«Ma perché la vita è così difficile?»

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"Che pic-nic schifoso!" pensò Dean addentando il suo panino. "Ma perché la vita è così difficile?"
Se fosse bastato dire a Lisa che la soia e il tofu gli facevano venire l'orticaria, ognuno avrebbe potuto mangiare quello che preferiva e il problema sarebbe finito lì, ma purtroppo la questione non era così semplice.

«Non avrai davvero intenzione di mangiare del cibo che ha comportato l'uccisione di un povero animale?» gli aveva chiesto un giorno lei inorridita, quando lui, in un fast-food, aveva ordinato uno dei suoi amati cheeseburger.
Dean avrebbe voluto rispondere di sì, che ormai il "povero animale" aveva immolato la sua vita per sfamare gli affamati, che sarebbe stato un delitto rendere vano il suo sacrificio e che lui gli avrebbe fatto un bel funerale seppellendolo sotto uno strato bello abbondante di ketchup ma poi aveva deciso di cambiare l'ordine e di prendere, come lei, una bistecca vegetariana con contorno di carote lessate e tagliate a rondelle.
"Secondo me, non la mangiano neanche i conigli 'sta porcheria" aveva pensato contrariato masticandone un pezzo; indicando il contorno, le aveva sussurrato con fare cospiratorio: «Lisa, sarà meglio che non le mangi, ho saputo che le hanno trucidate mentre erano ancora vive.»
Lisa sospirò. «Credo che tu non prenda sul serio questa mia battaglia di civiltà. Nessuno sa per certo se le piante soffrano, mentre la paura e il dolore di una mucca in attesa di essere macellata sono ben visibili e innegabili.»
Così Dean da quel giorno, per non sembrare un mostro d'insensibilità, aveva cominciato a fingere di andare pazzo per le polpette vegetariane...

«Dean» gli domandò Lisa sdraiandosi sull'erba accanto a lui e accarezzandogli il viso, «io penso che gli innamorati dovrebbero sempre dirsi la verità, sei d'accordo con me?»
«Beh, certo...» rispose, immaginando che si fosse accorta del suo poco entusiasmo per la merenda.
«Che cosa c'era di così urgente da far saltare il nostro pic-nic la settimana scorsa?»
No! Di nuovo quella storia! Decise di dirle la verità... o almeno una parte. «Sai che ho un fratello minore, Sammy... Si è trasferito in California qualche anno fa per studiare legge... adesso è diventato avvocato... Si era fidanzato con una ragazza ma hanno rotto... mi era sembrato un po' giù, così papà ed io siamo andati a controllare che stesse bene.»
«Gli hai spiegato che lo yoga aiuta ad allentare la tensione e a ridurre gli effetti deleteri dello stress?» domandò Lisa. «Magari la prossima volta che andate a trovarlo, vengo anch'io così lo conosco e glielo insegno.»
"Questo mai!" Ciò avrebbe significato che avrebbe dovuto spiegarle la vera situazione di Sammy e poi c'era il rischio che conoscesse anche Castiel che avrebbe potuto dire qualche frasetta di troppo... «Sì, con il rischio che mi rubi la mia bella fidanzata...» tentò di scherzare, «adesso però basta parlare del mio fratellino, altrimenti divento geloso e godiamoci questa bella giornata» e cominciò a baciarla...

«Dai, non prendertela, può succedere» disse Lisa qualche ora dopo, posandogli una mano sul ginocchio, mentre Dean immusonito la riportava a casa.
"Non a me!" In tanti anni di onorata carriera non gli era mai successa una cosa del genere: Dean jr era entrato in sciopero!
Il sesso con lei era sempre stato sublime che cosa gli stava succedendo?


