OVER THE HEAVEN's Door
capitolo quarto = la lotta contro il detentore della lancia sacra .
Molte ore prima i due maestri Raiko e Reimu si erano riuniti insieme agli altri capitani delle otto divisioni dell' esercito celeste di Heaven , nel salone centrale del palazzo . Tutti i presenti avevano discusso a lungo sull' attacco dei mercenari e sul fatto che ci fossero dei Bakemono trasformati da un demone di alto rango . Alcuni uomini della prima divisione , che erano stati inviati dal capitano Izawa a cercare il demone responsabile della trasformazione di quei mercenari in Bakemono , entrarono del salone e riferirono al venerabile Izawa di aver trovato il demone che stavano cercando e che si trattava proprio del possessore della sacra lancia , ovvero Baku il devastatore di anime . Poi gli uomini di Izawa Hajime dissero di aver trovato anche il capitano della quinta divisione congelato , ma nessuno di loro era riuscito a liberarlo . E avevano visto due ragazzi dell' accademia che stavano correndo nella piazza e sono stati attaccati da un Bakemono e uno dei due ragazzi era riuscito ad ammazzarlo e il mostro invece che risorgere era morto per davvero . Il capitano , dopo aver sentito tutto il rapporto decise di distruggere la lancia e disse ad uno dei suoi cadetti di andare a prenderla subito . Un uomo basso e ciccione con i capelli corti ricci di colore castano fulvi intervenne nel discorso e dimostrò la sua totale disapprovazione . Anche una dei capitani .una donna magra dai capelli biondi raccolti in uno chignon e con un fermaglio per capelli a forma di rosa disse che non voleva che il capitano Izawa distruggesse la lancia di Baku perché era troppo pericoloso dato che era ormai notte e il demone era più forte rispetto al giorno e l' avrebbe facilmente sconfitto . Hajime Izawa non ascoltò il parere degli altri e disse di andare a prendere la lancia , che era custodita nei sotterranei del palazzo di Heaven . In seguito l' uomo di mezza età con la barba uscì dalla stanza lasciando indignati la maggior parte dei presenti . Il capitano voleva a tutti i costi distruggere la lancia perché sapeva che quell' oggetto era estremamente pericoloso così come il generale infernale che la possedeva . Il capitano si recò nel suo studio personale , tirò fuori una chiave mezza arrugginita e aprì la porta di legno intarsiata con delle decorazioni a forma di fiori ed entrò . L' uomo si sdette con aria stanca sulla poltrona di velluto nera che era davanti ad una scrivania di legno piena di fogli sparsi ovunque . Alcuni di quei fogli erano sporchi di vino che si era rovesciato da un bicchiere di vetro . Quella stanza sembrava claustrofobica e soffocante .Era tutto in disordine che era quasi impossibile camminare in mezzo a tutta quella confusione . Il capitano mise i piedi sulla scrivania e fece cadere alcuni fogli . L' uomo sbuffò e poi si voltò verso una finestra spalancata da cui usciva un vento gelido ed osservò la luna alta nel cielo . Hajime attese con impazienza il ritorno dei suoi uomini con la lancia . Izawa si passò una mano fra i capelli e tirò indietro la sua frangia . In quel momento qualcuno bussò alla porta . Il capitano si alzò ed aprì la porta di legno . Raiko era in piedi davanti alla porta . << Hajime –sama come mai non avete detto la verità agli altri capitani ? >> esclamò il giovane maestro . << Raiko Misumi io non ho avuto il coraggio di raccontargli quella storia . Non volevo allarmarli ulteriormente . Mi capisci ? >> rispose l' uomo . << Eccome se ti capisco Hajime siamo amici di infanzia , ti conosco molto bene . Tu per me eri come un fratello quando eravamo piccoli , anzi eri un modello da seguire . Io ti ammiravo moltissimo , desideravo essere come te . Tu eri un vero prodigio . Il tuo ritratto da giovane è ancora esposto nel corridoio della scuola e molti ragazzi mi chiedono, quando lo guardano , chi è quel ragazzo ed io gli rispondo sempre che sei tu , ma loro non ci credono . Un ragazzino , una volta ha avuto il coraggio di dire che quello nel dipinto non può essere il capitano Izawa perché è troppo brutto .Io ovviamente l' ho sgridato . Come può affermare che tu sia brutto? >> esclamò Misumi . <<Non riesco proprio a dire a tutti il vero motivo per cui voglio ad ogni costo distruggere la lancia di Baku . >> . << Se tu avessi spiegato ogni cosa , gli altri non avrebbero cercato di opporsi , ma ti avrebbero aiutato sicuramente >> . << Se lo dici tu Raiko , ma secondo me mi avrebbero riso in faccia e avrebbero detto che sono patetico , indegno di essere un capitano , uno che non riesce a dimenticarsi del passato e che vive rimpiangendo i vecchi tempi . Oppure che sono semplicemente un egoista che sta facendo tutto questo solo per il suo unico interesse . >> disse il capitano avvicinandosi alla scrivania , prendendo una bottiglia di vino rosso mezza vuota e versando le ultime gocce rimaste di vino nel bicchiere . << Come puoi essere sicuro che gli altri capitani avrebbero reagito esattamente come affermi tu ? Noto che da quando è successa quella tragedia hai perso la fiducia nei confronti delle altre persone , non ti fidi più nemmeno di me che sono tuo amico d' infanzia . Sei cambiato molto , non sei più allegro ed ottimista e sfoghi tutta la tua frustrazione , oltre che a tormentarti continuando a rimuginare su ciò che accaduto in passato , ma anche bevendo alcolici. So che è difficile ,ma dovresti trovare la forza per reagire , e anche cercare di avere più fiducia nel prossimo >> esclamò il maestro sistemandosi il mantello . << Non ho proprio bisogno di una tua ramanzina Raiko . So quello che faccio e poi riguardo al vino , non è vero che continuo a bere , uno o due bicchieri al giorno non fanno male . Sai se devo dire la verità io non riesco proprio a fidarmi degli altri , mi sembra sempre che stiano fingendo , che sono meschini . In passato mi ero fidato e guarda che bel risultato che ho ottenuto . Ho perso mia moglie>> disse infuriato Hajime buttando a terra tutti i fogli e facendo cadere a terra anche il bicchiere che andò in frantumi . << Calmati Hajime . Non ti ho mai visto così depresso . Che ti prende ? >> disse il suo amico in tono preoccupato avvicinandosi a lui . L' uomo dai capelli castani si sedette sulla poltrona e rispose . << Non ce la faccio più . Preferirei morire , che Baku mi uccida come ha fatto con mia moglie . >> esclamò in tono più calmo . << Non dire assurdità ! Adesso vuoi gettare la spugna ? Non è da te amico mio >> . << Senti , ti conviene lasciarmi da solo Raiko-kun . Forse hai ragione non dovrei gettare la spugna eppure penso di non farcela a fermare quel bastardo . >> . << Hajime –sama , non è vero ciò che dicevi prima . Tu vuoi distruggere la lancia per salvare il regno di Haeven , il nostro amato regno , non per vendicare la morte di tua moglie Yuko Amane >> ribatté in tono deciso Raiko raccogliendo tutti i fogli . << Sei instancabile Raiko . E va bene, mi hai convinto . Dirò la verità agli altri capitani e distruggerò quella dannata lancia >> esclamò il capitano alzandosi in piedi . I due uscirono dallo studio e si diressero verso il salone centrale . Una volta entrati nuovamente nel salone , i due amici notarono che erano rimaste solo due persone : Il maestro Reimu Yoshino e il capitano della quarta divisione Mayuri Hino . Non appena Mayuri si accorse della presenza di Izawa e il suo amico uscì dalla stanza con fare elegante . << Faresti meglio a dire almeno al signor Reimu la verità >> Raiko sussurrò in un orecchio al suo amico . Il capitano si fece coraggio ed esclamò : << Reimu – san dovete sapere che in realtà il motivo per cui voglio , anche se il mio nemico è molto forte , distruggere la lancia è che Baku ha ucciso mia moglie utilizzando proprio quell' arma ed io non voglio che quell' assassino vada in giro a piede libero ad uccidere tutti . Mi ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui quel bastardo uccise Yoko , la mia amata moglie . tutto iniziò in una notte calda d' estate io e mia moglie Yoko ci eravamo sposati da poco . Io amavo molto Yoko anche se non avevo scelto io di sposarla ma erano stati i miei genitori a combinare quel matrimonio . Yoko era una donna giovane , bella e gentile , aveva sempre in ogni occasione il sorriso stampato sul suo volto dai lineamenti delicati , anche in quella tragica notte lei non smise di sorridere . Mia moglie aveva i capelli neri corvini e la pelle molto chiara , infatti era la figlie del re di Orien il regno del fuoco situato ad oriente . Quella notte Io dovevo lasciare mia moglie per partire per Orien secondo il volere del re di Heaven , dato che il regno celeste era sotto l' attacco di un enorme drago e nessuno di noi guerrieri delle otto divisioni dell' esercito era stato in grado di sconfiggerlo . Il sacerdote del templio celeste Itsumo aveva detto al re che forse gli abitanti di Orien potevano aiutarci a fermare quel drago infuriato , perché i draghi vivevano proprio in quel regno , così egli ci ordinò di accompagnarlo in quel luogo e parlare con il grande sacerdote . Dunque io non potei rifiutare , anche se mi dispiaceva allontanarmi da mia moglie che era in cinta . Yoko , anche se non lo ammetteva , non voleva che io partissi per quella missione dalla quale forse non avrei fatto ritorno . Alla fine io partii all' alba e ,visto che Yoko stava ancora dormendo, le lasciai una lettera d' addio sul comodino accanto al letto per non disturbarla , per finire la baciai affettuosamente sulla guancia e poi me ne andai . Raggiunsi il grande palazzo del re e finalmente partii per Orien . Il Drago ci stava seguendo volando su nel cielo , era come se quell' enorme creatura ce l' avesse con il re . Una volta giunti alle porte del regno del fuoco fermammo i cavalli . Davanti a noi vi era come una sorta di barriera magica fatta di fuoco e se avessimo provato ad avvicinarci saremmo rimasti ustionati . Il nostro sovrano decise di ascoltare le parole del saggio Itsumo , che era venuto con noi ,siccome lui conosceva molte cose su quel regno . Il vecchio Itsumo consigliò al re di andare a cercare la lancia di Baku , un oggetto che era molto potente e che apparteneva ad un demone chiamato il devastatore delle anime . Grazie a quell' oggetto demoniaco , che era custodito all' interno della grotta dei draghi proprio lì ad Orien . Avremmo potuto dissolvere la barriera creata dal potere del re dei draghi . Il re inizialmente era scettico , così come molti guerrieri ,ma alla fine decise di ascoltare il vecchio Itusmo Kusahi . Così fece dividere in due gruppi il suo esercito , alcuni uomini seguirono il re e andarono a destra mentre gli altri vennero con me a sinistra . Dopo una lunga cavalcata raggiungemmo un piccolo villaggio ai piedi di una montagna . Un guerriero che aveva seguito le indicazioni sulla cartina temeva di essersi perso e di averci fatto sbagliare strada . Improvvisamente scoppiò un incendio e tutte le casette di legno del piccolo villaggio vicino a noi presero fuoco , ma stranamente non vedemmo nessun abitante fuggire , come se quel luogo fosse già abbandonato da tempo . Una risataccia satanica e potente risuonò da lontano . Una figura camminava fra le fiamme e si stava pericolosamente avvicinando ai miei soldati . Era stata quella inquietante figura ad aver riso in quel modo . Quella creatura si avvicinò a noi e fu visibile chiaramente . Era un uomo dai capelli lunghi neri , colore tipico degli abitanti di Orien , e aveva gli occhi rossi come il fuoco , indossava una lunga veste rossa con delle decorazioni dorate a forma di foglie d' acero e nella mano sinistra impugnava una lunga lancia dorata con un gigantesco rubino incastonato al centro dell' impugnatura . Quella lancia aveva tre punte ricurve sottili e affilate . In quel momento mi ricordai delle parole di Itsumo , che aveva fatto strada al gruppo guidato dal re . Capii che l' arma che quello strano individuo stringeva era proprio la lancia di Baku . Quel tizio sfoderò un sorrisetto maligno e ci squadrò da capo a piedi con aria di sufficienza . Noi tenevamo ferme le redini dei nostri cavalli , uno dei cadetti mi disse di scappare via perché quel tipo fermo davanti a noi faceva paura e sembrava malintenzionato . Ma io ordinai ai miei uomini di stare fermi e scoprire cosa volesse quel tizio da noi e poi spiegai che quell' uomo aveva la lancia che stavamo cercando . Quello che pensavamo fosse un Orieniano intervenne chiedendomi il motivo per il quale io volessi la sua lancia . Ed io gli risposi raccontandogli ciò che Itsumo ci aveva detto prima . Lo sconosciuto scoppiò a ridere di gusto , ma poi mi guardò dritto in volto e disse che se volevamo la lancia il nostro capo doveva essere disposto a sacrificare la cosa a cui teneva di più . I miei uomini mi dissero di non accettare , ma se non prendevo quell' arma il regno celeste
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Over the Heaven's door manga edition
FantasyQuesta è la versione manga illustrata e anche , libro della mia storia. Sono la scrittrice della seria OVER the HEAVEN' s door Chiara Kira Torazza. Ma in questa versione avrò una collaboratrice ovvero una disegnatrice , la mia amica Kamui Akuma M...