Chi è?

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JACK P.o.v.

Le luci del nord mi chiamavano. Cosa succede, Nord?  pensai mentre il vento mi portava verso le luci.

Arrivato mi accolsero Sandy, Nord e Calmoniglio.

«Manca solo...» si interruppe Calmoniglio appena Dentolina arrivò «Bene, non manca più nessuno.»

«Che succede?» chiesi allarmato. In quell'istante una luce alle mie spalle attirò la mia attenzione, la luna. Tutti i presenti si zittirono. Poi Nord parlò.

«Manny, perchè tutta questa fretta?»

la luce illuminò il simbolo dei guardiami sul pavimento che si aprì per far uscire il cristallo azzurro.

«Sceglie un'altro guardiano? Ma come e' possibile?» esclamò confiso, come tutti, Calmoniglio.

 La luce illuminò il cristallo, e si riflettè sul globo.

«Qualcuno ha bisogno di noi. Non sceglie guardiano!» spiegò Nord. La luce riflessa indicò l'Italia, più precisamente un paese a nord di questa. Poi nel cristallo apparve l'immagine di una ragazza dai capelli mossi e lunghi. Stava studiando appoggiata ad una parete a gambe incrociate. Sopra di lei apparve la testa di un cavallo che le prese il libro dalle mani. Lei rise e si alzò verso l'animale che le estituì il libro. Poi la ragazza quardò l'orologio al polso. 

«Ma è tradissimo!»esclamòAccarezzò il cavallo e corse via.

«E quella chi è?» chiese confusa Dentolina.

«Non lo so.» risposi «Ma se ha bisogno di noi la aiuteremo.» 

ELSA P.o.v. 

Martedì. meno quattro pensai guardando il calendario della caffetteria. Mancavano solo quattro giorni alle vacanze e nove a Natale. 

Purtroppo, i miei genitori erano morti in un'incidente stradale qualche anno fa. Io avevo appena sedici anni allora, e mia sorella Anna dodici. Io cominciai ad arrangiarmi, mentre mia sorella volle andare in un collegio. Sinceramente non la vedo da molti anni. E per questo Natale, forse la lasciavano tornare per una settimana.

Stavo tornando a casa dopo il turno pomeridiano al "Coffee Break", quando mi arrivò un messaggio sul telefono: "Ciao! Sono Mary, puoi dire ai professori che oggi non ci sarò a scuola? Sono stata tarttenuta al lavoro. Grazie, un bacio!"

Mi fermai sotto un lampione del vicolo che stavo attarversando. Era piuttosto buio e i lampioni erano già accesi. Risposi subito "Certamente! A domani, buon lavoro!" e misi il telefono in tasca. Stavo per fare un altro passo quando sentii un rumore come una lattina che viene calciata. Mi guardai intorno, ma non vidi nessuno.

Sarà stato il vento. pensai. Poi un nitrito. Mi voltai di scatto e vidi un cavallo, se così si poteva chiamare, dagli occhi gialli e sembrava fatto di sabbia nera. Avanzava minaccioso, sbuffando e sbattendo gli zoccoli. Io rimasi immobile a fissarlo, tentando di farmi avvalere sul suo sguardo. Era pur sempre un cavallo, no? O sbaglio? 

L'animale non accennava ad arretrare, e, con un balzo, si fiondò su di me. Velocemente mi riparai dietro il lampione su cui il cavallo sbattè e diventò sabbia. Sbattendo contro il lampione, il cavallo aveva fattouscire alcune scintille che si erano mischiate con la sabbia del nera. Questa si librò in aria e cominciò ad agitarsi, tanto che una lingua di sabbia mi colpì facendomi cadere leggermente stordita. Poi il "composto" sparì in cielo.

Tornai a casa ancora un po intontita, ma decisi cominque di andare a scuola quella sera.

Dopo aver riferito ai professori che Mary, quella sera, non ci sarebbe stata, andai verso la mia classe.

Le prime ore passarono normali, ma verso ricreazione cominciai a perdere lucidità, così decisi di saltare le ultime ore.

Tornai a casa esausta e mi fiondai subito a letto senza neanche andare a salutare Nin. Mi sarei scusata con lei in giorno dopo.

Il potere dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora