Il libro in cui "vissero" non fu presente

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Mi sveglio di soprassalto,in preda ad un ennesimo incubo. Ero sola,in quella casa gelida, dalle variopinte mura che trasmettevano tristezza e nostalgia. Nostalgia. Morte. Colpi. Tre parole che mi perseguitano da un anno,da dopo la morte di mio padre. Oggi si terrà la messa dopo l'anno della sua morte e dopo i 15 anni del suicidio di mia madre. Vivo sola, sono come la ragazzina sedicenne senza amici che va in giro con un libro sotto braccio, in casa con me ci vivono i miei zii che ,dopo la morte di mio padre, sono caduti in una profonda depressione. Della morte di mio padre ricordo solo che ero con lui ad un ristorante ed entrarono strani uomini vestiti di nero che lo spararono, dopodiché mi sono trovata su un lettino dell'ospedale e lì ho capito che la mia felicità sarebbe cessata. Non so perché sono ancora viva, magari sarebbe stato meglio morire eppure so che se sono viva c'è un motivo.

Prendo il giubbotto ed esco,nonostante sia giugno fa molto freddo,fin troppo.Sarà forse che il freddo l'abbiamo dentro di noi,che quel caldo che ci colmava prima ora è scomparso, Alzo gli occhi e vedo il cielo,amavo guardarlo con mio padre,diceva sempre che un giorno le guerre e le ingiustizie si sarebbero calmate. Mi sono sempre chiesta che significasse ciò,poiché qua ormai le guerre sono cessate. Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che c'è un ragazzo molto strano che mi osserva. Decido di ignorarlo finché lui non si avvicina a me ed inizia a scrutarmi insistentemente. Dopo qualche minuto dice -Sei Jany Evegy?-. "Come fa a sapere il mio nome" è la prima cosa che penso ma subito dopo rispondo -Si,sono io- e lui continua con un fare freddo -Tuo padre era Sam Evegy, ucciso il 13 giugno 2431?- questo ragazzo che io non conosco sa per filo e per segno tutta la mia vita, suona strano vero?! Io cercando i capirci di più rispondo seccamente -Si,Sam Evegy era mio padre. Tu come fai a sapere tutto ciò? Chi sei?- lui finalmente alza lo sguardo verso di me e capisco che da qualche parte l'ho già visto. Ha gli occhi azzurri-grigi ed i capelli marroni,quasi neri. -Non ti ricorderai di me- e dopo dette queste parole mi afferra il polso e si mette a correre portandomi con lui. Io faccio per togliere il polso in quella stretta ma lui non mi molla. Dopo qualche pensiero per fuggire vedo risplendere sul suo polso un tatuaggio che raffigurava dei ghirigori. Quel tatuaggio è lo stesso che aveva mio padre. Non faccio in tempo a formulare un pensiero su quello che avevo appena visto che mi ritrovo a piombare giù per un tombino che sembra non finire mai.

Non c'è puzza di fogna qua giù eppure c'è un odore che mi disgusta. È odore di morti immischiato a deodorante. Quello strano ragazzo mi porta davanti ad una porta, nera,oscura con accanto uno strano quadrato con delle lettere. Mi dice che le lettere scritte accuratamente a mano sul quadrato non sono comprensibili agli umani -io peró le capisco-. Queste parole mi escono prima che possa fermarle. Il ragazzo per la prima volta sorride,un sorriso che sembra uno strano ghigno,come se quella era la prima volta che sorrideva. -è questo il punto- risponde lui. Ci osserviamo per qualche secondo finché uno stano BIP rompe il silenzio. Lo strano ragazzo sentendo quel rumore scappa sull'orizzonte. Solo ora mi metto ad osservare il luogo in cui sono stata portata: è come un tubo trasparente con una sola apertura:quella da cui è uscito il ragazzo. È tutto così strano! Sto per varcare la soglia dell'apertura che il ragazzo ritorna e mi porta in un luogo che sono sicura di aver già visto. -non ti ho ancora raccontato la mia storia- mi sento dire -vorrei sapere prima la mia di storia- rispondo attendendo una risposta.

Non capisco più chi sono, o meglio cosa sono. Ho davvero paura,paura vera, una paura che ho provato una sola volta:quando mio padre è morto. -Tu sei un demone!- ecco la risposta del ragazzo -i tuoi genitori erano demoni,non se lo dissero fino al giorno dopo il matrimonio. I demoni non si sposano,lo sanno tutti. Dal loro amore sei nata tu,una bambina così innocente ma con così tanto peccato. Una bambina che a propria insaputa avrebbe messo a rischio l'intero mondo,non solo il mondo dei demoni ma anche il mondo degli umani. Quella bambina che tutti temono,persino i più forti del mondo. I tuoi genitori ti hanno nascosto tutto per proteggerti, ma appena i ministri dei demoni se ne accorsero diedero la caccia ad i tuoi genitori. Quindici anni fa hanno ucciso tua mamma e l'anno scorso hanno ucciso tuo padre. Ma non hanno finito il loro compito:uccidere te. Noi vogliamo continuare l'obbiettivo dei tuoi genitori,una morte così ingiusta hanno subito- ma la mamma non si era suicidata? Prima che posso chiederglielo lui si china verso di me e mi scopre il polso sinistro. È lo stesso tatuaggio che aveva mio padre. -Tu sei la nostra speranza,la speranza più potente della paura- queste parole mi riecheggiano nella mente finché non inizia a presentarsi. - io sono Seve, i miei "genitori" erano i primi ministri umani e non si sa perché sono nato io,il disonore della famiglia più importante del paese.Lo sapevo fin da quando avevo un anno che ero un demone e già ai cinque anni sono stato trasportato qua. Ora ho 17 anni.- osservo quegli occhi che ,sono ormai sicura, aver già visto. -Io ti ho già visto- dico senza pensarci. Lui a queste parole rimane spiazzato -Ti ricordi allora? Bè è tardi- e scappa via -NO,aspetta,dove ti ho visto?!- gli urlo dietro ma lui ormai è troppo lontano per sentirmi.

Spero che vi piaccia✌️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2014 ⏰

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