Cambiamenti

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Un'egoista, un bugiardo, un perfetto idiota!

Questo era quello che pensava Fanny, mentre veniva scortata di nuovo nei sotterranei. Il povero professore cercava di dissuaderla, notando il suo viso livido dalla rabbia.

-Signorina perfavore! In fondo si è trattato solo di un piccolo scherzo... Non se la prenda troppo.- 

-Troppo? Siamo stati fortunati se non ci abbiano portato direttamente sul patibolo o non so dove, per evasione! Ma non finisce qui!- Rispose la ragazza, sentendo il fumo uscirle dalle orecchie.

-Avete l'ordine di rimanere in silenzio!- Disse una guardia in tono autoritario.

-Rimanere in silenzio...Mi sembra di essere in una stazione di polizia! Neanche avessimo commesso un reato!- Sussurrò Fanny, sarcastica.

Però la guardia la sentì benissimo. -Le ho detto di tacere Midgardiana!-

La guardia doveva ringraziare il fatto che erano arrivati, altrimenti un bel pugno lo avrebbe perfettamente centrato sul naso. Ma forse... lo avrebbe potuto tenere da parte per un certo psicopatico dio asgardiano che lo meritava più di chiunque altro, pensò. 

Nel vederli arrivare, il suddetto dio si lasciò scappare un sorriso divertito. Non era per niente agitato dopo aver visto il ghigno stampato sul viso della mortale. Un'altra occasione per divertirsi, rifletté tra sé e sé. 

Loki non immaginava però che non sarebbe stato affatto semplice come pensava...

-Lei... Lei...- La giovane faticava persino a parlare, puntandogli un dito contro. 

Il dio l'ascoltava, quasi con impazienza, in attesa che si scaricasse e continuasse a gettargli i peggiori insulti che le venivano in mente in quell'istante. Ormai era abituato a ricerverli, per cui non gli facevano più così tanto effetto.

Il povero professore invece, decise di lasciarla fare, perché se la fermava non sapeva cosa sarebbe accaduto; sicuramente avrebbe solo peggiorato la situazione, nonostante lui, sotto sotto, aveva trovato un po' di divertimento in quello scherzo.

Non aveva più vissuto avventure simili da quando era giovane; ma se lo avrebbe confessato, anche lui probabilmente non l'avrebbe passata tanto liscia, conoscendo bene il carattere facilmente irrascibile della ragazza.

Intanto, proprio come Loki pensava, Fanny continuò la sua sfuriata. -E' un lurido bugiardo! Uno psicopatico con manie di grandezza! Mi spiace deluderla ma non ha fatto bene i calcoli su chi hai davanti asgardiano dei miei stivali, perché non ho alcuna intenzione di fargliela passare come se non fosse successo nulla! Sa, da me c'è un proverbio che dice: chi la fa, l'aspetti!-

Il volto della mortale non trasmetteva neanche un senso di insicurezza, benché davanti a lei non avesse un semplice umano, ma un dio.

Loki questo lo notò e da un lato ne fu sorpreso, ma sapeva come prendere in mano la situazione.

-Sei molto ostinata mortale, devo riconoscerlo e ti ammiro. Finora non avrei mai pensato che una comune umana si sarebbe scagliata contro di me con così tanta sicurezza. Ma questa è la mia natura e nessuno riuscirà a fermarmi! So manipolare le situazioni alla perfezione e non permetterò a nessuno di ritorcermele contro, quindi risparmiati le energie e la voce perché non otterrai nulla da me...-

-Non mi sottovaluti!- Rispose minacciosa lei, avanzando di un passo, cercando di controllare l'impulso di menarlo.

Loki rise compiaciuto e Fanny non né capì il motivo. 

-Sai perché rido mortale?- Chiese.

La ragazza aspettò una risposta che non tardò ad arrivare.

-Nonostante ti dimostri ostinata, cerchi di disintrgrarmi con il solo sguardo...- Fece un pausa. 

-Non esiti ancora a darmi del "Lei" anziché del "tu"...- Concluse.

A quel punto la giovane perse definitavamente le staffe e gli si scagliò contro, tentando di accaparrargli colpi, uno dopo l'altro, mirando allo stomaco.

Era totalmente fuori di sé.

Persino il dio fu colto alla sprovvista ma fu abbastanza attento da riuscire a fermare i suoi colpi con il braccio. Dopo pochi minuti la situazione cominciò a divertirlo. Non ricambiava i colpi della ragazza, si limitava solo a pararli.

Doveva riconoscere che una reazione simile non se la sarebbe aspettata proprio. Gli insulti si, ma non una reazione fisica.

Dopo vari tentativi, Fanny prese la rincorsa e gli volò addosso, o almeno ci provò, finchè Loki non l'afferrò per i fianchi facendola atterrare sul pavimento e bloccandola con il suo corpo, automaticamente bloccandole anche le mani. Erano ad una distanza veramente ravvicinata l'uno dall'altra.

Lei cercò di dimenarsi, ma invano.

-Ti arrendi piccola?- Le sussurrò con tono calmo, leggermente affaticato e Fanny fu felice di notarlo.

Non togliendo lo sguardo da quello smeraldo e meraviglioso del dio, si decise a rispondere.

-Mai!- Fu un lieve soffio.

Poi un silenzio incombò nella cella bianca. Il professor Buck era decisamente rimasto a bocca aperta; uno strano luccichio negli occhi.

-Caspita...- Sussurrò senza essere udito. Vedeva una forte intesa tra i due, come una strana magia, non intesa come potere ma come sensazione.  

Da quell'episodio ebbe la conferma che il dio, benché villain, non avrebbe mai fatto del male a Fanny, altrimenti lo avrebbe già fatto avendone avuto l'occasione.

I due giovani erano ancora li per terra. Loki avvertiva il corpo di lei sotto il suo: dalla curva del torace in giù. Percepiva una stranissima e sconosciuta sensazione. I loro sguardi erano letteralmente incollati, magnetici come due calamite.

Lei si perse totalmente in quel meraviglioso verde smeraldo dei suoi occhi e per un secondo dimenticò tutto l'accaduto. Il suo volto si rilassò all'istante e sentì la presa del corvino allentarsi sui suoi polsi. 

All'improvviso Loki si riscosse e lentamente si sollevò da lei, che fece altrettanto. Entrambi cercarono di ignorare la strana sensazione provata poco prima, l'uno all'insaputa dell'altro.

Il silenzio fu rotto da lei, che sospirò come a trovare le parole. 

-Posso darle del "tu"?-

Lui la guardò e accennò un sorriso e provando ad assumere la stessa tranquillità di sempre, le rispose annuendo. 

-Certamente, e... se la sente di concedere anche a me il privilegio di darle del "tu" giovane midgardiana?- Chiese a sua volta, con un'eleganza che rispecchiava il suo rango di principe, ma sempre con una punta di malizia, tipica sua.

La ragazza annuì, esibendo anch'ella un certo contegno. 

Da quell'episodio la situazione sembrò mutare: Fanny ebbe modo di imparare a conoscerlo veramente e a comportarsi in un certo modo con lui. Loki da parte sua, cominciò a mostrare un certo rispetto nei confronti di Fanny. 

Riconobbe in lei un carattere forte e determinato. Degno di una persone che sa quello che vuole. 

Così, da una situazione di rivalità, naque un rapporto non ancora da poterlo definire amicizia, ma diciamo un inizio.

Stessa cosa accadde con il professore. Il dio mostrava un certo comportamento anche con lui, imparando a conoscerlo. Tuttavia questo non significava che si stesse rammollendo, solo dava il giusto riconoscimento a chi veramente lo meritava. E quei due umani lo meritavano.

Nella vita mai dire maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora