ARTEMIDE

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Artemide, dea della caccia (denominata infatti Kynegetria, cacciatrice), degli animali selvatici (per questo chiamata da Omero Potnia Theron, protettrice degli animali selvaggi), del tiro con l'arco, dei boschi e dei campi coltivati, dell'iniziazione femminile (uno dei suoi epiteti è appunto Ghiunaia, protettrice degli esseri femminili), della verginità, della pudicizia, è figlia di Zeus (alcuni si appellano a lei con il nome di Dia, figlia di Zeus) e Latona e sorella gemella di Apollo, nata a Delo come abbiamo visto nel capitolo di Apollo. Più tardi sarà identificata come la luna.
Era una dea vergine (come Atena ed Estia), armata di arco e frecce d'oro, dimorava nei boschi (chiamata perciò Drumonia, silvestre), quando non era sull'Olimpo, assieme ai suoi fidi cani da caccia e ad uno stuolo di ninfe.
Il suo culto era celebrato in tutta la Grecia, ma i più importanti luoghi a lei dedicati sono:
» Delo (la sua isola natale)
» Braurone
» Munichia (situata su di una collinetta nei pressi del Pireo)
» Sparta (la famosa città)
Braurone è importante perché le fanciulle ateniesi tra i cinque ed i dodici anni, venivano mandate come ancelle al santuario della dea (situato appunto a Braurone) per servire la dea per un anno. Durante questo periodo le bambine erano chiamate con il nome di orsette (sì proprio orsette, come l'orso)
Inoltre i sacerdoti e le sacerdotesse devoti al suo culto dovevano rimanere casti e puri (conosciamo le conseguenze se uno non rispettava questa regola perché purtroppo è accaduto, ma ne parleremo nei prossimo capitoli.)
Artemide viene spesso raffigurata come una fanciulla con arco e frecce, una minigonna (sì le piaceva essere alla moda) e stivali da caccia.
Animali a lei sacri erano:
» il cervo
» il daino
» la lepre
» la quaglia
» l'orso
» il cane
Mentre tra le piante a lei sacre sono:
» il cipresso
» l'alloro (per questo definita anche Daphnia, nome greco dell'alloro)

IL MITO
Artemide nacque a Delo (per questo chiamata anche Delia), precisamente presso il Monte Cinto (per questo chiamata Cynthia) dalla madre Latona, di cui abbiamo parlato precedentemente nel capitolo dedicato ad Apollo, ed è la sorella maggiore di Apollo.
Si dice che Artemide, all'età di tre anni, sedutasi sulle gambe del padre Zeus (deve averlo scambiato per Babbo Natale), chiese di rimanere sempre vergine, come anche Atena (viene appunto definita Anumpheutos, senza nozze e Asulòs, inviolabile), di essere chiamata con molti nomi, come possiamo vedere dai numerosi epiteti (contenta lei...), di avere un arco ricurvo forgiato dai ciclopi (non si accontentava di un semplice arco...), di concederle sessanta oceanine di nove anni (evidentemente nove era il suo numero fortunato, altrimenti il fatto non si spiega) come ancelle e venti ninfe che si curassero dei suoi calzari (ci teneva molto) e dei suoi cani da caccia mentre lei era sull'Olimpo, di dedicarle monti ed alcune città. Insomma la ragazza aveva le idee chiare fin da piccola...beata lei! Io non so neanche scegliere la pizza al ristorante...
Zeus Natale ovviamente soddisfò tutti i suoi desideri, Artemide lo ringraziò e subito si recò a Creta per scegliere le ninfe; poi andò dai ciclopi che le forgiarono un'arco d'argento e delle frecce d'oro e successivamente in Arcadia dove Pan le donò tre segugi dalle orecchie mozze e sette cani spartani. Ora però le mancava un mezzo di trasporto, così catturó quattro cerve e le imbrigliò ad un cocchio d'oro (non badava a spese insomma).
Il suo hobby era mandare piaghe e morte con le sue frecce alle donne (infatti Omero la definisce Euskopos Iocheaira, saettatrice infallibile e Brimò, terribile), come il fratello faceva agli uomini, ma aveva anche dei poteri curativi con cui si dice fosse stato curato il famoso eroe Enea.
Durante la guerra di Troia si schierò a favore dei troiani, ma fu ferita da Era e scappò piangendo da Zeus (forse questo particolare potevo tralasciarlo...)

Scusate se non ho aggiornato per molto tempo, ma per fare questi capitoli devo prima informarmi. Se avete domande chiedete!

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