F

35 4 13
                                    

Oggi è una giornata carina. O almeno lo sarà. E' così che Blane definisce i giorni che gli piacciono - ha una scala tutta sua: può essere colorata, spenta, carina, okay o non okay. Quelle colorate sono le giornate in cui ha giocato tutto il pomeriggio con la sua amica Ellie, con i peluche e le bambole. Carine lo usa per quelle in cui ha passato il tempo creando corone di fiori dai toni pastello e calmi. In realtà sono le sue preferite: quando Ellie non porta i suoi giocattoli creano decorazioni arcobaleno. Profumate, delicate, soffici al tatto. Tutti i requisti che servono perché a Blane piaccia qualcosa.

E' disteso sull'erba e guarda il cielo: è del colore del zucchero filato e le nuvole sembrano montagne di gelato al fior di latte. Al capo porta una corona di fiori gialla, rosa e bianca ed è ricoperto di innumerevoli margherite: ne ha tra i lacci delle scarpe, tra i buchi dei pantaloni, tra i capelli e infilate nel maglione. Sta aspettando Ellie, deve ancora uscire da scuola e si sono promessi di parlare con i fiori e andare a cercarne di più belli e particolari nel piccolo bosco che si trova vicino al parco. Il vento soffia leggero, porta l'odore della primavera: le violette, i ciliegi e il biancospino cullano i sensi di Blane. Sente i fili d'erba solleticargli la nuca e le orecchie, le rondini cantare e l'aria frizzante sul viso; percepisce la terra sotto i polpastrelli, le carezze del sole sui capelli, il fruscio dei rami che sembra lontano anni luce. E, infine, il silenzio che lo ingloba.

Ogni volta che si sveglia i suoi sensi sono assopiti. Lentamente torna ogni odore, ogni profumo. Dopo i suoni e i rumori del parco e in lontananza le auto e le bici, l'unico collegamento alla realtà. E una voce. Insistente, infantile e allo stesso tempo dolce e piacevole e conosciuta. «Blane» dice, «so che ti sei svegliato! Dobbiamo andare a cercare i fiori, non ti ricordi? Apri gli occhi!» E Blane li apre davvero. Il sole è quasi arrivato nel suo punto più alto - manca poco a mezzogiorno - ma non gli dà fastidio perché il viso di Ellie gli copre qualsiasi visuale possibile. Fa una smorfia non appena sente i capelli della bambina sfiorargli le guance e si sfrega gli occhi, e, infine, le sorride. I sorrisi di Blane sono aperti e luminosi e caldi. «Sono sveglio» mormora con la voce impastata, «non arrivavi e mi sono addormentato». Mentre lascia scivolare le ultime parole si siede e nota una figura maschile di fianco ad Ellie. E' alto, sottile e slanciato. Suo fratello, ovviamente. Ma di solito non sta mai con loro, li lascia giocare da soli e li osserva seduto su una panchina, intento a fumare e a disegnare. Blane non ci ha mai parlato, lo ha sempre e solo guardato. In silenzio e da lontano. E' sempre stato intimorito dal suo aspetto, a dire il vero. Vicini sembrano due opposti: il sole e la luna, il giorno e la notte e l'arcobaleno e la pioggia.

Ellie nota il suo sguardo confuso e un sorriso le illumina il viso. «Oggi Sam viene con noi!» annuncia, soddisfatta e felice di avere il suo fratellone vicino. «Dice che è meglio, se ci accompagna». E nessuno si lamenta. A Blane basta cercare i suoi amati fiori.

Nel bosco i raggi del sole illuminano a chiazze il terreno, creano una texture astratta dorata e verde smeraldo. Tra gli alberi i suoni sono attutiti e la realtà è sigillata fuori: si sente solo la natura che li circonda. Un senso di irrealtà li riveste come una cupola invisibile. Blane e Sam sono dietro Ellie. Il primo tiene tra le mani un cestino ricolmo di fiori dai mille colori diversi: sono tutti quelli che lui e Ellie hanno raccolto nella loro spedizione. Nessuno sembra notarlo ma, stranamente, ha i sensi più all'erta del solito. Da quando ha guardato Sam ha continuamente un brivido che gli percorre la schiena e gli pizzica la nuca. Non riesce a capire se quel ragazzo lo spaventa o se lo affascina: non parla con tante persone della sua età e lui è anche più grande, ha sempre una matita in mano ed è pieno di disegni impressi sulla pelle e sembra osservare le persone con distanza. 

«...Posso farti una domanda?» Le parole gli sfuggono dalle labbra senza che possa accorgersene. Gli viene naturale zittirsi all'improvviso e mordersi le labbra, come ammonimento a se stesso zitto! non diventerà comunque tuo amico.
«Puoi farmi tutte le domande che vuoi», risponde Sam. E la sua voce è calda e profonda e riscalda Blane in tutto il corpo, come se in quel momento un raggio di sole lo stesse attraversando da capo a piedi. Il tono che usa è calmo e tranquillo e si sente improvvisamente meno spaventato da quel ragazzo.
«Ti piacciono le corone di fiori?»
«Come quella che indossi?» Blane annuisce. «Le adoro», continua. «Ogni tanto Ellie me ne porta una delle tue. Le trovo meravigliose. Come mai?»
«Era per sapere», sussurra flebilmente Blane. «Mi piacerebbe farne una tutta per te». E tutto quello che fa Sam è sorridergli, e Blane capisce che va bene e che non trova stupida o insensata la sua idea. Dopo a Blane non sfuggono più parole per sbaglio e rimane in silenzio.
Per il resto della loro scoperta dei fiori non parlano più - solo Ellie si ritrova ad esclamare qualcosa ogni volta che vede un fiore strano - e, a loro, va bene così. E' una giornata più carina del solito.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

silence is golden ━ ❀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora