⊱orange marmalade

3.7K 427 118
                                    

❲TheXXᴺᴱᴵᴹᴱᴰᴵᴬ

Min Yoongi / 민윤기
ARANCIONE

La coccinella: Il suo indistinguibile aspetto allegro e delicato, dal colore unico e sgargiante, piccola come un chicco di riso ci ricorda la primavera e la rugiada mattutina. Quando è stanca di svolazzare sui fiori, la coccinella cerca il suo riposo posandosi sul palmo di una mano. Solletica un po' e gentilmente regala della fortuna,quando il vento cessa lei ritorna a volare. 

La coccinella. Piccolo predatore e terribile cannibale. Animale strategico, velenoso, che grazie al suo rosso vistoso allontana coloro che associano quel colore a del pericolo. I suoi famosi sette puntini neri sul dorso, quindi, non sono quasi sempre sinonimo di fortuna. La coccinella sa essere malvagia e feroce.

E l'aspetto, l'aspetto delle persone a volte mente.

«I was born sick, but I love it» Yoongi camminava a passo lento seguendo la lunghezza della ringhiera, con le cuffiette bianche penzolanti e canticchiando a bassa voce una canzone di Hozier «Amen. Amen.»

«Take Me To Church?» Hanbin era seduto sul bordo di un gradino, poco distante da Yoongi, lo osservava in silenzio già da un bel po' di tempo. Il più grande era così preso dalla melodia di quella canzone e dal grigiore del cielo che non si accorse di nulla. «Non ti facevo così prevedibile, Min Yoongi».

Yoongi abbassò di poco il volume della sua canzone «No? aish, questo sì che è del tutto inaspettato» gli disse senza degnarlo di uno sguardo «Mi hai lasciato proprio per questo—la mia prevedibilità ti ha aiutato a calcolare ogni cosa.»

Hanbin si avvicinò a lui, le sue pupille si allargarono di perplessità «Cosa ho calcolato?». Le sue iridi viste da vicino erano nere e profonde come gli abissi, le sue labbra pallide, invece, erano curvate in uno dei suoi soliti mezzi sorrisi orgogliosi. Quella che aveva in faccia era la maschera arrogante che indossava come scudo da tutta una vita. Yoongi conosceva bene tutte le sue menzogne. Sapeva altrettanto bene che sotto il tessuto leggero della sua divisa scolastica si nascondeva un ragazzino impacciato e insicuro. Ma d'altronde,come poteva biasimarlo? Anche lui, come Hanbin, si sentiva sempre così.

In sua presenza, Yoongi diventava timido come un bambino.Detestava quella sensazione. Le volte in cui Hanbin gli era di fronte,le ginocchia magre di Yoongi diventavano di burro.La voce gli usciva a stento ed era in grado persino di sentire l'eco dei suoi battiti. Per non parlare poi dell'istante in cui incrociava i suoi occhi: magnetici, ardenti, tristi e bisognosi di lui.

Yoongi era sicuro di aver avuto delle discussioni con i suoi occhi. I due ragazzi avevano parlato tante volte restando in silenzio. Entrambi chiusi dentro una stanza affollata, Yoongi e Hanbin avevano spesso usato un linguaggio fatto solo di sguardi indiscreti. Yoongi lo osservava e gli diceva che gli mancava,che lo amava, che lo rivoleva. E Hanbin, usando uno sguardo che Yoongi conosceva fin troppo bene gli rispondeva "È come mi sento anche io, allora se ci manchiamo, perché ci siamo lasciati?".

«Sapevi già che a causa tua io mi sarei umiliato, che avrei mandato tutto al diavolo per te,» Yoongi gli puntò un dito contro al petto «perché io non avevo mai amato nessuno prima di te»

Yoongi, da un po' di tempo, si era reso conto che la sua vita era un continuo inciampare sulle sue stesse domande e insicurezze. Correva veloce, senza una meta, all'interno di una foresta colma di ostacoli che però aveva preso le sembianze della sua vita. Piena di ricordi, di musica scaricata illegalmente da YouTube, di incubi che la notte lo svegliavano, di sesso fatto soltanto per ritrovarsi sulle dita il profumo che cercava di dimenticare. A volte, si ritrovava immobile davanti a un bivio. Dove due stradine strette si incrociavano e in quel momento era costretto a fare una scelta. Ma Yoongi decideva soltanto di starsene seduto sulla terra bagnata ad aspettare qualcosa che tardava ad arrivare.

RESILIENZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora