1 capitolo

4.4K 108 5
                                    


Ho iniziato questa nuova storia ma continuerò comunque a scrivere anche l'altra. 
Ho avuto un'ispirazione improvvisa e ho avuto voglia di buttare giù le mie idee. 
A differenza dell'altra storia fatta da racconti fini a se stessi questa sarà una vera storia con un filo logico. 
Ma faccio una premessa Uomini e Donne non centra. 
Inoltre alcune cose e riferimenti potrebbero non essere reali, con questo intendo i vari locali che saranno citati e gli amici dei ragazzi. Quindi se leggete cose non esatte alla realtà è tutto voluto in funzione della storia o per mancanza di informazioni. 
Mi scuso in anticipo se troverete degli errori e niente, spero che apprezzerete questa storia per la quale mi impegnerò. 


Non può crederci, lui Mario Serpa, il testardo più famoso di tutta Roma si è lasciato convincere. Ha ceduto agli occhioni dolci della sua migliore amica.
Quindi eccolo qui, per le strade di Verona fredda e bella.
Stanno girando per la città dalle dieci di questa mattina.
Lucia l'ha supplicato di accompagnarla per incontrare Luca, il ragazzo con la quale si sente da qualche settimana. Non si sono mai incontrati e hanno deciso di farlo adesso, così Lucia ha accettato di salire a Verona per facilitare le cose al ragazzo impegnato con il suo lavoro da banchiere o avvocato, Mario neanche lo ricorda più.
"Puoi smetterla di sbuffare per favore?"
Gli chiede dolcemente.
"Lucì sono tre ore che stiamo camminando in tonto, fa freddo da morì e ho fame."
Questo fantomatico Luca avrebbe dovuto raggiungerli mezz'ora fa per andare a pranzo.
"Mi ha appena scritto che ha avuto un problema a lavoro, si scusa e mi avviserà appena si sarà liberato."
Mario scettico, diffidente, paranoico, permaloso e pessimista da trentanni buoni inarca un sopracciglio scuro fissandola di traverso.
"Non gli credi, vero?"
"Perchè non dovrei? Smettila di essere negativo."
Questo Luca proprio non lo convince. Spera bene per Lucia ma è sicuro che prenderà un palo, un dolorosissimo palo.
"Dai, ti porto a fare un aperitivo in un Bar molto carino qui vicino."
Cerca di persuaderlo e lui la lascia fare. Ha troppa fame ed è troppo stanco e infreddolito per iniziare uno dei suoi momenti di asfaltamento.
Si lascia trascinare per le strade per niente famigliari ma che Lucia sembra ricordare bene.
Arrivano davanti il bar, l'insegna recita Urban Cafè.
Mario apre la porta del locale e non appena muove un passo dentro si blocca.
Alto ,un ciuffo che sfida ogni forza di gravità, un sorriso disarmante. Un ragazzo assolutamente bellissimo sorride da dietro il bancone ad un cliente.
Mario riesce a cogliere un altro particolare, ha un piercing al sopracciglio e i suoi occhi devono essere chiari ma non lo guardano quindi non può dire se siano azzurri o verdi.
Si concentra sulla cassa e smette di sorride per un attimo e le sue labbra risaltano immediatamente. Sono quasi troppo carnose e rosee per un uomo.
"Mario?"
Si sente chiamare ma è come se fosse estraneo al mondo.
È bellissimo.
Poi i loro sguardi si incontrano.
Verdi, i suoi occhi sono grandi e verdi.
Non ha mai visto degli occhi così prima.
Il ragazzo solleva un sopracciglio nella sua direzione e solo ora Mario si rende conto di essere rimasto bloccato un minuto buono sulla soglia di entrata a fissarlo. 
Distoglie immediatamente lo sguardo e si dirige al primo tavolo vuoto. Ha appena fatto la figura del idiota, tanto per cambiare.
Posai gomiti sul tavolo e affonda le mani nel viso.
"Mario ma che-"
"Lo so, sono un deficiente."
Incrocia le braccia sul petto e fissa la sua amica che lo guarda divertita.
"Menomale che lui era impegnato e non ha notato nulla."
"Tu dici che non s'è accorto?"
"No, almeno non che l'hai fissato per un minuto buono bloccando il passaggio davanti la porta."
Non era mai successa una cosa simile a lui. Che imbarazzo, neanche una tredicenne davanti un membro dei One Direction perde tutta la sua dignità così.
"Ti concedo che è bellissimo, davvero tanto ma da qui a restare imbambolati ce ne passa."
"Non lo so, è stato un attimo. Non sono riuscito a staccare gli occhi. Anche adesso vorrei voltarmi e guardarlo tutto il tempo."
Mario nei suoi trentanni di vita ha visto tanti bei ragazzi, d'altronde tutti i venerdì fino a poco tempo fa faceva il PR per un noto locale nella serata più importante e famosa. Ma questo barista è stata una cosa un po' diversa, appena i suoi occhi si sono posati sulla sua figura è stato capace di fargli vedere solo lui.
Forse ha semplicemente trovato il suo prototipo di ragazzo prova a raccontarsi, ecco perchè sono rimasto così affascinato. Una notevole attrazione fisica.
"Benvenuti al Urban Cafè, cosa vi porto?"
Una ragazza minuta e bionda sta sorridendo con in mano un blocchetto.
Mario si sente graziato per ciò, per un attimo ha avuto paura che potesse essere il ragazzo dagli occhi verdi a prendere gli ordini. Se così fosse stato gli avrebbe fatto notare il suo sguardo su di lui?E se magari la cosa l'aveva infastidito? Infondo per quanto si dica che la società è avanti la chiusura mentale verso l'omosessualità è ancora notevole.
Potrebbe essere gay? C'è una possibilità che lo sia?
"Per te va bene Mà?
La voce di Lucia interrompe il flusso dei suoi pensieri.
"Sisi, benissimo."
In realtà non ha sentito niente ma si fida comunque di lei. Ormai sono amici da così tanto che conoscono benissimo i loro gusti. 
La ragazza sorride informandoli che il loro ordine arriverà presto e torna al bancone.
"Ti sei preso una sbandata eh?"
Lo stuzzica l'amica.
"Ma che sbandata. Solo che-"
"Te lo vorresti fare sul bancone, ho capito."
Strabuzza gli occhi e la saliva gli va di traverso e tossisce.
"A Lucì ma sei impazzita a di ste cose così?"
E poi ridono, perchè tanto loro due impazziti lo sono da un pezzo e anche perchè in fondo Lucia ci ha preso in pieno. 

L'unica cosa da fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora