13º capitolo: a casa mia

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Saliamo sull'autobus e, dopo circa una ventina di minuti, suoniamo al portone di casa mia.

Quando entriamo in casa, lui dice: <<Ciao, Jle. Quanto tempo. Come va? E questo pancione?>> Guarda mia mamma stranito.

"Cavoli, non gli ho detto nulla!"

Lei lo abbraccia ed urla: <<Ciao, caro. È da davvero tanto tempo che non ci vediamo, ci sei mancato.>> "Che c'entro io? Perché 'ci'?" Va be' che è mancato anche a me, però che parli al singolare, almeno. <<Tutto bene qui. Solito>>, continua, <<tranne che...>>
La interrompo: <<Sì, mi sono dimenticata di dirti che stava con uno che l'ha messa incinta e poi è magicamente scomparso>>, dico, riferendomi al mio migliore amico.

<<Ah>>, dice lui, sorpreso.
<<Già>>, dico io.

Non ne parliamo più, ed aiuto mia mamma a mettere in tavola i piatti, dato che era già apparecchiato, ed iniziamo a mangiare.
Tagliatelle ai funghi. Buonissime!!

<<Allora, come sono?>> chiede mia madre con un sorrisone.
<<Ottime, direi.>> rispondiamo io ed Ale.

Finiamo di mangiare e mia madre va a casa di una sua amica - la madre di Sara - e ci lascia soli.

<<Vado a prendere il film>>, sorrido ad Alessandro.

Mettiamo su il film e ci sediamo sul divano come due fidanzatini innamorati: io con la testa sul suo petto e lui seduto con il gomito destro sul bracciolo ed il braccio sinistro attorno alle mie spalle.

Mi viene da ridere.

<<Non mi sembra che sia un film comico, data la scomparsa dei bambini>>, sorride.

Il film parla di due bambini, di entrambi i sessi, che vengono sottratti ai genitori quando sono molto piccoli. Non sono fratelli, però, crescendo insieme, vanno molto d'accordo. A diciassette anni si innamorano l'uno dell'altra e decidono di scappare, per trovare le loro famiglie biologiche.

<<No, infatti>>, sorrido anch'io.

Il film finisce con loro che ritrovano i genitori, e si sposano.

<<Wow, davvero bello!>> esclama lui.
<<Davvero ti è piaciuto?>>
<<Si sì, era meraviglioso, giuro! Non ti direi mai una bugia. Non su questo, almeno>>, scherza, facendomi l'occhiolino.
Sono contenta.

<<Ma chi erano i ragazzi? E i bambini di chi sono?>> chiede incuriosito.

Gli spiego che i protagonisti sono una mia amica ed il suo ragazzo, mentre i bambini sono i loro figli.

Sono molto giovani e hanno due gemelli un maschio e una femmina. Ma, anche avendo solo 19 anni, sono molto felici lo stesso.

Continuiamo a parlare della mia amica, per un'ora e si fanno le sei.
<<Cazzo, son già le sei. Come passa il tempo, eh?>> fa lui.
<<Eh, già.>>

Dopo qualche istante mi squilla il telefono. È mia madre. <<Lele, chiedi ad Ale se rimane anche per cena.>>
<<Okay... Ti va di restare qui a mangiare anche stasera?>> gli chiedo.

<<Ehm... non so... per tornare a casa posso pur sempre chiedere a mio padre se mi viene a prendere>>, farfuglia.
<<Macché, ti accompagna mia mamma.>>
<<Sicura? Non vorrei disturbare.>>

"Scherza?"

<<Macché, tranqui.>> lo rassicuro.
<<Okay, allora rimango.>>

Non è mai finita || #WATTYS2017 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora