Volevo staccarmi un po' dalla vita caotica e piena di impegni della città, per questo approfittai di quei due mesi di vacanza per trasferirmi nella mia casa d'infanzia, persa in mezzo ad una vasta campagna al limitare del centro abitato.
Mossi qualche passo sul vialetto ormai abbandonato, poi salii i gradini in legno che portavano all'entrata scolorita. All'interno era tutto impolverato e lasciato a se stesso. Nel frigo, spento, trovai del cibo andato a male. La cosa mi preoccupò, ma non più di tanto. Il pavimento era interamente in legno, e scricchiolava rumorosamente tranne che in camera da letto, dove era stato sostituito.
La sera arrivò subito, mentre mi affaccendavo per rendere l'abitazione vivibile.
Mi coricai.
Tuttavia non riuscivo a chiudere occhio.
Sentii il pavimento scricchiolare. Era la mia immaginazione, no? Oppure qualche animale.
I passi, sempre più vicini, erano palesemente di un uomo. O qualcosa di simile.
Dalla porta socchiusa ci fu un bagliore: vidi due piccole fessure, simili a occhi, e denti aguzzi a formare un sorriso. Dopodiché, la porta venne spinta, e non sentii più i passi sul vecchio pavimento.