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No. Non ho ricordi precisi di quel giorno. Non mi sono alzato con l'idea di segnarmi tutto quello che avrei fatto perché avrei avuto un incidente che mi avrebbe cambiato la vita. Mi sono svegliata con la stupida convinzione che fosse un giorno come tutti gli altri. Ora forse un po' mi spiace non aver fatto più attenzione a quante fette biscottate ho mangiato a colazione. Insomma, uno si sveglia e non pensa a quello che sta facendo. Lo fa e basta. Cavalca la routine, o la monotonia. Dipende dai punti di vista. Fatto sta che questa mattina non ho fatto caso al mio umore quando ho aperto gli occhi. Ho fatto le stesse cose che ormai faccio in automatico da tre anni a questa parte. Avrei certamente preferito andare in qualche posto esotico e prendermi una vacanza. Non faccio una pausa ormai da prima che iniziassi l'università. Dopo la laurea volevo andare via, ma poi c'è stato quel problema con mia madre e sono rimasto qui, per ogni evenienza.
Ehm, no no. Nessuna discussione. Aveva avuto un episodio confusionario. L'ho portata al pronto soccorso e li hanno iniziato a farle mille esami e dopo essere stati rimbalzati per mesi da uno studio medico all'altro, le hanno diagnosticato l'Alzheimer precoce. Sì, precoce o giovanile. Il concetto è che lei aveva solo 46 anni. Teoricamente non doveva ammalarsi. Non così presto.
Si, mi sono preso cura di lei. Non che io fossi felice di farlo. Non aveva nessuno oltre a me. Dovevo aiutarla. Così mi sono ritrovato immischiato in questa cosa più grande di me. Non è facile. È proprio uno schifo. Iniziava a dare i numeri. Lasciava i fornelli accesi e usciva a fare la spesa in mutande. Dopo neanche un anno dalla diagnosi ho dovuto assumere qualcuno che mi desse una mano con lei in casa. Non riuscivo più a gestirla da solo. Io scrivo articoli. Non sono un giornalista. Scrivo dei pezzi e li vendo alle riviste e ai giornali. Non è un vero lavoro, ma ci mangio. Fatto sta che la situazione è diventata presto più pesante di quanto mi aspettassi, così ho iniziato a pensare di andarmene via per un po' o forse per sempre. Non lo so. Ci ho pensato tanto. Ma non ci ho pensato bene perché so che non posso andarmene. Posso solo fantasticare. Almeno fino a quando ha bisogno di me.

C'è chi sopravvive e chi noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora