Parte 1 senza titolo

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Vuoto, sporco.

È così che mi sento mentre lascio vagare le mie mani su un corpo nudo ed estraneo. Non solo perché l'ho incontrato circa dieci minuti fa, ma perché è il primo corpo che tocco in tutta la mia vita che non sia quello di Sonny, il mio Sonny.

Ora che sono qui, nudo e con il membro affondato in uno sconosciuto, mi sento uno schifo. Cosa starà pensando Sonny di me? Si starà vergognando di me? Oppure sarà davvero contento perché dopo così tanto tempo ho permesso a qualcun altro di avvicinarmi?

Dio, mi è sembrato subito così sbagliato avere le labbra di qualcun altro sulle mie. Sono riuscito a trattenere le lacrime, ma il mio cuore stava piangendo.

Ho dovuto combattere anche contro la nausea. Già, altro che voglia di scopare. Sto solo sfogando tutta la mia rabbia, la sofferenza, la disperazione mentre sbatto con violenza in quest'uomo che non è Sonny.

Sonny Sonny Sonny. Riesco a pensare solo a lui ed è lui che ho davanti quando chiudo gli occhi ancora colmi di lacrime.

Sento un urlo strozzato provenire dall'uomo piegato davanti a me e torno alla realtà.

Io ho bisogno di altro tempo per raggiungere l'orgasmo, altre spinte selvagge, altri ricordi di me e Sonny, della sua bocca, delle sue mani.

Quando finalmente raggiungo l'orgasmo, le lacrime scorrono a fiotti sulle mie guance.

L'uomo se ne va e io mi fiondo nella doccia. Cerco di mandar via con l'acqua questa orribile sensazione, il dolore, la rabbia.
L'acqua è ora fredda ma le lacrime bruciano. Mi lascio scivolare giù, con le ginocchia premute al petto circondate dalle braccia.

Sporco. Sbagliato.

 Sbagliato

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