Se ho mai aiutato qualcuno? Credo di sì. A scuola lasciavo sempre che gli altri copia spero i compito. Quando giocavo a carte con mio fratello più piccolo lo lasciavo vincere e ho sempre aiutato le persone dal supermercato. Sono alto. Arrivo facilmente agli scaffali alti. Così prendevo le cose per gli alti. Non ho mai fatto volontariato o robe simili. Ho sempre fatto quello che fanno tutti. Se capita do una mano, ma non sono pronto a diventare santo ecco. Però il poco che ho fatto l'ho fatto perché mi andava. Non l'ho mai rinfacciato a nessuno. Ero felice di rendermi utile. E se potessi tornare indietro lo rifarei.
A me? Chi mi ha aiutato? Non saprei. Non chiedo spesso aiuto. Anzi, mai. Sicuramente però c'è qualcuno che mi ha aiutato. Una volta ero caduto. In strada. Camminavo e sono inciampato in una di quelle corde di plastica che tengono i pacchi chiusi. Non mi ero fatto male, ma un signore che passava in macchina accostò per vedere se andava tutto bene. Mi è sembrato stupido. Ero col calo per terra e quello mi chiedeva se stavo bene. Sarei stato meglio in piedi. Non gli ho risposto male. Gli ho ringraziato e poi me ne sono andato. Un'altra volta un signore mi ha rincorso fuori dal supermercato perché avevo dimenticato la tessere in cassa. Me l'ha portata. Sarei potuto tornare. È stato gentile.
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C'è chi sopravvive e chi no
Narrativa generaleIl protagonista si ritrova, dopo un incidente, sul divano di quello che sembrerebbe uno psicologo di poche parole, a raccontare aneddoti della sua vita per ricostruire l'accaduto.