Cologne // Zayn J. Malik

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Tre anni prima...

«Zayn per favore» dissi piangendo mentre cercavo di raggiungere invano l'unica persona che io abbia mai amato in vita mia

«Mi dispiace Isabelle» si voltò per guardarmi negli occhi «Ma io non sono pronto a diventare padre. Dio, non so nemmeno prendermi cura di me stesso come pensi che possa farlo di un bambino» disse in tono duro e poi continuò sempre più freddo «E poi chi ti dice che il padre sia io?»

«Sai di essere sempre stato l'unico» dissi con voce rotta dal pianto e singhiozzante. Passai le mani sotto gli occhi per togliere le lacrime e aggiunsi al limite dell'esodo reazione «Stai solo scappando dalle tue responsabilità! L'ho sempre saputo che eri solo un codardo»
Lui non aggiunse altro. Si girò e prese la sua valigia, la caricò in macchina e si sedette al posto del guidatore. Si voltò ancora verso di me e dopo un ultimo sguardo veloce sfrecciò via percorrendo la strada che l'avrebbe portato lontano da me.

Io rimasi lì. Accasciata sul terreno sporco a piangermi addosso per ciò che avevo perso, consapevole che il mio cuore sarebbe sempre stato di colui che era appena scappato da me. Mi alzai lentamente e rientrai in casa cercando di tenere insieme i pezzi di me, che in quel momento stavano cadendo come un domino uno dopo l'altro.
Non riuscivo a pensare a come avrei fatto a crescere un bambino da sola, cosa gli avrei detto se mi avesse fatto domande su suo padre. Avrei dovuto dirgli che era solo un codardo o mentirgli per non farlo soffrire?
——————————Da qui, da rivedere

Salì al piano di sopra per poi appoggiare la testa sul suo cuscino, profumava di lui. Spostai poi il mio sguardo verso la specchiera e vidi una boccetta. Quella boccetta, mi alzai lentamente ancora con le lacrime secche sul volto e presi in mano la sua colonia. La strinsi al petto per poi aprirla e sentire quell'inconfondibile profumo che per anni era stato la mia droga, e piansi, piansi ancora finché non esaurì le lacrime perché mi sarebbe mancato sentirlo accanto a me 

Oggigiorno

Era tarda serata. Ero sdraiata in quello che nonostante tutto consideravo ancora il nostro letto, avevo sperato ogni singolo giorno di quei tre anni che lui tornasse da me e che mi dicesse che aveva sbagliato, che era stato uno stupido e che voleva crescere il bambino con me. Tutto ciò non è mai accaduto. Rose mi chiede spesso dov'è papà, e io ogni volta le dico che tornerà presto fingendo un sorriso per poi metterla a letto e scappare in camera per lasciarmi andare in un pianto liberatorio, non voglio che lei mi veda in queste condizioni. Non voglio che lei sappia la verità su suo padre. Non è ancora il momento

Avevo appena messo a letto Rose e mi ero sdraiata rivolta alla finestra, cercando di distrarmi dai miei pensieri, per addormentarmi. Chiusi gli occhi e improvvisamente sentì il suo profumo per la stanza, rimasi momentaneamente confusa ma poi pensai che Rose avesse preso la boccetta, quella bambina era una vera peste ed era davvero curiosa quindi non mi sarei stupita di girarmi e vederla con la boccetta rotta accanto. Sospirai.

-Rose, che hai fatto?- Dissi ancora con gli occhi chiusi e il volto rivolto verso la finestra. Non sentì nessuna risposta al che inizia a preoccuparmi

-Rose, sei tu? Perché mi stai spaventando?- Dissi lievemente preoccupata. Sentì un respiro che non era il mio, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Che fosse un ladro? E adesso cosa faccio? Pensai.
Decisi che la soluzione migliore era continuare a stare in quella posizione. Improvvisamente sentì il materasso abbassarsi come se si fosse seduto qualcuno accanto a me. Iniziai a sudare freddo, ero in panico totale, ero terrorizzata da ciò che avrebbe potuto farmi.

-Non farmi niente, sono una madre single e ho una figlia da mantenere. Ti darò quello che vuoi- sussurrai con voce insicura e spaventata a morte

Dopo qualche istante il respiro si fece più vicino al mio viso e io smisi di respirare per un momento, prima di sentire quel profumo ancora più forte e poi delle labbra a contatto con le mie. Quelle labbra che avrei riconosciuto ovunque, anche a distanza di anni. Quelle labbra che avevano tormentato i miei incubi peggiori e i miei sogni migliori. Quelle labbra che mi erano terribilmente mancate in questi anni.

Cologne // Zayn J. Malik [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora