Il soldatino di stagno

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Un cuore d’argento annerito e una punta di ferro.

Il movimento che compiono in aria è quasi ipnotico, prima di ricadere sul palmo aperto di una mano segnata dalla guerra. Tintinnano come se volessero ricordare al mondo la loro presenza, mentre dalla radio risuonano parole che segneranno la storia.
 
My fellow Americans, and the Supreme Allied Commander, General MacArthur, in Tokyo Bay:

The thoughts and hopes of all America--indeed of all the civilized world--are centered tonight on the battleship Missouri. There on that small piece of American soil anchored in Tokyo Harbor the Japanese have just officially laid down their arms.They have signed terms of unconditional surrender.
…”

L’uomo chiude la mano e se la porta al petto, i due monili ben protetti dalla stretta sicura.

“Lo dicevi che sarebbe finita prima o poi. Credo che ti sarebbe piaciuto questo discorso.”

È un borbottio appena distinguibile, espresso in un inglese strascicato a causa dell’ennesimo bicchiere di bourbon che ora giace lì davanti a lui in attesa di essere nuovamente riempito.

“Hey Jim. Parli di nuovo coi fantasmi?”

“Non coi fantasmi, Danny. Con la vita. Con il nostro caro Presidente, Dio ce ne liberi. E con il tuo bourbon scadente, che fa più pisciare che altro.”

Danny, barista di trincea che nella vita ha fatto e visto tutto e anche più, guarda quasi con tenerezza il ragazzo ormai uomo che gli sta davanti. Come se nulla fosse, prende il bicchiere e lo fa sparire da qualche parte dietro il bancone poi, con calma, si asciuga le mani sul grembiule non più immacolato e incrocia le braccia sopra la pancia.

“E cos’hai da dire alla vita, Jimmy?”
 
“…
Four years ago, the thoughts and fears of the whole civilized world were centered on another piece of American soil--Pearl Harbor. The mighty threat to civilization which began there is now laid at rest. It was a long road to Tokyo--and a bloody one.

We shall not forget Pearl Harbor.

The Japanese militarists will not forget the U.S.S. Missouri.
…”
 
Il ragazzo – l’uomo, il soldato – apre la mano e lascia cadere i due oggetti sul piano di legno.

“Ti sei mai innamorato, Danny?”

“Certo! Come no. Di ogni bella donna che mi ha aiutato a scaldare gli inverni e non solo.”

“Non scherzare amico. Dico sul serio: l’hai mai conosciuto l’amore?”

Il sospiro che segue quella domanda suona quasi rassegnato.

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