«Proprio non riesco a capire.» Garth si stava sfogando con l'unico essere al mondo sempre disposto ad ascoltarlo: Mr Fizzles. «Come può un matrimonio finire ancora prima di cominciare?» Ancora non gli andava giù la propria sconfitta: aveva usato argomenti logici («È ovvio che stava recitando, non è che ogni volta che Brad Pitt bacia una donna sullo schermo, tradisce sua moglie»), citato esperti nel campo («Nei romanzi di Barbara Cartland, solo lei è vergine e lui deve spiegarle tutto») e affermato che se anche recitare nei film porno fosse stato un reato, ormai era caduto in prescrizione, ma non c'era stato niente da fare; il giudice aveva stabilito che il matrimonio era nullo perché se la sposina avesse conosciuto subito il passato del fidanzato mai e poi mai avrebbe acconsentito a sposarlo.
«Beh, domani è un altro giorno» si disse per consolarsi.


L'unica coppia perfettamente felice durante quel week-end (a parte Jo e Charlie) erano Sam e Gabriel: il primo stava provando la sua arringa in giardino, il secondo stava preparando dei tramezzini a forma di api usando cetrioli, prezzemolo, formaggio spalmabile e olive verdi e nere denocciolate.
Gabriel sapeva che Sammy non era un golosone ma questo fatto, invece di frenarlo, lo stimolava ancora di più a sperimentare nuove creazioni per stuzzicare il suo appetito. Non era molto bravo a esprimere i propri sentimenti con le parole (davvero ironico per il re dei tribunali!) ma lo faceva scatenando la sua fantasia in cucina: per lui preparare piatti speciali per le persone che amava, era la prova tangibile di quanto tenesse a loro.

Quando Sammy era entrato per la prima volta nel suo ufficio, Gabriel era rimasto colpito non soltanto dalla sua bellezza e altezza (impossibile non esserlo, specialmente per un piccoletto come lui!) ma anche dal suo sguardo. "Occhi troppo innocenti per essere quelli di un avvocato" aveva pensato con cinismo. "Chissà per quanto riuscirà a rimanere idealista e sognatore."
Con il passare dei giorni Gabriel si era reso conto che ormai viveva soltanto per vederlo entrare nel proprio ufficio con quel sorriso un po' timido che metteva in risalto quelle fossette adorabili e restare in contemplazione delle sue mani che sembravano volare sulla tastiera, mentre fantasticava di stare tra le sue braccia... "Calmati! È soltanto un'infatuazione, in più è oltre la tua portata."
Inoltre essendo il suo capo, qualsiasi avance avrebbe potuto essere vista come una molestia, soprattutto se la controparte non era interessata. "Prima o poi mi passerà." e invece peggiorava.
Almeno Sammy fosse stato stupido! Un bel bambolotto senza cervello... invece no!
Gabriel aveva scoperto che era anche intelligente, anche se spesso non se ne rendeva conto, e che era una vera gioia lavorare con lui perciò, assurdamente, si era sentito in dovere di aiutarlo più del dovuto: con nessun altro stagista gli era mai venuto in mente di chiedere la sua assunzione ma Sammy sognava di trovare lavoro per poi sposarsi.
Già, il ragazzo era fidanzato: bello, dolce ed etero la combinazione peggiore da far conoscere a un povero bisex che si sente solo.
Se Gabriel non poteva sperare di far breccia nel suo cuore poteva almeno essergli amico: perciò quando Jessica l'aveva mollato, gli aveva messo a disposizione la propria piscina ogni week-end ma che fatica fingersi indifferente, quando sentiva il proprio cuore accelerare i battiti ogni volta che lo vedeva in costume, mentre Sammy, ignaro dei suoi sentimenti, continuava a blaterare che voleva una ragazza con la quale sposarsi e avere dei figli... Ogni parola era un'autentica pugnalata...

Ma ora quel brutto periodo era finito: quella specie di dio greco si era scoperto innamorato di lui e dopo qualche settimana si era trasferito a casa sua.
"Mi sembra troppo bello per essere vero" sospirò avviandosi verso l'uscita con il vassoio in mano.
Sam dava le spalle alla porta e parlottava al cellulare. «... Son proprio contento, Amelia!... No, Gabriel non sospetta niente...» sussurrò a voce bassa, purtroppo non abbastanza da non farsi sentire da qualcuno a pochi metri da lui...


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