Capitolo 9: Dubbi

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"Isa non lo so, non ne sono sicura!" Sbuffai passando le mani sul viso.
Me ne stavo seduta sul letto, con le gambe incontrociate e il computer su di esse.
Isabella stava dall'altra parte dello schermo, che cercava di aiutarmi a capire cosa stesse passando nella mente di Mike.
Ma anche lei aveva i suoi dubbi, e non riusciva a trovare un  senso a tutto ciò.
Scrollò le spalle: "Prova a chiedergli il motivo per cui fa così"
Sospirai esasperata ripetendole, per l'ennesima volta, che avrebbe riso di me prendendomi in giro.
"Non devo aspettarmi niente da lui. Sta solo cercando di fare la sua conquista, essendo che mi deve sopportare in camera, crede sia più facile che io ceda"
Isa mi guardò inarcando le sopracciglia. Non aveva capito niente di quello che avevo detto.
E se dovevo essere sincera nemmeno io lo avevo capito.
Mi rivolsi alla mia amica: "Sai cosa? Non me ne importa! È stata l'ultima volta che mi bacia.."
Ma nel dirlo risultai poco credibile, tanto che lei iniziò a ridere sonoramente. Arrossì.

"Smettila di ridere!" La ammonì severamente, ma continuò.
"Scommetto che ancora ascolti la canzone "l'importante è finire"  di Mina, immaginando certe scene.." portò  la mano sulle labbra, nascondendo una risata.
"Non è vero!"
"Dai, ti conosco benissimo! So che lo fai quando qualcuno che ti piace!"
"Lui non mi piace."
Ma non riuscii a capire se lo stessi negando alla mia amica o a me stessa.
Perché lui non mi piaceva, vero?
"Sarà.. ma comunque, fra un paio di giorni vengo da te, tanto manca poco all'arrivo delle vacanze Natalizie. So che tu non torni qui in Italia, quindi vengo io da te!" Sorrise.
"Oddio, davvero?" Ero contenta come una bambina a quella notizia.
Lei annuì, sorridendo insieme a me.
Finalmente l'avrei abbracciata di nuovo!

Jade fece irruzione nella mia stanza, facendomi sobbalzare quando si gettò a peso morto sul mio letto, scagliando via il mio libro.
Mi guardò sorridendo. "Ci vieni ad una festa con me?"
"Jade ho un compito domani"
"Dai, ti prometto che non torniamo tardi. Ti faccio conoscere alcuni amici, e la mia compagna di stanza!" Esclamò prendendo le mie mani  tirandomi a sedere. Mi guardò supplichevole.
"Non lo so.." mormorai confusa.
"Ti prego" mise il broncio.
Alla fine, sconfitta ed esausta delle sue preghiere per andare con lei, accettai, ma solo a condizione che saremmo rientrate presto per il compito che avrei affrontato domani.

Quando vidi che ora si era fatta, chiusi i libri e corsi verso l'armadio cercando qualcosa da mettere. Scelsi un paio di jeans e una camicetta abbinata, e delle vans. Volevo stare comoda, non mi importava di essere appariscente. Andai a sistemarmi, e decisi di lisciare i capelli.
Mi truccai e mi diedi un ultima sistemata guardandomi allo specchio.
Ero soddisfatta del mio lavoro.
Quando tornai in camera non mi accorsi che Mike mi stava vendendo contro, sussultai quando lo vidi.
Mi guardò dal basso verso l'alto facendo un sorriso sghembo.
"Dove vai?" Domandò incrociando le braccia al petto.
"Perché ti importa, scusa?"  Gli passai accanto, andando a posare la piastra ai bordi del letto, aspettando che si freddasse.
Sentivo il suo sguardo su di me ed il cuore iniziò a mattellarmi nel petto.
Mi piaceva il modo in cui mi osservava.

Mi voltai e lo trovai a pochi passi da me.
"Sei la mia compagna di stanza, mi preoccupo per te" rise mettendo una mano sulla mia guancia.
Il suo tocco fu delicato, caldo.
"Smettila di prendermi in giro!" Lo ammonì scostandomi.
Mi afferrò prima che potessi allontanarmi di più.
"Sennò?" Sussurrò.
"Sennò niente!" Strattonai il braccio dalla sua presa. "Mike io non ti capisc.."
Ecco che le sue labbra furono di nuovo sulle mie, e le sue mani sul mio viso.

Lo spinsi via, non poteva comportarsi così ogni volta che ne aveva voglia!
Lo guardai in cagnesco, con gli occhi che bruciavano a causa delle lacrime.
Ma non piangevo.
Non davanti a lui!
"Ma la smetti di baciarmi ogni volta che ti pare!?"
Si sedette sul letto senza darmi ascolto.
"Non ti sopporto!"
Uscii di corsa dalla stanza sbattendo la porta alle mie spalle.
Ero stufa del suo comportamento da menefreghista nei confronti degli altri, o magari, lo era solo con me.
Ma la cosa che odiavo era che si approfittava della mia debolezza a suo favore.

Andai nel piccolo cortile dietro le scale che portavano fuori dai dormitori, e mi sedetti su una delle panchine messe lì.
Mi confondeva le idee, non riuscivo più ad essere lucida.
Dovevo allontanarmi da lui!
Ma i suoi baci..
Amavo il modo in cui prendeva il mio viso e iniziava a baciarmi. Sapeva essere rude e dolce allo stesso tempo, e tutto questo mi faceva impazzire.
Poggiai le dita sulle mie labbra, accarezzandole lentamente. Quasi quasi sentivo ancora le sue labbra che toccavano le mie.
Sentivo il suo sapore di fumo e fragola.
Non volevo che entrasse nella mia vita per prendersi gioco di me.
Era deciso: Io e Mike dovevamo stare lontani.

Nota Autrice: ecco il nono capitolo. Sono contentissima che la storia stia andando bene, sinceramente nemmeno me lo aspettavo!
Vi devo un enorme grazie per seguirla e darmi la voglia di continuare.
Cosa ne pensate del capitolo?
Vi piace come scrivo?

A Lonely Night. ||Mike Bird||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora