QUATTORDICI

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X - "Rispondi, Megan! Oppure hai perso la parola?" cosa ci fa lui qui? Non dovrebbe essere qui, proprio qui.
Lui pensava solo al lavoro e.. Nono è solo un incubo. Cerco un appoggio, ma non c'è niente vicino a me. Se non Simone che, senza esitare, intreccia la sua mano con la mia
X - "Sei venuta per distrarre tuo fratello? Sei ritornata perché lui è diventato famoso?" ma che cazzo sta dicendo?
S -"Mi scusi ma primo non può parlarle così e secondo si calmi!"
X - "Ragazzino, non dirmi come devo parlare a mia figlia!" Simone resta sorpreso dalla sue parole e mi guarda come per chiedermi una spiegazione, ma ad essere sincera non c'è nessuna spiegazione se non che non gli ho svelato niente della mia vita..
"Papà, possiamo parlarne altrove?"
W - "E perché mai?" Guarda Simone e poi me "ora capisco! Non gli hai detto niente, vero? Come il tuo solito"
S - "Di cosa sta parlando Megan?" mi chiede con un tono di voce basso, in modo che solo io possa sentirlo
"Papà, per favore, non metterlo in mezzo"
X - "Megan ha ragione. È una nostra questione, di nessun altro" Matt..il mio fratellone è a pochi passi da me. Il cuore inizia a battermi forte, tanto da scoppiare. Vorrei abbracciarlo e non lasciarlo più, ma poi ripenso a tutto quello che non ha fatto in questi anni e ci ripenso..
"Simo vai a farti una doccia, noi ne riparliamo. Ti spiegherò tutto"
S - "Sicura? Non vorrei che-" lo avvicino a me e gli do un bacio in guancia per poi raggiungere mio padre e mio fratello verso l'uscita.

"Sara ho bisogno di fare un giro in cen- Oh cazzo!" coprendomi subito gli occhi.
Dopo aver discusso con mio padre e mio fratello, sono subito scappata  all'hotel del villaggio olimpionico. Ho bisogno di distrarmi, di lasciarmi alle spalle l'ennesima lite con mio padre e con mio fratello muto, come sempre, in sua presenza.
Solo che appena entrata in stanza, la scena che avevo davanti era a dir poco imbarazzante: la mia amica e Juantorena nel letto, avvinghiati e mezzi nudi "Scusate ragazzi, io non sapevo che insomma"
O - "Tranquilla non stavamo facendo niente. Almeno non ancora" ridendo
Sara - "Juanto! Dai è imbarazzante"
"Sono d'accordo con Sara!" forse meglio lasciarli da soli, dopotutto se lo meritano "Io mi cambio un attimo e poi potete stare tranquilli da soli a.. Ehm a fare le vostre cose" mi misi dei semplici jeans stretti, una maglietta bianca con la scollatura a V e le mie amate adidas.
Presi la borsa e, dopo essere uscita da quella stanza, mi avviai verso la hall. Decisi di prendere l'ascensore, non avevo voglia di fare tre piani di scale. Premo il pulsante con il numero zero e aspetto che scenda, però si ferma al secondo piano. Spero solo di non incontrare nessuno dei ragazzi, non ho voglia di vedere Matteo o Simone.
Le porte si aprono e entrano due persone e una ragazza giovane con dei capelli biondi e lunghi. Aspetta un attimo "Brooke!" la ragazza si gira e vedendomi le compare un sorriso sulle labbra
B - "Megan Anderson!" abbracciandomi "anche tu a Rio! Ma aspetta, giochi?"
"Nono, lavoro come fisioterapista"
B - "Veramente? Ma per chi?" le voci allora non girano come pensavo..
"Sembrerà strano ma per la nazionale italiana di pallavolo maschile"
B - "Non ci credo! Ma quindi oggi eri alla partita contro gli Stati Uniti"
"Sisi, te stai ancora con Micah?" Eravamo tutti una famiglia quando ancora vivevo in America e lei era come una sorella maggiore. Uscivamo sempre insieme ai nostri due ragazzi, Micah e Aaron.
B - "Certo e sarò di più di una semplice ragazza" mostrandomi l'anello che porta al dito, un attimo mi sono persa molte cose!
"Ti sposi? Mi devi raccontare tutto quanto!" sono ancora sbalordita, Micah ce l'ha fatta a chiederlelo
B - "Ora saresti libera?"
"Sì certo, volevo andare a fare un giro in centro. Stasera ho la festa a sorpresa di un amico e volevo mettermi qualcosa di carino"
B - "Allora andiamo a cercare un vestito per questa festa!"
Appena si apre l'ascensore, mi trascina fuori all'aria aperta verso il centro di Rio.

B - "Questo assolutamente lo devi prendere!" mi guardo allo specchio del camerino e non sono ancora del tutto convinta
"Sicura non sia troppo?"
B - "Nono fidati, è perfetto per te!"
okay mi ha convinta, lo prendo! Mi cambio e dopo aver pagato, usciamo dall'ennesimo negozio.
B - "Ci andiamo a prendere un gelato che dici?" annuisco alla proposta e optiamo per un bar carino da dove si può vedere la spiaggia e il mare dell'oceano.
B - "Allora voglio sapere tutto quello che è successo nei dettagli da quando sei partita tre anni fa per l'Italia!"
"Non c'è molto da raccontare. Te piuttosto ne hai di novità!"
B - "Prima tu cara mia"
"Beh, sai che amavo moltissimo la pallavolo ma non era il mio destino. Ho scelto di provare ad entrare a Fisioterapia e ora eccomi qua: laureata, con un posto di lavoro che mi permette di stare vicino alla mia vecchia passione e di aiutare chi ne ha bisogno"
B - "Hai mai pensato che se fosse andato tutto in modo diverso potresti essere qui a Rio e partecipare alle olimpiadi? Non solo come parte di uno staff"
"Molte volte ripenso cosa sarebbe successo se Morgan non mi fosse venuta addosso, se mi fossi impegnata di più, se avessi avuto un Fisioterapista che pensasse a guarirmi invece di" Mi bloccai, troppi 'se'.. "Doveva andare così! Ora basta parlare di me, qui qualcuno si sposa!"
B - "Non ci credo ancora! Mi sembra ieri quando eravamo dei semplici ragazzi che uscivano la sera e pensavano solo a divertirsi" le chiedo come ovviamente le ha fatto la proposta e lei, senza esitare, mi racconta tutto nei minimi particolari.
Dopo il gelato, ritornammo verso l'hotel. Ormai era sera e dovevo prepararmi per la festa a sorpresa
"Grazie della giornata, Brooke!"
B - "Devo ringraziare io te! Qua le morose della squadra di Micah sono tutte od-" non finisce la frase che viene avvolta dalle braccia del suo futuro marito per poi ricevere un bacio semplice sulle labbra.
M - "Dove eri finita?"
B - "Ho incontrato una vecchia amica" Micah non mi aveva notata, poi quando guardò nella direzione degli occhi di Brooke, mi venne subito ad abbracciare.
M - "Ti avevo vista alla partita! Ma non credevo, insomma non"
B - "Amore abbiamo capito che sei un po' tonto"
M - "Ti faccio vedere io se sono tonto o no!" okay qui la sistemazione sta diventando imbarazzante!
"Ragazzi, io devo scappare"
B - "Ci rivediamo, me lo prometti?"
"Promesso"

"Sara sei pronta?"
Sara - "Un secondo" tra un quarto d'ora dovremmo essere nel bar dove faremo la sorpresa a Simone.
Sento bussare la porta, vado ad aprire e mi ritrovo la solita comitiva, solo non vestiti con la tuta ma tutti molto eleganti!
O - "Teuzzo svegliati! Ho capito tutto, ma almeno la bava trattienila!" Matteo mi stava fissando senza dire una parola e non sopporto quando la gente fa così perché poi io arrossisco.
"Devo chiamare aiuto per caso?"
T - "Sei bellissima!"
"Un complimento dal signor Piano?!"
T - "Non ti ci abituare! Resti sempre la solita piccoletta!"
O - "L'altra è pronta? O è sempre in ritardo?"
S - "Io non sono mai in ritardo!" esce dal bagno e Juanto girandosi resta lui ora a bocca aperta. Se lo voleva far impazzire, la mia amica è  riuscita nel suo intento!
I - "Ragazze siete tue bombe!" afferma Ivan sorridendo, ma viene subito spento dallo sguardo omicida di Osmany
S - "Direi che allora ci fate una foto!" Ci mettiamo vicino: io mora con un vestito bianco e i capelli legati in una coda di cavallo e lei bionda, vestita di nero con i capelli sciolti. Siamo l'esatto opposto, eppure siamo molto simili!

I - "Direi di andare, se no Simo e Pippo arrivano prima di noi e Ciaone sorpresa!"Ci avviamo tutti insieme verso un bar vicino alla spiaggia, prendendo più  taxi se no ci avremmo messo mezz'ora ad arrivare! Quando arriviamo a destinazione, entriam...

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I - "Direi di andare, se no Simo e Pippo arrivano prima di noi e Ciaone sorpresa!"
Ci avviamo tutti insieme verso un bar vicino alla spiaggia, prendendo più  taxi se no ci avremmo messo mezz'ora ad arrivare! Quando arriviamo a destinazione, entriamo nel locale dove sarebbe arrivato Pippo con il festeggiato. Non so perché ma inizia a salirmi l'agitazione, come prima di una partita.
Hai un vestito così corto per farlo cedere apposta?
Ma cosa dici! Non l'ho preso per fare colpo!
Che bugiarda, menti pure a te stessa!
I - "Ragazzi silenzio, sta arrivando!" Come programmato alcuni si nascondono in mezzo alla gente, altri dietro al bancone e infine io decisi di sedermi su uno sgabello del bancone con la schiena rivolta verso l'uscita per non farmi vedere.
X - "Che ci facciamo qui?" sento Simone lamentarsi, forse non si aspettava di passare il compleanno in un semplice locale in mezzo a gente sconosciuta
P - "Fidati di me! È perfetto come posto!"
X - "Non credo si-" ma viene bloccato da tutti gli altri che sbucarono fuori e gli fecero gli Auguri! Non vidi la scena perché me ne restai lì, ferma girata di spalle senza voltarmi verso di lui..

One Job, Two LovesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora