Epilogo

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Raggiunsi la piazza in pochissimo tempo... ma non abbastanza velocemente, vidi il fumo della pira che cominciava ad alzarsi, intorno vi erano una cinquantina di persone, quasi tutte con le torcia alzate verso il cielo a fissare compiaciuti la propria opera, lanciai un urlo che sembrò squarciare le nuvole, tutti si girarono e mi riconobbero immediatamente già qualcuno stava pensando che era meglio catturarmi prima che il fuoco si fosse spento, l'odore di carne bruciata mi salì fino alle narici e persi completamente il controllo, mi sembrava di assistere alla scena da fuori, come se fosse tutto un film e il mio corpo fosse diviso dalla mente; uccisi tutti i presenti con una facilità incredibile, le ossa sembravano fragili come rametti e le mie unghie erano taglienti come rasoi anche se non erano molto lunghe;
mi risvegliai solo quando caddi in ginocchio in un lago di sangue, si era salvata solo una donna con un bambino in braccio, mi fissò terrorizzata e mentre scappava mi disse urlando:

"Vous etes sans coeur! Sans coeur!"

Si ero diventato Mikael Sand Coeur, il senza cuore, nei giorni d'oggi mi sono solo divertito a creare un semplice gioco di parole: Mikael Sansker.
Ma torniamo alla mia storia, raggiunsi la casa di Harminius e tornai nelle cantine a riposare. La gente mi chiamava demone, mostro ma nessuno poteva davvero spiegare cosa ero, quali erano i miei limiti e i miei poteri, avrei imparato tutto solo col passare degli anni, per ora avrei utilizzato questa seconda possibilità per vendicare il mio maestro e amico;
Plaisir l'avrebbe pagata.
Mi svegliai al tramonto dopo un sonno senza sogni, non avevo problemi a girare di giorno come starete pensando in molti, l'unico problema era che i miei poteri sembravano affievolirsi con la luce solare e poi ormai ero ricercato quindi mi sarei potuto muovere solo nelle tenebre, e nulla mi avrebbe fermato.
Uscii da casa senza farmi notare dalle guardie passando dal tetto e calandomi sulla strada, avevo notato, infatti, che riuscivo ad arrampicarmi con facilità su qualsiasi superficie che non fosse liscia.
Mi recai subito verso la casa di Plaisir;
la città sembrava diversa e miei occhi carpivano cose che prima non riuscivo a notare:
luci, ombre, muri, tutto sembrava bellissimo.
Bussai alla porta di Plaisir, mi aprì una donna dai capelli grigi, con gli occhi gialli e stanchi, mi presentai come un amico e le chiesi dove fosse il suo padrone, con naturalezza mi rispose che era in viaggio e non sapeva quando sarebbe tornato, probabilmente a quella notizia i miei occhi mostrarono tutta la rabbia che provavo perché la donna sbiancò e mi chiuse la porta in faccia.
Plaisir sembrava essere sfuggito alla mia vendetta, ma non sarebbe stato per sempre.
La notte sembra essere terminata, e io ho delle faccende da sbrigare, ma presto tornerò su queste pagine per finire la mia storia, infondo questo è soltanto l'inizio...

Legenda - La verità di Mikael Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora