Capitolo 28: Mi servirebbe sapere

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-Bene, allora andiamo a casa e spieghiamo alla sopravvissuta cosa ha vissuto- dice Hunter con uno strano tono di voce

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-Bene, allora andiamo a casa e spieghiamo alla sopravvissuta cosa ha vissuto- dice Hunter con uno strano tono di voce.

Andiamo verso le macchine, ma una mano mi blocca tenendomi per il polso, mi volto ed è Jason.

-Che vuoi?- chiedo, non ce l'ho più con lui, o almeno non ancora del tutto, ma devo salvare le apparenze, anche se mi ha molto delusa il fatto che lui mi abbia, indirettamente, dato della bugiarda, è pur sempre il mio migliore amico, dovrebbe sempre stare dalla mia parte!

-Volevo parlarti- dice lui a testa china.

-Parlarmi di cosa precisamente?- dico già con tono meno acido.

Perchè non riesco a rimanere arrabbiata con questo dannato ragazzo?

-Volevo chiederti scusa per aver dubitato delle tue parole e per il mio orribile comportamento di oggi, potrai mai perdonarmi?- mi chiede sollevando il volto e incastrando il suo mare, che, al momento è abbastanza in tempesta, infatti, i suoi occhi sono più scuri, non sono più di quell'azzurro che ti ricorda il mare limpido, pulito e bellissimo che vuoi tanto trovare in estate.

Cosa agita il tuo mare? Cosa agita il tuo animo Jason?

Il tempo sembra fermarsi, i miei occhi gli chiedono delle risposte, i suoi occhi sono in lotta interiore per capire se darmele o no, il mio sguardo viene catturato dalle sue labbra così piene e così invitanti, continuo a passare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra e mi accorgo che lui fa lo stesso percorso sul mio viso. Ci avviciniamo senza, nemmeno, accorgercene, fino ad arrivare a pochi millimetri di distanza tra un naso e l'altro. Un tuono, in lontananza, anche se non troppo. Due salti contemporanei. Le distanze di sicurezza sono, nuovamente ripristinate. Le mie guance sono, sicuramente, in fiamme, il mio respiro accelerato e la produzione di saliva è aumentata, ma che mi è successo? Cerco di ricompormi, devo ancora rispondergli, mi ricorda la parte razionale di me. Prendo un bel respiro e assumo l'atteggiamento che avevo prima.

-Ti perdono solo se mi dici perchè ti sei arrabbiato- dico seria, ma con un sorriso in volto.

-Ehm- si gratta la testa come in difficoltà mentre pensa a qualcosa da rifilarmi.

-Facciamo un patto, ti va?- mi chiede poi, come se fosse stato appena colpito da un fulmine, cosa da cui non era molto lontano, per essere precisi.

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Pov Jason

-Ti perdono solo se mi dici perchè ti sei arrabbiato- dice con un sorriso in volto.

-Ehm- mi gratto la testa cercando l'illuminazione, non voglio dirle tutto ora, voglio dirglielo in un modo molto speciale.

Quando l'ho vista combattere contro quel titano, quando non la trovavamo più ho capito che non posso perderla, non adesso, non più, devo dirle come stanno le cose, ma devo organizzare qualcosa di speciale.

The Her Saga #1 - The DaughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora