Capitolo 8: Nuove conoscenze

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Mi sveglio e per un'attimo non ricordo dove mi trovo.

Sarebbe stato meglio non ricordare.

Penso, non appena riprendo coscienza di tutto.

La sera prima mi ero buttata sul letto con l'intenzione di riflettere qualche minuto, ma la stanchezza aveva preso il sopravvento facendomi cadere in un sonno profondo.

Mi alzo e mi rendo conto di essere vestita come ieri.

Ho decisamente bisogno di una doccia.

Sto per spogliarmi e gettarmi sotto l'acqua quando mi ricordo che la valigia è ancora in sala, così a passo spedito vado a prenderla.

Nove e quindici.

Leggo nell'orologio appeso in cucina.
Decido di velocizzarmi, non vorrei che i miei due compagni arrivassero proprio adesso trovandomi in queste condizioni.

Dopo la doccia mi sento decisamente meglio, apro la valigia e decido di indossare un vestito di maglia a maniche lunghe color verde bosco, calze velate nere e stivali anch'essi neri di camoscio, alti fino a metà coscia.

Anche se devo allenarmi e diventare una guerriera non vuol dire che devo smettere di vestirmi in maniera femminile.

Mi guardo alle specchio e lego i lunghi capelli castani in una treccia laterale.
Metto una notevole quantità di mascara per evidenziare gli occhi e un velo di lucidalabbra.

Sono pronta.

Ma per cosa?

Guardo l'orologio, ci avevo messo due ore a prepararmi e a disfare la valigia.

Non ho la minima idea di cosa fare.

Devo aspettare qui?
E se ci mettessero tutto il giorno ad arrivare?

La pancia mi brontola e decido di occupare il tempo facendo colazione.
La mia attenzione viene colpita dalle arance disposte in una cesta in cucina.

Ecco la mia colazione.

Ho sempre mangiato poco, non per mancanza di fame, ma bensì per mantenermi in forma.
Tenevo molto al mio aspetto e non avrei sopportato di ingrassare anche solo di due chili.

Non appena finisco ricomincio di nuovo ad agitarmi, non sapendo cosa fare decido di scendere nella sala relax, magari avrei incontrato Samuel.

Quando scendo dell'ascensore vengo accolta da sguardi stupiti da parte degli uomini e di disapprovazione da parte delle donne a causa del mio abbigliamento.

Invidiose.

Mi dirigo al piccolo bar e mi siedo su uno sgabello attaccato al bancone.

Un ragazzo dai capelli rossi e pieno di lentiggini mi saluta educatamente.

"Buongiorno, cosa preferisci?"

"Un cappuccino grazie"

Il ragazzo si mette subito all'opera.
Mi guardo intorno ma di Samuel nemmeno l'ombra.

"Hai visto Samuel per caso?" Chiedo al barista che nel frattempo mi porge il cappuccino.

"A quanto so è andato a prendere un ragazzo"

Probabilmente non sa esattamente di cosa si occupa l'organizzazione.

"Sei nuova vero?" Chiede son un sorriso.

"Si, sono arrivata ieri" rispondo.

"Sei una dei tre ragazzi che stanno aspettando? Non so cosa facciate esattamente, ma ho capito che siete importanti"

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