QUINDICI

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Simone Pov
Dopo la partita contro gli Stati Uniti ero molto felice: è il mio compleanno e abbiamo vinto contro una squadra fortissima, ma poi questa gioia si è trasformata in preoccupazione e stupore. Non capivo cosa era successo dopo con Megan. Suo padre che la trattava come se fosse.. Non saprei nemmeno descriverlo e Anderson che diceva che era una loro questione. Ma chi è lui per lei? E poi Russell dopo la cerimonia d'apertura dei giochi? Non ci capisco più niente! E di certo perché lei non si è confidata con me. Forse non si fida, non l'ho fatta sentire a suo agio oppure non le interesso minimamente
P - "Sei pronto?" Il mio amico Filippo ha deciso di portarmi a fare un giro a Rio per festeggiare. Non sono riuscito a dissuaderlo, così mi sono messo un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e giacca come mi aveva consigliato. Non capisco tutta questa eleganza!
P - "Dai che stasera ci divertiamo!"
dandomi una pacca sulla spalla mentre usciamo dall'hotel. Chiama un taxi per portarci fuori dal villaggio olimpionico
"Dove andiamo?"
P - "Lo vedrai!" non mi dà mai una risposta precisa. E poi dove sono gli altri? Erano tutti impegnati?
Il taxi dopo circa 10 minuti si ferma davanti a un locale di Rio vicino alla spiaggia.
"Che ci facciamo qui?" non capisco perché questo locale sia così importante
P - "Fidati di me! È perfetto come posto" bah, non ha niente di così speciale.
"Non credo che si-" non finisco la frase che vengo travolto da tutti i ragazzi della squadra che sbucano da in mezzo alla gente o da dietro il bancone e mi fanno gli auguri! Era una sorpresa! Ora capisco tutto questo mistero, che scemi!
P - "Ora ti fidi?" ringrazio il mio amico, non pensavo potessero organizzare una cosa del genere
I - "Ventanni vanno festeggiati come si deve!" porgendomi subito un drink, senza conoscere come è fatto. Ma si, Ivan ha ragione! Bevo qualche sorso del drink e devo ammettere che non è male
"Tanti Auguri al nostro Gian!" Osmany mi tira una pacca sulla schiena e Sara mi diede un bacio in guancia. Erano tutti lì per me, mancava solo una persona..
"Ma la tua amica?" le chiedo e lei invece di rispondermi, mi sorride e indica il bancone del bar. Lì noto una ragazza girata di spalle con i capelli raccolti che lasciano intravedere la schiena scoperta dal vestito bianco scollato. Senza pensarci due volte, mi avvicino sicuro che sia lei
"Mi scusi, questo posto è libero?" sussurrandole all'orecchio. Lei si volta e mi sorride: quel sorriso che mi spiazza ogni volta.
M - "Dipende. Chi vuole sedersi?" sta giocando? Allora giochiamo!
"Un ragazzo che compie 20 anni e vuole solamente divertirsi, poi se c'è una bella ragazza come lei ancora meglio!"
M - "Come si chiama questo ragazzo?"
"Simone Giannelli" porgendole la mano, lei la stringe e le sue mani piccoline risaltano ancora di più in confronto alle mie grandi il doppio "Megan" ho notato che non dice mai a nessuno il suo cognome, però, non so per quale motivo, ci ripensa "Megan Anderson" Anderson? Resto spiazzato, ma allora quello di oggi era suo padre e anche di Matthew Anderson? Ora collego tutto quanto.. Lei nota la mia faccia sorpresa e il suo volto si intristisce
M - "Okay la tua faccia dice tutto, meglio se vada..Auguri Simone"
Scende dallo sgabello, ma prima che si possa allontanare le afferro il polso e la rivolgo verso di me. Siamo molto vicini, sento il suo respiro spezzato. Solo ora noto che è stupenda con questo vestito, anche se forse troppo corto. Ci guardiamo tutti e due negli occhi: marrone contro marrone. Non voglio che se ne vada, non ora! Non mi importa di chi sia sorella o figlia, l'importante è che sia qui, ma questo non riesco a dirlelo perché veniamo come sempre interrotti!
I - "Allora Megan, hai offerto da bere a questo ragazzo?" mi guarda e sto sperando che non se ne vada di nuovo
M - "Lo stavo giusto per fare" si siede nello sgabello di prima.
Cerca di richiamare l'attenzione del barista e appena la nota si avvicina subito a lei
X - "Cosa posso fare per te, tesoro?" guardandola con una sguardo che non mi piace.
M - "Ci faresti due gin Lemon?" il barman annuisce, sempre squadrandola fin troppo "tanto per iniziare leggeri" sorridendomi.

