OMBRE IN CASA BLACK

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Le tre sorelle Black si avviarono a passo spedito verso i dormitori appena finita la cena di inizio anno. Bella, al solito, criticava tutto e tutti. Criticava Silente e il suo discorso di pace e uguaglianza, criticava i Grifondoro che come al solito avevano applaudito con foga al discorso, criticava il professor Lumacorno che si era ubriacato e aveva sminuito l'immagine dei Serpeverde, criticava la crocchia severa della Mc Granitt e di come le servisse un uomo per farla sciogliere, criticava Sirius e la sua compagnia, perché anche se gli voleva bene, che diamine, era pur sempre un Black e come tale doveva comportarsi, e criticava mille altre cose che Cissy smise di ascoltare molto prima di arrivare nella sala comune dei Serpeverde, e lo stesso fece Andromeda. 

Appena entrarono nei sotterranei, e poi nella verde, scura e protettiva sala comune, così simile all'austerità di alcune stanze di villa Black da sorprendere sempre Cissy. Un gruppo di matricole era radunato intorno all'atletica e carismatica bionda figura di un Lucius Malfoy sempre attento ad ogni dettaglio, che spiegava ai ragazzini le regole della scuola, e fu allora che Cissy si sentì gelare.

Prefetto. Lucius Malfoy era un prefetto. Come lei. Erano entrambi prefetti, avrebbero dovuto fare le ronde insieme, le ronde NOTTURNE insieme, le riunioni insieme, il LUMACLUB insieme.

Era inconcepibile.

Andromeda, da caposcuola, le lanciò un sorrisetto dolce. Non capiva proprio come la sorellina potesse pensare che non si fosse ancora accorta della sua cotta per Malfoy. Si vedeva da come lo guardava, da come evitava il suo sguardo e alzava il mento in sua presenza. Non sapeva se essere felice o no per la scelta della piccola di casa Black. Malfoy non la convinceva, non del tutto, come se dietro la facciata impeccabile da purosangue si nascondesse in segreto.

Ma, del resto, non era così per tutti?

Per lei, anche?

Andromeda Black era la primogenita della casata Black. Era la preferita di Cygnus Black, l'uomo impeccabile, imperscrutabile, dagli occhi neri come il carbone, che intimidiva il Ministero con una smorfia della bocca. Era la preferita dalle sue sorelle, la provocante, sadica, insopportabile Bellatrix, sogno proibito di Hogwarts per la sua pericolosa e seducente andatura, e la bionda, eterea, affascinante Narcissa, la principessa di ghiaccio che tutti volevano vedere sciogliersi. Era la preferita dai suoi cugini, il ribelle, sexy, spettinato, arruffato, privo di regole Sirius, la stella di Grifondoro, e il timido, riflessivo, nascosto Regulus, la piccola stella alle spalle dell'astro che era suo fratello. Avrebbe dovuto essere l'orgoglio della famiglia, lei. Eppure erano mesi e mesi che si sentiva di troppo, un germoglio cattivo nato in seno ai Black. Si ripeteva che era solo un'infatuazione, e che sarebbe passata presto, ma intanto il tempo era passato e i capelli paglierini di Ted Tonks le danzavano davanti in Sala Grande, mentre la salutava con un gesto della mano. 

Nessuno lo doveva sapere, nessuno. Lei non era la ribelle, c'erano già Sirius e Bella, non era quella gelida e affascinante, c'era già la sua piccola e bellissima Cissy, che si nascondeva dietro gli abiti da sera, e non era neanche la pedina di poco conto che purtroppo stavano riducendo ad essere Reg. Lei era Andromeda Black, e sarebbe stata la figlia perfetta che tutti volevano.

Le sorelle salirono a sistemare i bagagli, Cissy appese tutti i i suoi abiti con precisione, Bella mise in fila in provette di vetro tutti gli strani ingredienti che le occorrevano per pozioni di cui era meglio non sapere il fine, e Andromeda sistemò i libri nel baule in fondo al suo letto. Le Black avevano ottenuto una camera separata dalle altre grazie all'influenza di Cygnus dal primo anno. Anche Reg ne aveva una, e così i potenti Malfoy e Lestrange. Sirius dormiva insieme ai suoi migliori amici dal primo anno e non avrebbe MAI voluto una camera di soli Black. Tendeva a dimenticarselo, di essere un Black. 

Qualcuno bussò alla porta delle ragazze e comparve subito la piccola testa nera di Regulus.

- Posso parlarti Bella?

Andie alzò lo sguardo verso la sorella minore, che parve piuttosto sorpresa.

- Con me?

La riccia si alzò e seguì il ragazzino fino alle scale.

- Cosa c'è Reg?

Bella a volte provava pena per il piccolo Black, passato dal secondo posto al primo posto senza volere nessuno dei due. Pena, scacciò poi la parola dalla testa. Lei non provava mai pena.

- Ho saputo che hai dei contatti con persone importanti.

Bastò il luccichio negli occhi del giovane Regulus per far comprendere a Bella di cosa si trattasse. Tappò la bocca al ragazzino e lo trascinò giù per le scale fino alla porta del dormitorio maschile.

- Stai zitto marmocchio. Chi ti ha parlato di questa cosa?

Regulus si morse le labbra.

- Un amico. Allora, è vero o no?

Bellatrix trattenne uno strillo.

- Sei piccolo, Regulus.

- Ho un anno in meno di te. So combattere, io.

Bella rise, cinica.

- Non è uno scherzo Reg. LUI non scherza. E non sottovalutare il potere di questa cosa, non farlo mai. Ti stai cacciando in qualcosa di grande, di grande davvero Reg. Pensaci bene.

Gli occhi di Regulus brillavano come fiaccole.

- Bella, è il mio sogno. Io ammiro il...

Bella gli tappò la bocca, ma quando tolse la mano Regulus continuò imperterrito.

- Insomma, ammiro le sue idee, i suoi precetti. Quei babbani e traditori del sangue magico devono morire, morire tutti, uno dopo l'altro, schiacciati da noi superiori...

Bella lo interruppe.

- Regulus, ammiro le tue idee e le condivido, ma sarà pericoloso. Lo sa la tua famiglia?

Reg si guardò i piedi.

- Mamma lo sa. Mio padre credo che approverebbe.

Silenzio.

- E Sirius ama i nati babbani. Dice che il sangue non si vede, ma le azioni sì. Bella, sono sempre stato al secondo posto, sempre dietro di lui. Sono stufo di questo. Il Signore Oscuro è la mia occasione per diventare davvero qualcuno.

Bella chiuse gli occhi. Doveva scegliere o Reg o Sirius, era inevitabile. Lei stessa amava il Signore Oscuro, ma come poteva chiedere a quel bambinetto spaesato di fare altrettanto? Eppure quelle idee erano tanto giuste...

- Non lo deve sapere nessuno...

Regulus annuì.

- Nessuno, Reg. Devo parlare con gli altri.

A lui brillarono gli occhi.

- Ce ne sono altri?

- Sì, certo, qui a scuola. Ma dovrai tacere. Anche con Andie e Cissy.

Reg sgranò gli occhi.

- Non lo sanno ancora, per ora almeno. Reg sarà pericoloso

- Non m'importa, io lo voglio.

TO BE A BLACKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora