e capire. Ora basta. Vado.>>
Corro subito sul divano e mi metto sotto il plaid, che mi è stato messo addosso.
Non so proprio cosa pensare. Che gran confusione.
Non mi vuole, io lo voglio.
Però contrariamente non sa cosa gli sta succedendo, io invece so benissimo cosa mi sta succedendo e devo assolutamente impedirlo.
Il fatto che sia stato lui a volere del tempo con me poi! Questa è bella! Cosa devo pensare?!
Sento il rumore della porta che sbatte.
Taylor entra in salotto e si siede accanto a me, mi sistema la testa sulle sue gambe e mi accarezza i capelli.
Vorrei solo ritrarmi adesso, è una bellissima sensazione essere accarezzata da lui, vorrei godermela fino in fondo, ma so che lui vuole solo questi momenti, quando vuole, non vuole una relazione stabile.
Vuole ciò che vuole, quando vuole e crede di poterlo fare anche con me. Ma no. Ora basta davvero.
Faccio finta di svegliarmi e mi alzo. Stranamente lui non cerca di chiarire niente, al contrario di come gli aveva detto Adam.
Si limita a sorridermi, ricambio debolmente e corro in bagno.
Non mi esce nemmeno una lacrima.
Provo dolore e rabbia. Dolore per colpa sua. Rabbia per colpa mia, perché sapevo fin dall'inizio che sarebbe successo, ma non mi sono tirata indietro. Ho provato, ma mi sono scottata. Basta scottature. Basta così.
Quando esco dal bagno lui non c'è più, e dopo un po' torna Adam. Ci mettiamo a studiare e nonostante quello che sento, riesce a farmi capire tutto. È davvero bravo e torno a casa stanchissima.Il giorno dopo io ed Ally non andiamo a scuola, per andare a fare shopping al centro commerciale e poi dal parrucchiere. Ho deciso di cambiare il mio look. E poi dobbiamo comprare dei vestiti per sabato. In fondo mancano solo due giorni.
Passeremo tutta la giornata qui e torneremo a casa solo stasera tardi, dobbiamo girare tutti i negozi, anche quelli che fuori sembrano più brutti, magari all'interno, non si sa mai, ci può essere qualche bella sorpresa.
Entriamo nel primo negozio ed usciamo con molte buste ciascuna. Stessa cosa per gli altri negozi che seguono.
Arrivata l'ora di pranzo, ci fermiamo e ci sediamo ad un tavolo.
Ordiniamo due hamburger e due coca-cola, una cosa veloce che non ci porta via tanto tempo, in modo da continuare il nostro shopping.
Mentre aspettiamo che il nostro pranzo ci venga servito, da lontano noto due figure femminili che mi salutano e si avvicinano sempre di più. Più si avvicinano più vorrei scappare, non per Esme, ma per Molly.
Quell'odiosa...
<<Ciao ragazze>> dico appena ci hanno raggiunte.
<<Hey ciao, cosa ci fate qui?>> chiede Esme, mentre Molly si siede al tavolo senza chiedere il permesso. Ovviamente non gli avrei detto di no, non che volessi che si sedesse, ma semplicemente perché sarebbe stato sgarbato. Intanto si siede anche Esme e si presentano entrambe ad Ally.
<<Siamo venute a fare shopping>> rispondo io.
Ally mi guarda come se fossi pazza a fingermi amica di Molly, dopo quello che le ho raccontato ha pienamente ragione.
Ma comunque non posso cacciarle e poi Esme mi è troppo simpatica.
<< Oh bene, possiamo mangiare con voi oppure vi disturbiamo?>> Chiede lei, mentre Molly squadra dalla testa ai piedi Ally, che si sente in imbarazzo. Non è il tipo a cui piace mettersi in mostra, è più quella che se ne sta sulle sue e cerca di non attirare troppo l'attenzione su di sé. Io la capisco benissimo, è da quando eravamo piccole che è sempre stato così. Lei era il cervello ed io ero la bocca. Sono riuscita a farla uscire un po' dalla sua timidezza, ma comunque il carattere è quello e qualche traccia ne è ancora rimasta.
<<Certo, non disturbate per niente>> rispondo con un sorriso, più rivolto ad Esme che a Molly.
Arrivano i piatti di tutte e cominciamo a mangiare. Molly inizia subito ad irritarmi cominciando a parlare di Taylor.
<<Allora ti piace Taylor eh?!>> Mi chiede con un sorriso, ma si vede che è falso e che dietro si nasconde solo la gelosia e la curiosità di una pettegola. Non capisco come Esme possa riuscire ad essere sua amica o anche solo a tollerarla, io non ci riuscirei.
<<No per niente, cosa te lo fa pensare?>> Chiedo infastidita, con una voce stridula e subito cerco di ricompormi.
<<Niente solo vedo che sei sempre con Adam e con lui. Ma forse mi sono sbagliata. Anche perché ti vedevo più interessata a Taylor che a lui.>> risponde, guardandomi come pensasse di avermi incastrata. Ma non ha capito proprio niente se pensa che cederò.
<<Si, ti sei decisamente sbagliata. Siamo solo amici. Io non piaccio a lui e lui non piace a me>> dico irritata, ma poi sorrido.
<<Ah, okay>> risponde e scoppia in una risata così forte e finta che vorrei strapparle tutti i capelli dalla testa.
Calmati Amber.
Quando finiamo ci alziamo e ci avviamo ad un altro negozio. Loro due ci seguono.
Mentre camminiamo però, Esme mi prende sotto braccio.
<<Scusala è semplicemente gelosa di te. >>
Gelosa di me?
<<Crede che fra te e Tay ci sia qualcosa ma gliel'ho detto mille volte che non è così. Anche se non dovrebbe nemmeno essere invidiosa perché fra loro due è finita da un pezzo, ma lei è ancora molto innamorata e lui non la vuole più. Come biasimarlo, le sta sempre appiccicata!>>
Ci guardiamo ed entrambe scoppiamo a ridere. Una risata sincera.
Esme è come il fratello, sono due ragazzi magnifici che ti fanno capire qual è il vero senso dell'amicizia.
Finiamo di girare per i negozi ed Ally e io salutiamo Molly ed Esme, che sarebbero rimaste un altro po', giusto in tempo, per non fare tardi dal parrucchiere.
Che giornata ragazzi!
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...