CAPITOLO 24

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"Svegliati Morgan! Svegliati!", Un terribile frastuono mi costringe ad alzarmi dal letto.

"Tobias, ma sei impazzito?", Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio due o tre volte.

"Impazzito? No assolutamente, sono solo più grande."

Merda, me ne ero completamente dimenticata.

"Certo che lo sapevo peste.", Gli stampo un bacio sulla guancia, dopodiché mi alzo e rifaccio il letto.

"Faccio undici anni oggi!"

"Vuoi invitare dei tuoi amichetti a casa?"
Sospira e rimane a bocca aperta con gli occhi che brillano.

Non so ancora perché io insista a parlargli in questo modo. Devo accettare il fatto che ormai non è più un bambino, dovrei cominciare a trattarlo come un adulto.

"Posso?"

"Tutto per te amore mio."

Gli arruffo la cresta.

"Oggi a scuola lo chiedo allora, grazie, sei la sorella migliore del mondo."

Mi lascia un lungo bacio sulla guancia per poi schizzare via dalla mia camera.

"E tu il fratello migliore del mondo.", Dico quando ormai è già troppo lontano per riuscire a sentirmi.

Guardo l'orario sul telefono e, con mia più grande amarezza, noto che sono le otto meno un quarto.

È prestissimo, però dovrei uscire per comprare la torta di compleanno e un regalo.

Sono una pessima sorella, come ho potuto scordarmi il suo compleanno?

Quando sento la porta del piano di sotto sbattere, significa che Tobias è già uscito di casa e sta andando a scuola.

Ho qualche idea su magari dei guantoni da pugile, dato che sono ormai tre anni, o forse più, che del pugilato non riesce a saltare nemmeno una lezione.

Torna a casa sempre pieno di energie e potrei affermare che ha anche più muscoli di me.

Mio padre ha ripreso a lavorare regolarmente e quindi lo vedrò sempre meno.

Mi faccio una doccia veloce e mi vesto.

Jeans bianchi, maglietta leggera a miche lunghe con rappresentate delle palme.

Tacchi marroni poco più alti di sei centimetri.

Mangio una brioche in un tempo ristretto e esco di casa.

Aspetto il pullman che mi porterà poi al supermercato.

Dopo quasi mezz'ora di ritardo decide di farmi il grande onore di venirmi a prendere.

Scendo alla fermata del supermercato, davanti al quale c'è ancora un'ottima pasticceria.

Appena entro, il campanellino posto sopra la porta fa rumore facendo girare la commessa del bancone.

"Buongiorno signora.", Mi saluta con un ampio sorriso.

"Anche a lei.", Ricambio il saluto.

"Posso esserle d'aiuto?", Mi chiede una ragazza, che avrà giù di lì la mia stessa età con un simpatico berrettino blu e la divisa di pari colore, probabilmente dopo avermi visto girare per lo stesso reparto più di una decina di volte cercando delle decorazioni.

"Decorazioni per feste?", Chiedo imbarazzata.

"Signora, questo è il reparto igiene intima. È una fortuna che non abbia trovato in questo reparto quello che stava cercando, altrimenti ci sarebbero stati gravi problemi non crede?", Sghignazza.

Un segreto da custodireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora