62. Controtempo

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FEDERICO

Il fatto di saperla nuda sotto quelle coperte elettrizza ogni singola parte di me. Il mio corpo è totalmente fuori controllo. Nonostante io la stia odiando per aver tirato ancora fuori quel nome, andrei lì e ci farei l'amore fino a non aver più forze. Fino a stordirmi di lei.

E' una questione di sesso? O si tratta di sentimenti? E allora Chiara?

Mi sembra tutto così assurdo. So solo che sento il bisogno urgente di possederla per sentirla mia in ogni senso fisco o spirituale che possa avere il termine. Tutto dentro di me continua a dirmelo. Peccato che il mio orgoglio sia molto più forte. Perché in fondo sono un coglione del tipo che non riesco mai a farmela passare. No, io le cose me le lego al dito. E poi te la faccio pagare, perché mi viene difficile perdonare.

Marco, ancora lui. Non ci voglio credere! Ancora lo tira in ballo!

Come può parlarmi di quel cretino, ancora. Dopo quello che è successo stanotte. Dio che rabbia. La verità è che lei non ha il coraggio di dirgli la verità. Rischierebbe di perdere di nuovo il suo porto sicuro appena ritrovato per ritrovarsi persa nella mia tempesta. Lui, un ragazzo che la ama e che sarà sempre presente nella sua vita. Io uno stronzo che apparirà nella sua vita a giorni alterni con sentimenti confusi.

Razionalmente la capisco. Ma ci tengo troppo a me stesso per perdonarle questo dubbio, perché mi sono aperto con lei. E non accetto un no da parte sua, almeno non senza farglielo scontare pesantemente.

Ripenso alla sue pelle tesa sotto le mie mani, ripenso alle sue forme minute, ai suoi capelli che ci avvolgevano. Riscostruisco la sua immagine nella mia testa e mi ci perdo. Il pensiero che lei abbia bisogno di un anello per sentirsi amata mi fa venire da vomitare.

Perché ci tiene così tanto?! Sapevo dall'inizio chi ero e che sarebbe stato un casino con me.

Quasi non attendo che finisca di parlare e scaglio nell'aria la scatola con tutta la rabbia del mondo. Me ne pento il secondo dopo. Seguo con lo sguardo l'anello rimbalzare più volte a terra. Vorrei poterlo riuscire a fermare senza muovermi da dove sono. Ma finisco solo per ritrovarmi nei suoi occhi azzurri che trasudano disprezzo e delusione nei miei confronti.

Lei odia la violenza Federico. Hai scelto il gesto più sbagliato. Complimenti!

Rimango fermo sulla porta a fissarla, è come una calamita e non riesco a staccarle gli occhi dosso. Sembra così vulnerabile ed io così imperturbabile ed invece è tutto il contrario. Se mi avvicinassi a lei finirei per cedere, di nuovo. Lei non lo immagina davvero. La odio, non può avermi ridotto così e pensare ancora ad un altro. Ed il peggio che non sto considerando minimamente Chiara in questa equazione impossibile.

Si tiene le coperte strette addosso come per proteggersi da me, ma non smette neanche per un secondo smette di fissarmi e sfidarmi con il suo sguardo. Ed io voglio annientare questo sua ostentazione di coraggio. Ho bisogno di sputarle addosso il mio di disprezzo, ferirla. Come lei ha fatto con me.

"Diglielo però che prima di andare da lui hai voluto assaggiare me. E che ti è piaciuto tanto!"

Dio che frase idiota, me ne pento il secondo dopo averla detta.

"Non sei il supereroe che io credevo fossi!"

La sua risposta mi rimbomba nelle orecchie. Odio quando qualcuno usa discorsi passati per dar loro una valenza negativa. Per usarteli contro. Ho solo voglia di farle male come lei ne sta facendo a me.

"...Sembrava che ti piacesse tanto questo stronzo quando ti fotteva!"

Il dolore sembra sgorgare dai suoi occhi e testimonia che sto andando nella direzione giusta. Devo solo affondare la lama ora.

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora