Capitolo 35: Sei già sveglia oppure dormi?

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-Chiudi gli occhi e non riaprirli salvo che non te lo dica io

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-Chiudi gli occhi e non riaprirli salvo che non te lo dica io.- queste sono le ultime parole che sento prima di chiudere gli occhi, poi sento solo calore, tanto calore, provenire dal corpo del mio Jj.

Ma perchè sono venuti qui? Perchè non se ne sono andati quando gliel'ho chiesto? Non l'hanno capito che l'ho fatto per loro? Non hanno capito che avevo deciso di consegnarmi a Giulio e permettergli di farmi quello che voleva per salvare loro? Per salvare LUI?

Ora Giulio si arrabbierà e gli farà del male! Non posso lasciare che accada!

Ma porca Malefica! Perchè non mi danno mai retta?

Dopo un tempo che mi è parso infinito, Jason si stacca da me e mi dice che posso aprire gli occhi. Quando li riapro, tutto intorno a me è cambiato: i tubi che mi stillavano via il sangue non ci sono più, nemmeno una traccia della loro esistenza persiste in questa stanza, le catene che mi tenevano prigioniera, ora, non esistono più, i tavoli e le fiale piene del mio sangue volatilizzate. Giulio è ancora al centro della stanza, con i vestiti quasi del tutto inesistenti, rimangono solo piccoli brandelli che, a malapena, gli coprono i gioielli di famiglia e le mani strette a pugno, ma non troppo forte, come se temesse di rompere ciò che tiene in mano, è stanco e pieno di ferite, più che altro bruciature e fatica a stare in piedi.

-Che... Che è successo?- cerco di dire.

-Per questa volta vi lascerò andare, prendetela pure come una vittoria, ma la prossima volta non vincerete così facilmente.- risponde il mio ex come se io non avessi parlato e fissando solamente il ragazzo al mio fianco e poi scompare nel nulla.

Appena scompare, le forze mi abbandonano e sarei crollata a terra se Jj non mi avesse sostenuta. La porta che, in precedenza, Jason aveva chiuso, viene buttata giù e due visi famigliari ne fanno capolino.

-Perchè diavolo hai dovuto chiuderci fuori testa di catrame?- grida una voce femminile.

-Alisia!- grida un'altra voce maschile.

Non riesco più a tenere gli occhi aperti, devono avermi preso troppo sangue.

-Alisia, guardami.-

Alzo lo sguardo e incontro due occhi azzurri come il mare, quei due occhi azzurri che mi piacciono tanto.

-Ho tanto sonno Jj.- dico strascinando le parole.

-Non chiudere gli occhi, sei al sicuro ora, ci sono qui io.- dice prendendomi in braccio, come fanno i neo sposi con le loro sposine e inizia a camminare. Cullata dai suoi sinuosi movimenti, dal suo calore e dai battiti del suo cuore, mi accoccolo al suo petto e chiudo gli occhi.

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Pov Jason

L'ho salvata, ce l'ho fatta! Ma ho fatto una cosa che non sapevo di poter fare, in realtà, non credevo nemmeno fosse possibile: ho sprigionato la forza del sole!

Effettivamente ha senso, mio padre è il Dio del Sole, ma non credevo che avrei potuto fare una cosa del genere. Meglio così, l'ho salvata in questo modo.

Riusciamo ad arrivare sulla terraferma grazie a una barchetta che era attraccata all'isola. Non mi sono staccato Alisia nemmeno per un secondo, non ho neppure cambiato posizione per non darle fastidio, nonostante lo sforzo delle mie braccia che non ce la fanno più.

-Vuoi riposare un po' quelle braccia? La tengo io, se vuoi- mi chiede avvicinandosi il mio migliore amico.

-No, voglio tenerla io- rispondo.

-Sai? L'abbiamo capito.-

-Cosa?- chiedo perplesso.

-Che sei innamorato di lei- dice con un sorriso.

-Che? C... Come avete fatto? Io l'ho realizzato solo poco prima di ritrovarla!- esclamo.

-Oh, andiamo! Anche un cieco l'avrebbe capito!- dice, intromettendosi, Jessica.

Sono stupito.

Aspetta, ma se LEI è sveglia ha sentito tutto! No! NO! Non doveva andare così!

Abbasso lo sguardo e noto che è nel mondo dei sogni, il respiro non è forte, i battiti sono lenti e regolari, ma molto leggeri.

-Dobbiamo portala in ospedale!- dico allarmato dai leggerissimi e poco udibili battiti.

-Sì e come lo spieghi la quasi inesistente presenza di sangue in lei poiché non ha nessuna ferita grave?- mi fa notare il mio migliore amico.

-Portiamola a casa, lì capiremo che fare.- conclude Jessica.

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Pov Alisia

Nessun battito che mi culla, alcun calore umano che mi tiene a sé, nessun movimento sinuoso che mi fa intendere che ci stiamo muovendo. Sarà forse questa la morte? Il viale nero che mi ritrovo davanti? Indecisa come non mi tiro su in piedi e inizio a percorrere quel viale infinito.

Cammino e cammino, non sento debolezza, non sento dolore. È come se le mie gambe si muovessero da sole. Finalmente riesco a raggiungere la fine di quel viale e arrivo in un posto meraviglioso.

Ci sono un sacco di persone, persone belle e persone brutte, ma, sopratutto, ci sono i miei amici che mi vengono incontro.

-Alisia! Come stai?- mi chiede Nadia.

Mi guardo intorno, non capisco come sono arrivata qui e come possono esserci loro, se sono morta loro non dovrebbero essere qui.

-Cosa ci fate voi qui?- chiedo confusa.

-Vogliamo aiutarti, tu devi svegliarti Ali, noi abbiamo bisogno di te- risponde Chiara.

Chiara? Ma, lei dovrebbe essere viva e vegeta a casa mia! Questo è quello che mi aveva detto Austin! Non può essere morta anche lei!

Mi si avvicina una figura, un ragazzo dai neri capelli, dagli occhi azzurro mare, lo riconosco! Jason! Mi prende la mano e mi dice:

-Devi svegliarti Ali, non puoi lasciarmi, non lasciarmi solo. Io ho bisogno di te! Ti prego, apri gli occhi!-

Qualcosa dentro di me si spezza sentendo quella sua voce melodiosa così carica di dolore, in un attimo, tutte le persone che erano presenti spariscono, rimaniamo solo io e lui, con la mia mano ancora tra le sue. Ci guardiamo negli occhi, vedo il suo dolore e lo provo come se fosse mio. Non capisco le sue parole, non capisco perchè dovrei svegliarmi, sono morta, non posso svegliarmi più, mai più. Non capisco tutto questo, ma so che non posso lasciarlo solo, così decido di aprire gli occhi. La mia mano scivola via dalle sue, la mia bocca di spalanca per gridare il suo nome lasciando uscire solo un urlo muto: non voglio lasciarlo. Il viale che ho percorso prima ricompare sotto i miei piedi, ma si muove da solo, mi fa tornare indietro, oltre il punto da cui ero partita. Torno indietro fino a che non vedo tutto nero e apro gli occhi.

Due occhi azzurro mare sono fissi nei miei.

The Her Saga #1 - The DaughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora