CAPITOLO 18

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Mi sveglio di soprassalto, con un dolorosissimo cerchio alla testa, a causa della luce che filtra dalle finestre della mia camera e che mi fa fare fatica ad aprire gli occhi.
Aspetto un po' di tempo per cercare di riaddormentarmi ma niente, così decido di alzarmi per scendere in cucina.
Sollevo la testa dal cuscino e me ne pento subito: inizia all'istante a pulsarmi freneticamente e la riabbasso sul cuscino all'istante.
Ho bevuto davvero troppo ieri sera.
Comunque devo alzarmi subito di qui, non sopporto più questo mal di testa.
Mi appoggio sulle mani e faccio appello a tutta la forza di volontà per mettermi seduta, decisa a farmelo passare.
Ho la testa che mi scoppia e la sento pesantissima.
Mi alzo dal letto e in punta di piedi scendo al piano di sotto verso il bagno, non voglio che mia madre mi scopra a prendere la medicina per il mal di testa, scoprendo così di ieri sera.
Entro in bagno e mi avvicino al mobiletto sopra il lavandino, apro lo sportello di vetro e prendo un'aspirina.
Lo richiudo ed esco, senza nemmeno guardarmi allo specchio. Avrei un aspetto pietoso comunque.
Una volta in cucina mi verso un bicchiere d'acqua e prendo l'aspirina, dopodichè mi avvicino al frigo e mi verso una tazza di latte freddo, non ho voglia di fare colazione con nient'altro.
Poi finalmente mi siedo su una sedia.
Accidenti, ma perché ieri sera ho bevuto così tanto?!
A proposito di ieri sera, quando sono arrivata qui a casa? Quando sono entrata mia madre era sveglia? Cos'è successo dopo? Ho combinato qualche casino?
Non ricordo nient'altro dopo essere entrata in macchina di Adam che mi stava riportando a casa.
Ah, ma non credo di essere ancora pronta per pensare a ció che è successo ieri sera, chiederó più tardi ad Ally cos'è successo dopo essere entrata in quell'auto.
Faccio per alzarmi, dopo aver bevuto il mio latte, per andare a farmi un'altra bella dormita.
Così salgo al piano di sopra e mi stendo di nuovo sul letto. Il mal di testa sta già passando.
Mentre sto finalmente prendendo sonno squilla il cellulare sul comodino.
Ahia è come un martello che mi trapassa la testa ad ogni squillo.
Lo cerco con gli occhi chiusi, ancora assonnata e cerco di fare il più in fretta possibile per far finire questo strazio.
-Pronto?- Sbuffo.
-Amber, sono Ally. Devo parlarti di ieri sera, non ce la faccio più ad aspettare- parte spedita come un treno.
Come fa ad essere così in forze dopo ieri sera? Ah si, giusto, lei non ha bevuto a differenza mia.
Io l'avevo detto che non eravamo uguali e lei al contrario non vuole ritrovarsi con un gran mal di testa la mattina dopo.
E fa bene.
-Cosa c'è di tanto importante da dirmi?-
-C'è che ieri sera tu ed io abbiamo baciato i ragazzi più fighi della scuola, ti ricordo.-
-Si questo lo so. Non ricordarmelo ti prego.-
-Cosa? E perchè?-
-Perché Taylor mi ha detto che non è capace di avere una relazione seria come fanno tutte le persone di questo mondo- dico irritata, citando le sue odiose parole.
Beh devo accettarle e farmene una ragione ormai.
-Oh... beh mi dispiace Amber, io... io non ne avevo idea.-
-No, non ti preoccupare lo so.
Puoi fare in fretta a dirmi quello che hai da dire? Ho un terribile mal di testa. Non avrei dovuto bere così tanto ieri sera.-
-Beh, in mia difesa e in quella di Adam, noi ti avevamo avvertiti. Comunque se vuoi ti chiamo più tardi.-
-No, meglio se lo dici ora. Ho preso un'aspirina e dovrebbe passare, così appena hai finito posso dormire senza che niente mi interrompa. Allora?-
-Allora beh, a me non è andata proprio esattamente come è andata a te.-
-Ah si? Beh ti andata meglio o peggio?-
-Beh credo molto meglio visto che per lui non è stato solo un bacio qualsiasi.-
Sono contenta per lei, almeno una di noi due è felice.
-Sono contentissima Ally. Ve lo meritate entrambi, siete fatti l'uno per l'altra. Siete le persone migliori che conosca.-
-Grazie Amber. Comunque ti ho chiamata anche per dirti che lunedì sera ho un appuntamento con lui e non so cosa mettermi ma soprattutto come comportarmi.-
Dalla voce sembra disperata. Credo che ci tenga davvero, e spero per Adam che sia lo stesso per lui perchè se la farà soffrire lo ammazzo.
A proposito devo farci due chiacchiere e vedere che intenzioni ha.
Ho sempre avuto un atteggiamento di protezione verso Ally, perché anche se lei è di un paio di mesi più grande di me, è più fragile, anche se non lo dà a vedere. Ma io la conosco molto bene, come le famose tasche.
-Allora... per i vestiti credo che possiamo fare qualcosa, ma ci possiamo pensare con tutta tranquillità domani. E per quanto riguarda il comportamento, sii solo te stessa. Deve conoscere la vera te, ti deve volere per questo- sospiro sconfortata, perché è quello che vorrei con Taylor.
-Ok, grazie mille Amber. Ti voglio bene. Ti lascio dormire, a dopo.-
-Ciao ciao Ally.-
Prima di posare il telefono e rimettermi a dormire, mando un messaggio ad Adam per avvertirlo di stare attento a quello che fa.
Apro whatsapp e la sua chat.
*Ho saputo di te ed Ally ieri sera. Mi fa piacere che siate capitati insieme. Siete fatti l'uno per l'altra. Ma volevo solo dirti una cosa: sappi solo che se la farai soffrire dovrai vedertela con me e allora sarai un uomo morto. Ti voglio bene.*
Con mia sorpresa mi risponde subito.
Stava parlando con qualcuno? Ma certo Ally!
Mi batto una mano sulla fronte e mi faccio male per la troppa forza.
Ahia!
*Non preoccuparti mi conosci ormai, no?*
*Hai ragione, ma volevo comunque avvisarti. Che intenzioni hai con lei?*
*Ally mi piace davvero, Amber. Non è una delle tante*
Uno stupido sorriso mi si dipinge sul volto.
*Bene. Adam devo chiederti un'altra cosa, ho dimenticato di chiederla ad Ally così la chiedo a te. Cos'è successo ieri sera dopo che siamo entrati in macchina?*
*Beh ti ho riportata a casa e poi Taylor ti ha portata dentro. È uscito dopo una ventina di minuti. Non so cosa sia successo mentre eravate in casa. Non ricordi proprio niente eh?* Immagino il suo volto contratto in una smorfia divertita e scommetto che se me lo stesse dicendo a voce il suo tono sarebbe completamente diverso da quello di Ally, il suo era preoccupato e di rimprovero, mentre quello di Adam sarebbe stato divertito, e molto.
*No, non ricordo proprio niente.*
Sorrido al telefono e dopo averlo salutato lo poso definitivamente.
Sospiro: mi toccherà chiedere a Taylor per vedere se ho combinato qualche casino che mi abbia messo nei guai con i miei genitori.
Che strazio: oltre a questo orribile mal di testa, non ricordo assolutamente niente, anche se vorrei disperatamente.
Non potevo dimenticarmi del bacio? No?
Improvvisamente un'assurda malinconia mi avvolge.
Vorrei che tutte le cose che pensa Adam, le pensasse anche Taylor di me.
Vorrei che per lui fossi importante, che fossi diversa, come una rosa rossa in un mare di rose bianche.
Ma per lui non sono altro che una ragazza da conquistare e poi gettare via, un trofeo, e solo ora mi rendo conto che quel bacio è stato solo un errore.
Ecco perchè non volevo ricordare ció che è successo ieri sera, perchè sapevo che mi sarei pentita di tutto, a partire dal momento in cui ho preso quella dannata bottiglia di vodka dalle mani di Adam, a quando le labbra morbide e perfette di Taylor si sono posate sulle mie, a partire dal modo in cui mi sono sentita quando mi ha stretta a sè, a come ho sentito le gambe molli quando mi ha guardata con tanta intensità per poi tornare a baciarmi ancora, per provocarmi dentro un uragano di emozioni.
E per finire, da quando mi ha baciata sulla spiaggia, a quando mi accarezzava i capelli e la guancia in macchina, quando ero stesa sulle sue gambe.
Mi addormento pensando a tutto questo e sogno un mondo in cui io e Taylor potremmo essere felici senza nessun impedimento e senza nessuna regola.
Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora