Sedicesimo Capitolo.

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<<Ciao Char. Come va?>> Deniz entra nel mio ufficio a Vinovo dove stavo, e sto, cercando i commenti delle testate giornalistiche più famose dopo la scoperta del novo logo della Juventus.

Ieri sera c'è stato un evento durante il quale mio padre ha presentato al mondo intero come sarà il logo della società a partire del primo luglio, quando comincerà la stagione 2017-2018. Io mi sono presentata con Paulo al mio fianco -oppure lui si è presentato con me la suo fianco?- e mio padre ne è stato felicissimo. I ragazzi avevano le loro mogli e compagne ed stata la prima volta che siamo stati insieme davanti alle macchine fotografiche dei paparazzi e ci siamo sentiti bene nonostante tutto. Inoltre, ho conosciuto Emily Ratajkowski. Ho parlato con lei per un po', dopo averle chiesto una foto, e posso affermare che è una persona squisita.

<<Tutto bene. Ieri non ho potuto dirtelo ma stavi davvero benissimo con quel vestito.>> mi complimento con lei per l'outfit di ieri. Indossava un abito rosso con fiori bianchi che le calzava a pennello, e con gli stivaletti neri di pelle era il massimo.

<<Grazie! Anche tu eri bellissima con quell'abito bianco e nero.>> io, invece, avevo un abito lungo nero con delle righe bianche sulla gonna ed un paio di scarpe bianche che mi facevano poco più alta di Paulo –cosa non impossibile visto che è un tappo. Ovviamente scherzo, ma la cosa importante non è l'altezza. <<Beh, che mi dici? E' piaciuta a Paulo la sorpresa?>> mi domanda curiosa sedendosi difronte a me, sulla sedia dove in genere si siede Paulo dopo gli allenamenti. Sorrido ripensandoci ma mi riprendo subito concentrandomi sulla compagna di mio padre con me nell'ufficio.

<<Non solo a lui, a tutti gli ospiti. La Chiabotto mi ha detto che è bello ed innovativo. In più, ti confido una cosa ma non la devi dire a nessuno tanto meno a mio padre. Ho intenzione di tatuarmi il nuovo logo sul polso, non grande, piccolino. Ma voglio fargli una sorpresa. Ti prego, non glielo dire.>> glielo ripeto più volte in modo che capisca ciò che voglio intendere.

E' da ieri che ci sto facendo un pensierino e tra domani, o al massimo dopo domani, chiamerò il tatuatore di fiducia di Paulo per fissare un appuntamento. Ci andrò con il mio ragazzo, forse, perché sarà il primo tatuaggio per me e avrò bisogno di un tantino di supporto –morale e fisico.

<<Non gli dico niente.>> mi dice sorridendo. Il mio cellulare squilla facendomi capire che l'argentino ha terminato gli allenamenti e che sta andando via. Ultimamente gli va così; lui scappa subito dopo gli allenamenti, torna a casa sua e, solo se glielo propongo, andiamo a mangiare fuori. Non so perché non voglia passare tanto tempo con me ed io non so come mi sento. Da una parte sono più libera di passare del tempo con le mie amica oppure di restare da sola a studiare per gli esami, ma dall'altra parte mi dispiace non passare così tanto tempo con lui. Ed io non posso fare altro che dargliela vinta anche questa volta.


La sveglia suona alle otto in punto –come al solito- perciò allargo il braccio per spegnerla e dopo mi rigiro nel letto. Fuori nevica, ed anche tanto. Amo la neve ed è inutile dire che questo potrebbe essere il miglior compleanno vissuto fino ad ora. Certo, potrebbe esserlo se solo Paulo si decidesse a passare del tempo con me.

Le tende sono chiuse quindi sono costretta ad alzarmi per aprirle e vedere come la città si è risvegliata. I fiocchi scendono copiosi e sorrido non appena alcuni di essi si poggiano sul balcone della stanza da letto.

Con il sorriso stampato sulle labbra, raggiungo la cucina con i piedi che sembrano due ghiaccioli. Mi preparo il caffè, esco da frigo un pezzo di cheesecake al cioccolato, fatta da Deniz ieri, e vado a sedermi sul divano dopo aver acceso la TV. Guardandomi bene intorno, però, noto un mazzo di rose rosse accanto a me.

Il più bel goal||Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora