Capitolo 7

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Passai tutta la giornata maledicendo il fatto che non arrivasse mai il momento di andare, fremevo di mettere in atto tutto quello che avevo imparato, ma quando Harminius mi venne a chiamare non mi sentii assolutamente pronto.
Il maestro era vestito con una lunga tunica bianca e portava con sé sia la spada sia la bacchetta che aveva creato, aveva un viso sereno ma concentrato, per tutto il tragitto da casa nostra fino a Rue Duperie non disse nulla.
Bussammo alla porta e ci aprì un ometto pelato che ci riconobbe all'istante, subito ci portò verso il piano superiore dove ci disse, "teniamo l'indemoniata"
Fuori dalla stanza Harminius si girò verso di me e mi disse:

"Mikael ricorda che tutto quello che accadrà e vedrai qui dentro non ti potrà toccare se qui"

indicò il mio cuore.

"Ti mantieni puro e sereno, non farti corrompere dalle immagini o dalle parole che sentirai, e ricorda i miei insegnamenti"

Gli feci un cenno col capo e la porta fu aperta.
La ragazza era legata al letto con delle corde e l'avevano imbavagliata, aveva dei lunghi capelli biondi con degli occhi chiarissimi quasi grigi. Appena vide Harminius cominciò a dimenarsi e urlare, l'ometto che ci aveva portato lì se n'era andato, ma il mago non sembrava curarsene, disegnò per terra un pentacolo con una precisione inumana, e s'inginocchio al centro, chiuse gli occhi e dopo poco si girò di scatto verso di me:

"Mikael sento chiaramente una presenza nel corpo della donna ma non riesco a focalizzare bene che cosa sia, adesso proverò a eliminarla"

Si girò di nuovo verso la donna e sollevò in aria la bacchetta e la spada incrociandole sopra la testa, vidi chiaramente una luce avvolgere la spada e la bacchetta e correre verso la donna. Questa cominciò ad emettere urla terribili, ma Harminius non si fermò, ad un certo punto però sentii un rumore dal piano di sotto, come se qualcuno tentasse di sfondare la porta, mi voltai verso il mio maestro e vidi che aveva la bocca aperta in uno sguardo di terrore, spostai il mio sguardo verso la ragazza e notai che aveva perso molto sangue e che questo aveva completamente intriso il letto.
Harminius buttò le bacchette per terra e si fiondò verso il letto, sollevò con le mani che gli tremavano la veste che copriva la donna e vide subito che strani simboli erano stati incisi sul suo stomaco, io ancora non capii cosa era accaduto finché Harminius non levò il bavaglio alla ragazza, questa stava per svenire e con un filo di voce pronunciò delle parole che ancora oggi riecheggiano nella mia mente:

"Il mio bambino..."

A quelle parole il mago sembrò diventare un ottantenne, e anche io finalmente capii tutto.
Plaisir aveva fatto dei simboli magici che avrebbero confuso i poteri di Harminius in modo da fargli vedere il bambino che la donna portava in grembo come un essenza maligna e renderlo vulnerabile ad un attacco del mago per farglielo uccidere.

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