S - "Ho voglia di ballareee!" Okay, Sara è abbastanza alticcia! E non è l'unica, non so quanti drink io abbia bevuto! Continuano a mettermene uno nuovo in mano ogni volta che finisco di berlo
S - "Megan! Ora tu scendi da quello sgabello e vieni a ballare con me!" continuando a muoversi a ritmo di musica
M - "Sai che ballare non è il mio forte" sorseggiando un altro po' del suo drink "poi noto che Juanto è più propenso verso questa proposta rispetto a me" Sara si gira e solo ora nota che dietro di lei c'è suo moroso che la avvolge con le sue braccia. Senza pensarci due volte si buttano in mezzo alla mischia e.. Eccoli che si fanno! Alla faccia della discrezione
M - "Tranquillo, questo è niente in confronto a quello che ho visto io!" scoppiando a ridere. Dio, la sua risata!
Invitala a ballare!
No, lei non vuole! Non hai sentito prima?!
Allora portala fuori da questo posto, sai te e lei da soli..
Ogni tanto hai belle idee!
Teo - "Ragazzi come va?" ed ecco che arriva Piano e che sicuramente la porterà via prima di me "Megan secondo te quella lì potrebbe andare?" Indicando una ragazza con i capelli rossi.
M - "Che ne dici invece di quella?" lei indica una ragazza abbastanza alta con i capelli lunghi e biondi
Teo - "Hai ragione! Ecco perché sei la mia piccoletta!" Le da un bacio in guancia e si lancia a parlare con la ragazza che poco prima ha indicato. Ma non capisco? Non gli piace Megan?
"Ma voi due non" dico iniziando il discorso
M - "Cosa?" Poi capisce quello che volevo intendere "io e Matteo?" annuisco "Assolutamente no! È come un fratello!" dopo queste parole mi sento stranamente sollevato!
Finisco di bere il drink in un sorso e la trascino fuori da quel locale. Appena fuori mi sento più libero
M - "Simo che succede? Ti senti male?" mi chiede con preoccupazione?
"Nono"
M - "Allora perché siamo fuori? La festa non ti piace?" chiede confusa
"No anzi! Volevo solo uscire a fare due passi con te" arrossisce alle mie parole. Mi piace quando è in imbarazzo, la fa sembrare ancora più piccola.
Iniziamo a camminare verso la spiaggia, vicini, spalla a spalla. Beh non proprio spalla a spalla dato che lei è molto più bassa!
M - "Sai dopo la partita contro la Francia mi sono resa conto che non ti ho nemmeno chiesto come ti sentivi" fa una pausa breve per poi riprendere "quindi come stai? Come ci si sente ad aver vinto due partite su due alla prima olimpiade?" non capisco come faccia a interessarsi sempre dei sentimenti altrui e mai a liberare i suoi "Non pensavo minimamente di raggiungere questi risultati, però devo dire che è a dir poco esaltante!"
M - "E quando sei in campo cosa provi?"
"Paura, adrenalina, voglia di dare tutto quello che posso!" se voglio che si sfoghi con me, devo metterla a proprio agio "Ora tocca a te!"
M - "A me?" mi chiede mentre si toglie i tacchi per camminare sulla spiaggia a piedi nudi
"Perché non mi hai detto prima che sei la sorella di Anderson?" sentendo quel nome, il suo sorriso svanisce.
M - "È-è complicato" non dovrebbe esserlo! Siamo amici no?
Amici voi due? Di la verità Gian, te vorresti di più!
Taci coscienza! Non è il momento
"Se non ti fidi di me pos-" mi svolto per tornare indietro ma lei mi blocca
M - "No! Mi fido tantissimo di te!" prendendomi la mano
"Allora qual 'è il problema? Non capisco"
M - "È proprio questo il problema: quando sono con te vorrei dirti tutto quanto. Però ho paura che se lo facessi tu" si ferma abbassando lo sguardo sui suoi piedi che giocherellano con la sabbia
"Io cosa?" mi avvicino a lei sempre di più
M - "Te ne andresti" allora anche lei tiene a me, non è solo una mia sensazione..
Resto immobile ad ammirarla senza dire una parola, lei ancora con lo sguardo basso non ha il coraggio di alzare la testa. Così le accarezzo una guancia e delicatamente le alzo il mento "Niente mi allontanerà da te"
M - "Non puoi dirlo, non puoi esserne sicuro"
"Lo sono" mi guarda sorpresa dalle mie parole e senza farmelo dire due volte mi avvicino al suo viso. Sento il suo respiro sempre più affaticato, le nostre labbra si sfiorano.. ma non si uniscono..
Ora mi sto stancando di queste interruzioni! Dei tipi sono in spiaggia e da quello che sento sono piuttosto alticci
X - "Ma guardate che bellezza abbiamo qua!" riferendosi ovviamente a Megan. Cerca di avvicinarsi a lei, ma prima che io possa spaccare la faccia a quella merda, lei mi ferma
M - "Ritorniamo dagli altri Simone?" Il suo sguardo mi calma e prima di combinare qualche guaio ritorniamo al locale dai nostri amici ma con qualcosa di diverso: le nostre mani intrecciate tra loro.

One Job, Two LovesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora