Raggiunsi il bagno e cercai di rilassarmi, mi aspettava una vita nuova, nuove esperienze e nuove conoscenze, ma lo stesso non riuscivo a dimenticare la mia famiglia e tutto quello che avevo fatto, però dovevo comunque provare a continuare a vivere sennò i fantasmi del passato avrebbero divorato il mio cuore, così provai a chiudere tutto in angolo della mia mente.
Appena tornai nella stanza gli chiesi subito il motivo del nome che mi aveva dato, lui sorridendo rispose:"Mikael è il nome in ebraico dell'Arcangelo Michele, il guerriero celeste che è a capo delle legioni angeliche, viene sempre descritto con una spada fiammeggiante e quella tua spada sembra ardere davvero"
"E come conosci il nome della mia spada?"
chiesi, a quelle parole si zittì e fece finta di nulla, e a me non importava più di tanto.
Harminius mi portò subito a fare un giro della casa, era davvero grande, a due piani e con un giardino sul retro, tutti i locali erano ampi e spaziosi con mobili che sembravano provenire da tutti gli angoli più remoti del mondo, sarebbe bastato un semplice giro di quella casa per uscirne più ricchi interiormente di nozioni o semplici immagini fantasiose di luoghi selvaggi e impervi in cui uomini bizzarri intagliavano la sedia su cui ti trovavi seduto o la maschera che osservi appesa al muro.
Non fu difficile badare alla casa, entrambi non mangiavamo molto e ci accontentavamo di una cucina semplice.
Le lezioni duravano quasi tutto il giorno, Harminius riteneva che il detto "mens sana in corpore sano" dovesse essere scolpito nella mente di ogni vero uomo, quindi alternava allenamenti fisici (soprattutto nell'uso della spada) a vere e proprie lezioni incentrate su varie branche del sapere, ma dopo poco cominciai a capire quali fossero i suoi veri interessi e la sua storia:
Harminius non aveva nessuno a cui tramandare le sue conoscenze, per questo si era affidato ad uno sconosciuto come me, sembrava un 50enne ma forse aveva molti più anni, aveva girato il mondo e visto terre ancora sconosciute, ma soprattutto era un vero esperto di magia nera e occultismo;
più le lezioni progredivano più mi faceva addentrare in questo mondo, riti, magie, demoni, spiriti e quant'altro.
Aveva imparato da maghi indiani, orientali ed europei, e ricordava tutto come se fosse accaduto ieri.
Devo dire che le lezioni non mi sembrarono mai noiose e le nozioni mi rimanevano impresse, mi sentivo come una spugna che assorbiva tutto, ma forse solamente per cercare di dimenticare e sommergere i ricordi.
Ogni giorno però quando giungeva la notte, niente poteva fermare i miei pensieri, nessuna barriera o muro, arrivavano come una tempesta a sconvolgere la mia mente e il mio cuore distruggendo tutto.
Harminius sembrava non accorgersi del dolore che provavo, o almeno sembrava non volersi immischiare.
La gente di Parigi lo conosceva come un mago e grazie alle loro commissioni riusciva a vivere agiatamente, i cittadini gli chiedevano notizie sui cari defunti, su gente scomparsa, e alcune persone chiedevano la morte di nemici; in questo caso Harminius valutava bene tutto, riusciva a capire dagli sguardi e dai movimenti se una persona stava mentendo (insegnò anche a me come fare), e accettava solo se la persona da uccidere era davvero malvagia.
La morte non avveniva quasi mai per mano del mago, ma tramite illusioni ed evocazioni che provocano nella vittima un infarto o un ictus che le uccidevano;
mi disse che preferiva evocare gli spiriti delle persone che erano state uccise dal malvagio.
Tutti lo rispettavano e in certo modo si sentivano protetti da lui, sapevano che non avrebbe mai fatto del male ad un innocente.
STAI LEGGENDO
Legenda - La verità di Mikael
Fantasy[#Wattys2017] & [#Wattys2018] & [#Wattys2019] "È da tanto ormai che cammino su questa terra, ho molti ricordi che m'innondano la testa e forse è per rinchiuderli da qualche parte che ho deciso di scriverli qui, così sto cercando di catturare i miei...