Una Serata Diversa

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"Silvia aspettami!"

Mi girai per vedere chi aveva pronunciato il mio nome. Poi sorrisi tra me e me perchè quella voce l'avrei riconosciuta tra mille. Era Valentina, una delle mie migliori amiche, nonchè rompipalle assurda e coinquilina insopportabile.

"Ciao anche a te. Non avevi detto che oggi non saresti venuta a lezione?"

Valentina non è mai stata una studiosa affermata. Le piaceva di più far festa alla sera e rimandare lo studio al giorno prima dell'esame.

"Ehhh, sai che non posso saltare la lezione con la Pelloni. E poi ormai ero sveglia per colpa tua. Fai sempre un gran casino alla mattina."

"Certo certo, sempre colpa mia eh. Comunque ti ricordo che la Pelloni oggi non c'è, ha spostato la lezione a domani. Dì la verità che ultimamente vieni a lezione solo per Francesco."

Francesco è un nostro compagno di corso che spesso e volentieri battibecca con Valentina per cose stupide. Penso che entrambi si piacciano ma nessuno ha il coraggio di dire la verità all'altro. Sono entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo.

"Ma smettila, sai perfettamente che odio quel tipo. Ma scusa, se non c'è lezione perchè stai andando all'università?"

"Come perchè? Per studiare, capra! E dovresti farlo anche tu."

Lei mi guardò sbalordita, ma non per l'offesa, solo per il fatto che io mi ero alzata presto per andare in aula studio. Inconcepibile per lei.

"Tu sei fuori di testa. Comunque io vengo con te solo se tu stasera mi fai un favore. Promettimelo."

L'ultima volta che le avevo promesso qualcosa mi aveva catapultato in discoteca. Una serata da non ricordare, soprattutto dopo che ho dovuto fare i conti con una Valentina ubriaca marcia alla quattro di mattina. Un episodio sconvolgente.

"Dipende da cosa. Non prometto così al vento"

"Stasera mi accompagni in un posto. Non ti dico dove, sennò cambi idea."

Te pareva, questa voleva andare in un locale sicuro. Intanto eravamo arrivate in aula studio e ci sedemmo su uno dei pochi tavoli liberi

"Non pensarci nemmeno..." Non riuscì a finire che lei cominciò a "rassicurarmi".

"Non è una discoteca o locale o cose simili tranquilla. Adesso smettila di perdere tempo e studia. "

Evitai di discutere davanti a tutti e aprì il libro.

Qualche ora dopo

"Dai, muoviti che sennò non facciamo in tempo!"

"Ma mi spieghi dove stiamo andando? Daiii non voglio correre per niente"

Mi strattonò più forte perchè stava arrivando l'autobus che dovevamo prendere. Riuscimmo ad entrare per un pelo e ci sedemmo negli unici due posti liberi.

"Per fortuna l'abbiamo preso. Beh adesso posso anche dirti dove andiamo, tanto non puoi tornare indietro."

"Grazie per la fiducia"

Finalmente avrei scoperto il motivo di tale mistero.

"Ecco, vedi sai che io guardo Amici, no?"

La mia espressione era tipo un misto tra confusione e rabbia e Valentina lo notò subito.

"Si so che odi quel programma perchè pensi che sia solo un reality, che sono falsi e che è tutto pilotato."

La realtà era un'altra. Invidiavo quei ragazzi che erano riusciti laddove io avevo rinunciato. E trovavo mille scuse per odiare quel programma e non guardarlo. Valentina pero' non sapeva del mio passato turbolento con la musica quindi cercai di sembrare tranquilla. Cercai di mascherare il mio stato d'animo perchè sennò avrei dovuto raccontarle tutto.

"Si, so che ti piace Amici. Non dirmi che hai deciso di diventare una cantante perchè sei stonata come una campana. Oppure una ballerina, peggio ancora."

Cercai di essere ironica, non volevo farla preoccupare.

"Ma va, ti pare? Io con il tutù o con un microfono in mano? No, è che, come ogni anno, mi sono affezionata a uno dei ragazzi e niente mi piacerebbe conoscerlo. Farmi una foto, cose così, ecco."

Diventò tutta rossa. Ecco perchè non voleva dirmi niente, aveva paura che la prendessi in giro. In effetti anche se aveva 22 anni si comportava come una ragazzina di 15 quando si trattava di Amici. Rimaneva sempre incollata al televisore e impazziva quando facevano vedere questo presunto allievo di cui era innamorata persa.

"Seriamente? Cioè, dovrei farti da balia mentre abbracci il tuo idolo?!Che vergogna"

"Non sapevo a chi chiedere, ok? Non sarei mai andata da sola e tutti mi avrebbero preso in giro, mi avrebbero dato della bimbominkia. Pensavo che tu mi avresti capito"

E dopo questo scoppiai a ridere. Mi faceva troppa tenerezza. Lei c'è sempre stata quando avevo bisogno di una spalla su cui piangere. Non potevo tradirla così.

"Stavo scherzando dai. Non prendertela. Comunque non devi vergognarti, quella che si vergogna sono io che rimarrò ferma come un palo e non saprò cosa dire."

"Grazie. Comunque non rimarrai ferma come un palo. Sarai tu quella che ci farà la foto"

"Ah ecco perchè mi hai portato con te."

Nel frattempo arrivò il momento di scendere dall'autobus e l'ansia si impossessò di Valentina.

"Ma cosa gli dico? Faro' una figura di merda, lo so. E se scoppio a piangere e mi si rovina il trucco? E magari andrò in panico e non riuscirò a dire niente, sono sicurissima."

"Ok ok calmati! Parlami di lui, dai"

Cercai di farle pensare ad altro, insomma volevo evitare una crisi isterica in mezzo alla strada.

"Si chiama Riccardo ed è un cantante e niente. Che ti devo dire? E' bello, affascinante, talentuoso e..."

"Ok sei completamente persa. Guarda che siamo arrivate. Sei sicura che siano fuori dall'hotel? Io non vedo nessuno"

"No dai, non dirmi che sono già rientrati. Uffa!"

Mi condusse vicino all'entrata dell'hotel ma non si vedeva nessuno fuori. Valentina cominciò a intristirsi e no, non potevo vederla così.

"Dai, proviamo ad entrare, magari li troviamo nella hall oppure la receptionist ci puo' dire dove sono."

Le si illuminarono gli occhi.

"Ok dai, proviamo. Pero' parli tu eh."

L'hotel era molto grande ma non c'era traccia degli allievi di Amici. Forse erano già tornati in stanza. Inoltre non c'era nessuna receptionist e Valentina cominciò a perdere le speranze.

"Lascia perdere va, non ci sono. Io vado fuori, non possiamo stare qui."

Non aspettò neanche la mia risposta e se ne andò. Io pero' non volevo arrendermi così e cominciai a girovagare per l'hotel. Ad un certo punto mi ritrovai in una specie di salotto e notai due ragazzi di spalle che stavano parlando. Forse loro sapevano qualcosa o magari erano proprio degli allievi di Amici.
Notai pero' che stavano quasi discutendo e non volevo intromettermi. Stavo per ritornare indietro ma fui troppo lenta e uno di loro mi notò.

"Ciao" mi disse. "Stai cercando qualcuno?"

Rimasi per troppo tempo in silenzio probabilmente perchè mi ero persa nei suoi occhi azzurri.

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