L'asfalto, l'odore della pioggia, la pioggia stessa.
Ecco, il mio regno.
E come regina del mio regno pretendevo il potere assoluto della mia città fatta di legno e cemento.
Quella piccola strada, quel recinto, quell'albero morto ormai da mesi.
Le nuvole, il cielo, un abisso.
Le stelle, l'immenso, l'impossibile.
Potevo vivere tutte le vite che volevo.
Morire e rinascere migliaia di volte, essere chiunque, essere me stessa.
Solo io potevo decidere quando e come fermarmi.
Avevo il totale controllo di me stessa.
A piedi nudi camminavo per le strade ancora bagnate e respiravo quell'aria fredda, sentendo mia anch'essa.
Procedevo senza avere una meta, ma allo stesso tempo avendone miliardi.
Esistevo grazie a me.
Se avessi voluto porre fine a tutto ciò, avrei potuto farlo.
E mentre la mia Weltanschauung cambiava, cambiavo anch'io e non mi potevo limiti.
Io potevo essere qualsiasi cosa.
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Visione del mondo.
RandomPerché avere mille vite è possibile. E se non trovate un senso a tutto ciò, bravi, avete colto nel segno.