Come and play. Tower Hill. Jim Moriarty. XX
Se ho fatto quello che ho fatto, ci sarà un motivo. E no, il motivo non è la noia, non sono uno psicopatico, nonostante tutto.Sono solo pazzo.
Da ragazzo non ero felice, sempre solo, abbandonato e deriso. Si, deriso, deriso da colui che è stato il primo, il primo assaggio di potere, di ribellione. Carl Powers mi prendeva in giro per il mio aspetto, per la mia passione per lo studio, per la mia scarsa voglia di unirmi agli altri. È stato facile farlo smettere. Fu quella la scintilla, il primo assaggio di potere che mi concessi.
Ma da sempre, lui, Sherlock Holmes, mi ha messo i bastoni tra le ruote, partendo da Carl, quando si accorse della mancanza delle scarpe, fino ad oggi. Ero potente, nessuno risaliva mai a me, fino a quando quell'essere indegno non ha iniziato a indagare, indagare e smantellare la mia rete. Forse solo tre di loro sono ancora fuori dalla sua portata, ma se scrivo qui è probabile che lui li troverà.
Prima gli assassini, poi i pesci piccoli, poi quelli più grossi, poi ho avuto l'assurda idea di presentami a lui. Ricordo ancora le parole che ho usato:"Jim Moriarty, ciao!''E ora, se sto scrivendo questa pagina di diario, la prima e l'ultima che probabilmente scriverò, è perché Sherlock, il consulente investigativo, ha deciso di arrivare allo scontro finale, quello che io poeticamente chiamo "Il problema finale", o quasi.
Poeticamente, si, proprio così. Poeticamente perché da ragazzo avevo la passione per la scrittura ed è grazie a quella che ora sto scrivendo su questo diario. Il diario che anni fa mi regalò mia nonna. "Fanne buon uso, Jim caro." mi disse.
La mia passione per la lettura non è mai sparita del tutto, ma è stata sostituita da una più pericolosa, pericolosa ed eccitante allo stesso tempo. Progettare crimini, omicidi e malefatte di ogni genere è divertente, ti fa sentire potente, indistruttibile, infallibile.
Era così che mi sentivo prima che arrivasse lui a rovinare tutto. Mi ha fatto sentire dannatamente scoperto, in trappola.
Ma ora, ora io ho rovinato lui, l'ho fatto crollare, pezzo dopo pezzo, fino a disintegrarlo. Se tutto andrà bene, forse questa sera scriverò un'altra pagina di questo diario rimasto bianco per troppo tempo.Ma se la situazione dovesse in qualche modo complicarsi, beh, qui ci sono scritti i miei ultimi pensieri. Lo nasconderò, questo quadernetto, uno dei pochi ricordi della mia adorata nonna, lo nasconderò così bene che neanche io riuscirò più a trovarlo. Se ho fatto quello che ho fatto è perché mi sentivo inadatto, troppo goffo per la nostra società.
Certo, il mio quoziente intellettivo è sempre stato al di sopra della media, ma per un certo periodo ho pensato di usarlo in modo diverso. Forse per migliorare il mondo, forse per cambiare e migliorare la vita di tutti.
Ma ormai quel che è fatto è fatto, mi sono schierato dalla parte sbagliata? Non lo so. So solo che stare dalla parte degli angeli è noioso, e la noia non mi piace.
Se tutto andrà bene, la mia promessa si avvererà. Eh già, ho intenzione di bruciarlo, bruciare il suo cuore.
Sherlock Holmes, così disgustosamente sentimentale, cadrà. Cadrà per mano mia, e non c'è niente che mi faccia sentire più felice e potente in questo momento.
Spero solo di riuscire a trovarne un altro dopo... Dopo la caduta.
Spero di poter continuare a scrivere queste pagine bianche, a tratti ingiallite dal tempo, ma il tempo che passa è estremamente sexy, a pensarci bene.
Credo che la formula di chiusura più usata dai bambini sia:"Ci sentiamo dopo, amato diario.". Ma non credo di poterla usare. Mi limiterò ad essere formale e distaccato.
Se mai qualcuno leggerà queste pagine:
Saluti cordiali e tanto affetto.James "Jim" Moriarty.
The end?
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La Caduta
Short StoryE se Jim Moriarty avesse scritto una pagina di diario prima della Caduta? Una One Shot, dove ho scritto quello che avrebbe potuto pensare Jim, prima di incontrare Sherlock sul tetto del Barts Hospital. Spero vi piaccia:) Buona lettura!