Primo giorno di scuola. Fino a tre mesi fa l'avrei immaginato diverso. Avrei immaginato di arrivare a scuola e incontrare le mie amiche, di entrare in classe e rivedere i miei vecchi compagni di classe, avrei immaginato di trascorrere l'intervallo con il mio ragazzo sugli spalti del campo da football, di tornare a casa esausta dopo le selezioni delle cheerleader, di lamentarmi al telefono con la mia migliore amica di quanti compiti ci avessero assegnato nonostante fosse il primo giorno e di addormentarmi sfinita nel mio caldo e grande letto.
In questo preciso istante, però, mi trovo nell'atrio di una scuola che non ho mai visto prima, circondata da volti curiosi e sconosciuti. Scuoto la testa, faccio un respiro profondo e mi avvio alla ricerca dell'aula di matematica.
-Modo fantastico per iniziare l'anno- penso fra me e me.
Dopo aver cercato in lungo e in largo trovo la classe ed entro.
-In ritardo, fantastico- alzo gli occhi al cielo e mi siedo nell'unico posto libero rimasto. Grazie a dio è una ragazza.
Trascorro i primi venti minuti di lezione a fissare il vuoto, ignorando le parole del vecchio professore di fronte a me."Piacere, sono Jenna" sussurra la ragazza seduta accanto a me.
Accenno un sorriso "Aria"
"Oh, sei la ragazza nuova. Si è parlato molto del tuo arrivo. Non capita spesso che qualcuno si trasferisca qui da una città grande come New York"
"Sì, ecco... avevamo bisogno di cambiare" mento
"Capisco, senti dopo scuola ti va di uscire? Il primo giorno non assegnano mai compiti"
È davvero amichevole, sono stata fortunata.
"Certo, volentieri"
Suona la campanella.
"Che materia hai ora?" Mi chiede Jenna
"Biologia"
"Anch'io, ottimo direi" ridacchia
Le sorrido e sto per uscire dall'aula quando il mio sguardo cade su un ragazzo, è ancora seduto al suo banco in ultima fila. Non l'aveva notato prima. Distolgo a fatica lo sguardo e mi rivolgo di nuovo a Jenna.
"Chi è quello?" Indico con lo sguardo il ragazzo misterioso.
Il suo sguardo si fa preoccupato, mi prende per mano e mi porta velocemente in corridoio.
"Devi stare lontana da lui, è pericoloso"Annuisco stranita e non dico niente, ma la sua risposta riesce solo a creare curiosità in me.
La giornata passa in fretta. Per tutta la mattinata non ho fatto che pensare al ragazzo misterioso. L'avvertimento di Jenna avrebbe dovuto spaventarmi, ma ha avuto l'effetto opposto. C'è qualcosa di familiare in quel ragazzo.
"Aria, mi hai sentita?" La voce di Jenna mi riporta alla realtà
"Cosa?"
"Ho lasciato il cellulare nell'armadietto, torno subito, tu aspettami qui"
Annuisco e lei torna nella scuola.
"Ragazza nuova" sento una voce maschile alle mie spalle, così mi volto. Era il ragazzo che avevo visto nell'aula di matematica. Mi prendo qualche secondo per osservarlo. I suoi occhi verdi erano incastrati nei miei e le sue labbra rosee formavano un ghigno. I capelli erano ricci e tirati all'insù.
"Ciao" dico a bassa voce "tu sei..?"
"Harry" risponde solamente. La mia curiosità cresce sempre di più. "Hai bisogno di un passaggio Aria?"
Come sa il mio nome?
Oh, probabilmente lo sanno tutti, sono "la ragazza nuova". Devo smetterla di farmi paranoie inutili.
"Io.. Non sto tornando a casa, ma grazie lo stesso"
Rispondo gentilmente. Sento una mano afferrarmi il polso e in pochi secondi mi ritrovo lontana dal ragazzo."Ti avevo detto di stargli lontana" mi sussurra Jenna tra i denti
"Scusa, non volevo sembrare scortese"
Lei fa un respiro profondo e riprende a camminare "Vieni, andiamo al centro commerciale" dice salendo nella sua macchina e io faccio lo stesso. Mentre ci allontaniamo dalla scuola vedo Harry dal finestrino che mi fissa. Ci guardiamo finché non scompare dalla mia visuale e un brivido mi attraversa la schiena. Devo sapere di più.
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Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia! So che la storia sembra molto diversa, ma con il passare dei capitoli vi renderete conto che è molto simile alla storia di prima.
Spero di non deludervi!
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Psycho
FanficAria si è appena trasferita ad Allentown, una piccola città della Pennsylvania, con la sua famiglia a causa del lavoro di suo padre. Viene da una famiglia ricca e fin da piccola è stata abituata ad avere tutto. Quando l'azienda di famiglia fallisce...