È la prima volta dopo anni che ritorno qui a Santa Ana. Mia madre,dopo la morte di mio padre,ha voluto cambiare aria dicendo che questa città la opprimeva o meglio,i ricordi lo facevano,ed io non potevo che essere d'accordo visto che succedeva anche a me.
Per questo,dopo quel 20 novembre 2012,mia madre ed io,a quel tempo ancora sole,ci trasferimmo a Manhattan. A causa però del lavoro di mia madre siamo tornate in questa città piena di ricordi.
Scendo dall'auto e faccio una grande sospiro,l'aria di questa città mi riempie i polmoni e fa riaffiorare in me molti ricordi,chiudo gli occhi per assaporare a pieno questo momento.
Dopo alcuni attimi sento una presa che strattona i bordi della mia maglietta. Abbasso lo sguardo e trovo gli occhioni dolci di Sky,mia sorella.
Mia madre scoprì di essere incinta qualche giorno prima della morte di mio padre,aspettava il momento giusto per dirglielo,ma non ne ha avuto l'occasione perché è andato via troppo in fretta. Dopo nove mesi,appunto,nacque mia sorella. Lei,mia madre ed anche mio padre,perché so che lui è ancora tra noi,sono la mia salvezza.
Mi abbasso così da raggiungere l'altezza di mia sorella.
"dimmi tutto tesoro" le sorrido.
"andiamo a giocare?" mi domanda cacciando il labbro inferiore in fuori.
"amore ora devo aiutare mamma,appena finisco andiamo al parco qui dietro a giocare a palla,va bene?"
Come se mi avesse sentito,mia madre urla dal piccolo patio in cerca di aiuto.
Mia sorella annuisce e saltellando entra in casa.
La nostra casa.
Nonostante ci fossimo trasferite,mamma non ha mai voluto vendere la casa in cui vivevamo con papà.
Prendo alcune valigie dal bagagliaio della macchina e seguo mia sorella.
Varco la soglia ed il suo profumo invade le mie narici,è incredibile come,dopo così tanto tempo,il suo profumo persista ancora in questa casa.Un altro grande sospiro e salgo le scale. Attraverso il corridoio e la prima stanza che incontro è il suo studio.
Poso le valigie davanti la porta ed entro nella piccola stanza: nel centro c'è la scrivania piena di fogli cosparsi su di essa e dietro la grande sedia nera sulla quale ha passato molte delle sue giornate,affianco c'è una piccola sedia con un piccolo tavolino e tanti pennarelli cosparsi su di esso. Sorrido al ricordo di quando imitavo papà facendo finta di leggere e scrivere le medesime carte.Esco dallo studio e mi dirigo verso quel che era e che sarà la mia stanza ed una vista rosa appare davanti ai miei occhi. In realtà non sono mai stata come le altre bambine,odiavo il rosa,le Barbie e tutto ciò che piace alle bimbe. I miei,però,avevano dipinto la mia camera prima che io nascessi,ma io non ho passato molto tempo dentro essa,infatti ogni volta dormivo con i miei genitori dicendo che avrei dormito lì quando avrebbero cambiato il colore delle pareti.
Mi addentro nella stanza e mi accomodo sul letto matrimoniale e mi guardo intorno,noto con piacere che è rimasto tutto come lo avevo lasciato: le foto e quadri di vari pittori attaccati alle parti,la stampante per le foto ancora nell'angolo affianco alla finestra. Infondo avevo 12 anni quando siamo andate via,avevo già coltivato la mia passione per la fotografia e per l'arte,infatti le pareti lo dimostrano.
"Megan sbrigatii" urla mia sorella dall'altra parte del corridoio.
"arrivo amore." dico raggiungendola.
"ti piace la nuova casa?" le chiedo.
"tantissimo,la mia nuova cameretta è bellissima!" esclama con gli occhi a cuoricino.
"mi fa tanto piacere." le sorrido.
Scendiamo insieme per poi avviarci verso l'uscita,intravedo mia madre già alle prese con la cucina,anche se non se la cava per niente bene,per questo abbiamo Maddy,che cucina per noi anche quando mia madre è impegnata con il lavoro,perché,come lei,io ed i fornelli non andiamo molto d'accordo.
"Mamma io e Sky andiamo al parco,tu non dar fuoco alla cucina prima dell'arrivo di Maddy." ridacchio e le do un bacio.
"ehi!" mi da un piccolo schiaffo sul braccio,fingendosi offesa. "non mi chiamo mica Megan,e poi Maddy non arriverà prima di domani,quindi dobbiamo arrangiarci."
Rido al ricordo di me all'età di dieci anni mentre facevo dei semplici toast e che per poco non incendiavo casa.
"Va bene,allora noi andiamo."
Prendo la piccola mano di Sky ed insieme ci avviamo verso il parco della mia infanzia.