Almas perdidas

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Era un giorno come tanti altri, il sole splendeva alto nel cielo e non tirava un filo di vento.
L'estate era appena iniziata e la gente aveva voglia di divertirsi e non pensare a niente.
In una piccola casa, al mare, c'erano due ragazzi, rispettivamente Benjamin e Federico.
Loro non erano come gli altri.
Quella giornata era diventata estremamente malinconica, non si parlavano, non si guardavano, sembrava come se avessero paura di leggere ciò che gli occhi dell'altro dicevano.
Le cose stavano cambiando.
Non era successo niente in particolare, il tempo gli stava semplicemente scivolando dalle mani.
Una domanda sorgeva spontanea nel guardarli; si amavano ancora?

Si fecero le sei del pomeriggio, Federico sentiva la sua mente scombussolata, non riusciva più a ragionare lucidamente. I pensieri gli riempivano la testa ma non sapeva aprir bocca; le parole gli morivano in gola.
Fu così che decise di fare una cosa alquanto insolita, una cosa che amava vedere nei film ma che non si sarebbe aspettato di fare un giorno.
Prese carta e penna e si rifugiò in camera sua.
Tante volte si era ripetuta la scena di lui chiuso in camera in solitario a scrivere un pezzo di una canzone, ma questa volta era diverso.
Una lettera.
Benjamin era la cosa più bella che gli fosse mai capitata nella sua vita, ma sapeva bene che tutto è destinato a finire.
Anche le più belle storie d'amore.
"Caro Benjamin,
come stai? Io non lo so più.
Non riesco più a capire cosa ti passa per la testa. Forse, semplicemente, non me la sento più di chiedertelo.
Non voglio fare giri di parole, non voglio annoiarti, non me lo perdonerei.
Cosa resta di noi?
Cosa resta di quell'amore che ci teneva uniti e che ci ha spinti a lottare fino ad ora?
Sei sempre stato la mia felicità e sono sicuro di esser stato la tua.
Le cose si stanno facendo più grandi di noi, di me. Non riesco più a reggere il peso delle tue parole, non ce la faccio a mandare avanti qualcosa che sta svanendo pian piano.
Non voglio fartene una colpa, non ne hai.
Mi rimarrai dentro tutta la vita, è una cosa che desidero farti sapere.
Tu, con tutte le tue paranoie e i tuoi mille complessi, mi hai stravolto.
Forse, adesso, mi rendo conto che non ero pronto.
C'è una cosa di te che non scorderò mai.
Mi hai insegnato ad amare, mi hai accettato per quello che sono e non hai mai fatto niente per cambiarmi.
Mi hai detto tante volte che tu non ami le persone, tu ami l'amore.
Mi ripetevi sempre 'ama l'amore, non amare me'.
Non ti comprendevo.
Ora come ora capisco che mi hai dato la più bella lezione di vita che potessero darmi.
Hai sempre odiato chi si etichettava, chi diceva con fierezza di essere omosessuale, bisessuale o eterosessuale.
Ripetevi sempre che tu provavi sentimenti per chi te ne faceva provare, a prescindere da chi essi fossero.
Non ti ringrazierò mai abbastanza.
Non avrei mai pensato di rinunciare a te, eppure mi sento in dovere di farlo.
Perché continuare, negandoci la felicità?
Non ti amo più, non ci amiamo più, ma rimarrai sempre l'amore della mia vita.
Esiste un solo amore della vita e noi lo abbiamo conosciuto, amato.
Se in questo momento mi chiedessero di descrivere l'amore non saprei farlo.
Se mi chiedessero di qualcosa che va oltre all'amore parlerei di te; ho smesso di amarti e tu ci sei, sei sempre presente.
Forse dovrei andarmene, forse lo farò, forse adesso.
E scusami se non ho il coraggio di dirti tutto ciò a parole, ma ormai mi conosci.
Forse non sarai il mio futuro, ma se ci sarà qualcuno disposto ad amarmi per ciò che sono, il merito sarà solo tuo.
Sei quello che resta di me.
-Federico."

Varie lacrime rigarono il viso del biondo mentre la rileggeva.
Loro due erano ormai 'troppo'.
Troppo amore era finito per diventare un'abitudine, una monotonia.
Fece le valigie, disse addio, uscì definitivamente dal covo del loro amore.

Benjamin tornò a casa a sera inoltrata, ormai vedere il suo cosiddetto fidanzato era una consuetudine e non più una sorpresa.
Una lettera.
Silenzio.
Capì.
La lesse tutta d'un fiato, le lacrime non volevano cessare di fuoriuscire dai suoi occhi, ma capiva.
Decise di dirgli addio nel modo più giusto e tranquillo possibile.
Lo raggiunse, lo conosceva così bene che trovarlo al parco fu una cosa estremamente semplice.
Non si salutarono.
Un abbraccio.
Forse l'ultimo.
"È ciò che vuoi?"
"È ciò che ti devo."

Sparì così, fra quelle strade che erano state spettatrici della storia d'amore più bella di sempre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2017 ⏰

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