Un cuore in due

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Justin

Non sapevo se era una presa per il culo o la verità, ma ero rimasto di sasso appena lessi ciò che era accaduto a Coldheart. Decisi di contattarla, ma non si è minimamente degnata di rispondermi, quindi ho cercato di riallacciare il rapporto con Jessica. Da ciò che avevo capito non si era dimenticata solo di me, ma anche di Tumblr e di ciò che faceva. Le ho cercato di spiegare grossomodo cos'era, ma per me non era un semplice social network. Era un insieme di mondi diversi. Ogni essere umano indossa una maschera ventiquattr'ore su ventiquattro io compreso, ma solo rimanendo da sola la persona capisce veramente chi è, e a volte fa persino fatica a riconoscersi per le troppe personalità che è costretta ad indossare a causa della società etichettata. La moda degli hashtag, del vestirsi sempre in maniera perfetta, del bullismo, della criminalità... l'uomo non se ne è ancora accorto, si renderà conto troppo tardi che il mondo è una bomba ad orologeria. Basta guardare una volta il telegiornale, o un dibattito politico per rendersi conto che l'essere umano tiene molto più al denaro che a una popolazione bisognosa di aiuto.
Scossi la testa. Dovevo smetterla di pensare troppo, o avrei commesso un'azione imperdonabile persino per me, come quella di fare una cazzata. Io ero... freddo, vuoto, senza emozioni. Mi piaceva scopare, la droga era una mia dipendenza quotidiana, i party non mancavano mai, ma non mi ero mai sentito così pieno di vita come in quel momento. La mia mano era avvolta nella sua, il suo sorriso gioioso mi scaldava il cuore e avrei preferito restare così per sempre. In un giardino d'ospedale pieno di medici e dottori, persone malate e... lei, che mi fissava negli occhi. Mi perdevo in quel colore verde marino, e la sua voce così dolce mi faceva andare in estasi. Quanto avrei voluto averla in quel momento, ma non era possibile. Il giorno dopo l'avrebbero dimessa e allora io, l'avrei fatta mia. Però, c'era un problema piuttosto assillante.

<<Pronto? Oh, ciao! Sì, domani starò fuori, sembra una prigione qui... okay, allora vieni tu? Perfetto, a più tardi allora!>>, staccò la chiamata e si voltò verso di me con un gran sorriso.

<<Vedo che con il tuo ragazzo sta andando alla grande... ma toglimi una curiosità. Come ha fatto a conquistarti?>>, le chiesi sopraffatto dai dubbi.

<<Semplicemente gli ho raccontato tutto attraverso una telefonata, stavo per lasciarlo staccandogli la chiamata in faccia, ma dopo qualche minuto è venuto in ospedale, e mi ha cantato una canzone molto bella, poi mi ha accompagnata fuori, lo ammetto, non sapevo proprio cosa fare perché mi avevi baciato tu qualche giorno prima ed è stato bello, ma con Shawn... È stato diverso. Non so, sentivo una cosa in più. Forse, era la sicurezza>>, sentenziò continuando a sorridermi.

<<Quindi, state ufficialmente insieme?>>, domandai apparentemente disinteressato.

<<Così pare>>, scrollò le spalle indifferente. Non sapevo perché, ma qualcosa mi diceva che non lo amava alla follia. <<Devo parlarti>>, si fermò di colpo. Accanto a noi c'era una panchina, e decidemmo di sederci. <<Anche io sto conoscendo Coldheart, e mi dice molte cose che già conosco, come la morte dei miei genitori e il destino di mia zia... eppure io non le ho detto nulla. Non è che c'entri tu con i tuoi scagnozzi?>>, mi fulminò.

<<Scagnozzi?>>, finsi di non conoscerli. Volevo vedere fino a che punto si ricordava.

<<Ma certo! Sto parlando di Paul, tuo fratello e Harry, tuo cugino!>>, esclamò esasperata. Rimasi a bocca aperta.

<<Ti... ti ricordi anche di loro... ma come fai a non ricordarti di me? Loro ti hanno ferita molto>>, dissi cercando di capirla.

<<Evidentemente tu mi hai ferita un po' di più>>, rispose arrabbiata. <<Allora, ci sei tu dietro tutto questo?>>.

<<No, Jessica. Non sarei mai capace di illuderti così>>, mormorai pentendomene subito dopo.

<<Ops, già l'hai fatto! Sai, con la fidanzata di tuo cugino... ah, basta. Mi scoppia la testa, me ne vado. Ho bisogno dei miei spazi. Non ne posso più con tutte queste preoccupazioni. Perché mi preoccupo sempre degli altri e mai di me?! Vuoi sapere il vero motivo del mio rapporto con Shawn? Lui, si é deciso di trattarmi come veramente merito>>, sbottò.

<<Ignorandoti?>>, alzai un sopracciglio.

<<Amandomi!>>, si diede un colpo sul cuore, quasi con le lacrime agli occhi. Diffidavo delle sue parole, perché se davvero la amava, o lei amava lui non avrebbe mai pianto.

Si voltò di scatto, e scappò con tutta la forza che aveva. Ormai riusciva a fare tutti i movimenti senza il minimo sforzo, e correre era una passeggiata per lei. Non sapevo se seguirla o meno. Aveva detto che era stufa di preoccuparsi per me, e io l'ho sempre saputo. Sapevo che ero una rottura di palle per lei, e non me l'ha fatto mai pesare. Ed io non lo capivo. Credevo di essere solo un peso per lei. Anzi... per tutti. Il mio cellulare vibró. Era Coldheart.

Coldheart: Esprimi un mio desidero. Va da lei. Cerca di prenderti cura di quella ragazza, chiunque essa sia.

BadBoy: E' solo la mia ragione di vita, ma sta con lui, e non so cosa fare...

Coldheart: Finiscila di cercare le scuse. Tu ami quella ragazza? La vuoi davvero? Allora, alzati e seguila. Ovunque ti porterà. Lei l'ha fatto, mi hai praticamente raccontato tutto, ed è arrivata l'ora di ricambiare il favore. Non credi?

BadBoy: Prima dimmi come ti senti...

Coldheart: Sto meglio di te. Forza, vai. E tienimi aggiornata :)

Non ebbi il tempo di riflettere, che le mie gambe già si muovevano. Correvo, e per mia fortuna ero veloce. Non sarebbe accaduta un'altra catastrofe, ora ero io a seguire lei mentre prima del coma, era esattamente l'opposto. Entrai nell'edificio, vidi dei capelli castani scomparire dietro a un angolo, senza pensarci troppo, andai verso di loro e la vidi abbracciata a Shawn. La stava abbracciando, la consolava dandole dei baci sulla testa e con le carezze dietro la schiena. Il mio cuore sentì una morsa letale.

Allora è così che ci si sente ad essere rifiutati?

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