I See Fire

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C' era la vita.

E la vita passa, mese dopo mese, giorno dopo giorno, anno dopo anno, finchè non fai in tempo a girarti che già le ore sono passate davanti ai tuoi occhi come fantasmi alla luce. O come le farfalle, che non si fidano neanche delle docili mani di un bambino che le accoglie generoso e volano via aiutate dalla forza del vento. C'era New York con la sua caotica quotidianità: i taxi gialli che predominano le lunghe e trafficate strade, la statua della libertà che troneggia imponente lasciandosi erodere a poco a poco dal tempo e dagli eventi atmosferici, le piccole penisole come Manhattan o altre varie isole.

Times Square era sempre visitata da turisti da tutte le parti del mondo e per chi viveva da quelle parti quella piazza era quasi come un piccolo mondo a parte. Per non parlare dell'Empire State Building o del Madison Square Garden, o ancora il Guggenheim Museum con la sua sinuosa forma a spirale.

C'era il sole, il sole che picchia sulle strade asfaltate della California riscaldando i rettili che la mattina si stendono pigri su scottanti sassi di pietra.

C'era il mare, il mare che bagna avido le spiagge di San Diego: chilometri e chilometri di spiaggie che si estendono lungo la costa, le due a nord Ocean Beach e Pacific Beach utilizzate come divertimento per coraggiosi surfisti o per chi è amante degli sport acquatici.

C'era la pioggia, che bagna le foreste del Sud America conferendole un clima pluviale.

C'era il cielo. Il tetto dove viviamo, ma che spesso non notiamo nemmeno.

Infine, c'erano le persone: la cosa più strana, bella, complicata, confusa, triste, felice e rovinosa che possa capitarti nella vita. Le persone ti uccidono, ma ti salvano allo stesso tempo. Lo sapeva bene Coraline, sdraiata a fissare il soffitto nella speranza che in uno di quegli istanti succedesse qualcosa che le sconvolgesse la vita in meglio. Ma niente, il cellulare buttato a compassione sulle azzurrine coperte del letto non si accingeva a suonare, la porta non si apriva e l'unica cosa emozionante da fare in un giovedì pomeriggio in un normale quartiere di New York era starsene sdraiati a pancia in su sul letto a braccia spalancate a fissare l'uniforme cielo che corrispondeva al suo grigio soffitto.

Lei era una ragazza "strana". Credeva nel paranormale, era in fissa con i videogiochi e la tecnologia e spesso si isolava con le sue cuffiette quando il mondo esterno era troppo banale per essere digerito. Quanto a situazione economica, ereditava tutto da suo ricco zio Hemmings, padre di Luke, un ragazzo viziato, orgoglioso e vanitoso. Un giorno di tanti anni fa i genitori avevano provato a farli avvicinare, ma l'esperimento andò fallito dato che mentre sembravano giocare tranquillamente vicino alla piscina Luke spinse Coraline in acqua tutta vestita, per poi scappare e rischiando di farla morire annegata. Da quel momento i due facevano di tutto per non parlarsi perchè si odiavano a morte, ma purtroppo lo zio Carl faceva loro visita una volta al mese per il consueto giretto nella città per trascorrere, come diceva sua madre, "una giornata in allegria".

«Voi ragazze siete tutte così uguali. Ma tu, tu sei diversa. Come una margherita in un campo di rose, come quando la mattina ti svegli acida e a scuola invece di darmi il buongiorno te ne vai per poi scusarti ogni volta ricavandone un bacio. Sei diversa come i vestiti che indossi, come il trucco che hai o come il tuo carattere. Ti amo perchè sei te. Sei unica e speciale.» le aveva scritto Avery, il suo ex ragazzo.

Parole dolci davvero, ma ormai a causa di quel maledetto incidente in motorino che le aveva sconvolto la vita e posto fine a quella di lui, lei era rimasta sola. Non aveva provato a farsi riavvicinare nessun ragazzo, forse per la grande paura di innamorarsi nuovamente e rivivere quella straziante avventura. O forse perchè, nel suo piccolo, tutto quello a cui segretamente bramava era solo un po' di sana e noiosa tranquillità. Non nascondeva però di avere una cotta già da parecchio tempo per Ashton, il ragazzo diciottenne ex studente di sua madre che ogni mattina l'accompagnava a scuola in cambio di un'esile paghetta per ogni mezz'ora di viaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 11, 2014 ⏰

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