Concorso letterario di vvogliolaluna
Il parco abbandonato
Melania, venti anni e tutta una vita di studi davanti a se, sta tornando a casa.
Il suo treno viaggia molto veloce e spesso sotto terra, ma nonostante questo Melania di tanto in tanto riesce a vedere i bei prati delle campagne e qualche vacca al pascolo.
La vita le sorride, è il primo anno di università ed è giunto finalmente il momento di prendersi una vacanza. Vuole trascorrere il tempo in tranquillità, oziare in amaca all'ombra di un grosso faggio, passeggiare nel bosco insieme ai suoi genitori, portare i figli del fratello al parco dove andava da bambina e scendere di volata con la bici fino al fiume.
Si sta allontanando sempre più dal caos cittadino, di lontano si vedono finalmente le montagne che hanno fatto da sfondo alla sua infanzia .
Ecco la sua fermata.
Melania osserva divertita la vecchia stazione del suo paese con le nuovemacchinette elettroniche che stonano con l'ambiente. La madre, seduta su una panchina guarda con attenzione il treno per capire da quale punto scenderà, è venuta a prenderla e non vuole perdere tempo perché ha lasciato una pentola sul fuoco.
Si dimentica della pentola appena vede sua figlia.Rimane sconvolta dal rosso fuoco della testa di Melania e rimpiange i bei capelli castani che non ci sono più.
Quello che sta pensando glielo si legge sul volto e Melania sa che si sta sforzando tantissimo per non commentare. Si abbracciano e poi corrono a casa per evitare che il pranzo si bruci.Tutta la famiglia riunita intorno al tavolo, papà con Martino affianco e due sedie vuote tra lui e la moglie perché le pesti se ne stanno attaccate ai capelli di Melania, la bimba li intreccia e il maschietto li tira per "vedere se è una parrucca". Quando Melania accenna al fatto di portare i bambini al parco per dare ai genitori un po' di tregua, tutti la guardano storto.
Una vocina alle sue spalle le chiede di che parco sta parlando. Quello dopo il negozio di alimentari risponde lei.
La madre di Melania impedisce al nipotino di ribattere attirando l'attenzione di tutti sul secondo fumante appena uscito dal forno insistendo a gran voce sul fatto che vada consumato prima che si raffreddi.
Papà chiede a Melania di raccontare ai presenti le novità dalla città, come sta andando il corso di medicina e se si è sistemata bene nel nuovo appartamento.
Dopo pranzo lei, papà e mamma si inoltrano nel bosco per aiutare il metabolismo e sfuggire alla cagnara dei bambini.
Il primo punto sulla lista delle cose da fare per passare una bella vacanza è spuntato ora Melania ha intenzione di portare i suoi nipotini al parco.Esattamente come nei suoi ricordi, il giardino risplende di luce propria, il lucido metallo dell'altalena e dello scivolo riflette i raggi del sole.
L'erba fresca, piena di margherite, bocche di leone e campanule è della giusta misura: abbastanza alta da racchiudere un mondo che solo i bambini curiosi riescono a vedere, come ad esempio quello scarabeo dorato che si arrampica sullo stelo di un tulipano, ma non così alta da intralciare il cammino.
Ci sono vari alberi diversi per colore, forma e dimensione. Il preferito di Melania è la quercia in fondo al parco, la più alta di tutte le piante del paese, alta quasi quanto il campanile. I suoi grossi rami sorreggono una casetta, poche assi incrociate in realtà ma la sua mente da bambina era in grado di trasformarla in una splendida reggia.
Ai bambini più abili ad arrampicarsi tocca la sfida più difficile di tutto il parco: il Nocciolo.
I rami salgono dal basso a formare una fitta foresta in mezzo alla quale regna incontrastato per dimensioni il tronco principale che all'altezza di tre metri si divide in due, il primo ramo si è sviluppato in diagonale ed è pieno di spuntoni che frustano con le loro foglie la faccia del malcapitato scalatore, mentre il secondo ramo sale dritto per poi piegarsi verso il melo fino ad incrociare i rami. Sul melo non si può salire perché non ci sono appigli da terra, se vuoi le sue succose mele devi passare dal Nocciolo.
La prova consiste nell raggiungere il tronco senza rimanere impigliati nella foresta, arrampicarsi sul ramo inclinato e dall'ultimo spuntone issarsi (potendo far forza solo con le braccia a causa della posizione sfavorevole) su quello dritto. Una volta che sei arrivato lì arriva la parte veramente difficile perché devi salire fino in cima e passare al melo senza cadere. Pochi bambini anno avuto il coraggio di provare, solo uno ci è riuscita ed è lei.
Quel giorno Melania è stata un eroe per tutti i suoi coetanei, dopo anni, mesi e giorni di prove e capitomboli c'era riuscita, era lì appollaiata sul ramo più alto a scuotere i rami e a lanciare le mele migliori alle sue amiche.Dopo un minuto di contemplazione Melania chiede ai nipotini se sono capaci di arrampicarsi. Il bimbo ridacchia e la femmina le afferra la mano: " Zia, io e mio fratello sappiamo arrampicarci, siamo anche bravi ma su cosa dovremmo arrampicarci? Questo è il parcheggio del negozio di cui parlavi prima, non ci sono alberi."
Il parco non c'è più, il negozietto che ci stava affianco è diventato un supermercato e per far spazio alle auto gli alberi sono stati abbattuti, ma Melania non riesce a vedere quello che vedono i nipoti, ha subito un trauma, nella sua mente il parco è ancora il splendido e imponente proprio come quando era bambina. Se ne rimane sdraiata a pancia in su sul cemento a guardare il cielo mentre i due bimbi corrono a casa per chiamare la nonna.Melania è di nuovo sul treno, sta tornando in città per riprendere gli studi. Ha passato due settimane magnifiche in compagnia della sua famigliola ed ha insegnato ai bambini ad arrampicarsi sul Nocciolo i quali hanno cominciato ad apprezzare quel parco quanto lo fa lei. Però in cuor suo Melania sa che questa non è la verità, pensa che la lacrima che le scende lungo il viso è perché le dispiace lasciare le sue verdi montagne per tornare in quel luogo grigio dove si fatica a respirare.
Il parco è abbandonato, perso nei ricordi di coloro che lo hanno visto, che lo hanno attraversato, solo Melania ci va ancora.
Spesso di notte prima di una prova difficile lei torna al giardino, il suo luogo di pace, di felicità e in questo sogno ristoratore trova il coraggio per superarla.