James Potter era elegantemente seduto sulla sedia inclinata, i piedi appoggiati sul banco di legno, gli occhiali tondi sulla punta del naso, un ghigno furbo sul viso dai lineamenti perfetti, gli occhi castano scuro con la solita aria di strafottenza. Accanto a lui Sirius Black aveva la sua solita espressione scaltra, seduto a gambe larghe con i capelli neri che gli cadevano ai lati degli occhi del medesimo colore. Remus Lupin, l'aria rassegnata e lievemente divertita che aveva con i suoi migliori amici, era seduto dall'altro lato di James, i capelli castani pettinati, la cravatta da Grifondoro lievemente allentata sulla camicia bianca. Peter Minus, i capelli biondicci attaccati alla testa e gli occhietti porcini che saettavano qua e là per la classe era dall'altro lato di Sirius.
Staccato dai loro quattro banchi, rigidamente seduto su una sedia, c'era Severus Piton, che tormentava l'orlo della sua sciarpa da Serpeverde cercando di avere un'aria più innocente che poteva.
La professoressa Mc Granitt li fissava tutti e cinque con la stessa faccia severa, mentre Horace Lumacorno aveva la stessa espressione ferita che hanno a volte i cuccioli abbandonati.
- Guarda guarda chi abbiamo qui.
I malandrini alzarono gli occhi con aria innocente. James sbatté le palpebre una volta o due.
- Signor Black, se non sbaglio ero convinta di averla vista qui tre giorni fa. Sentiva la mancanza di questo ufficio?
- Veramente sentivo la sua mancanza, professoressa.
Peter ridacchiò, Minerva Mc Granitt strinse così forte le labbra che sembrò che queste venissero risucchiate.
- Siete stati visti da parecchi testimoni appendere il signor Piton per la caviglia. In aria. Con un incantesimo piuttosto...
La Mc Granitt esitò, per cercare nel suo ampio vocabolario un termine adatto a definire un crimine simile, ma venne preceduta da James.
- E' un incantesimo del tutto innocente professoressa. E l'abbiamo usato per legittima difesa. Mocciosu... intendevo, il qui presente Piton, voleva schiantare Elisabeth Gregory, cacciatrice di Grifond...
- So benissimo chi è Elisabeth Gregory, signor Potter, si dà il caso che io sia la responsabile di Grifondoro, non so se se lo ricorda.
James annuì compunto.
- Certo che me lo ricordo professoressa. E come saprà benissimo quindi, tra tre giorni ci sarà la prima partita della stagione.
La professoressa strinse i denti.
- Potter, so anche questo.
Sirius si intromise.
- Professoressa, Piton stava cercando di azzoppare una cacciatrice grifondoro per far vincere i serpeverde. E noi abbiamo solo difeso la nostra compagna di casa.
Remus aprì la bocca, ma la richiuse immediatamente. Peter si agitò sulla sedia.
- Signor Piton, ha qualcosa da dire al riguardo?
Severus si stava tormentando la sciarpa con la solita faccia giallastra.
- Io non gioco a quidditch, professoressa. Cosa mi sarebbe importato della partita?
Sirius scattò in piedi.
- L'avrai fatto per Malfoy, sporco leccapiedi...
La Mc Granitt troncò l'insulto con un "Black!" che fece tremare la stanza.
- I testimoni non riferiscono di alcun incantesimo da parte del signor Piton.
James riappoggiò i piedi sul banco.
- Perché stava per schiantare Elisabeth.
- Ah, stava. Quindi lei, signor Potter, sa perfettamente cosa pensa il signor Piton.
- Non ci vuole molto, professoressa. Era appostato dietro il ritratto della Signora Grassa, e quando ha visto uscire le ragazze del nostro anno ha afferrato la bacchetta ed ha aperto bocca. La prima del gruppo era Elisabeth, e quando l'abbiamo appeso in aria, Moccios... Piton si è messo ad urlare qualcosa a proposito di una vittoria.
Sirius annuì.
- Sono prove schiaccianti professoressa.
Remus annuì e Peter lo seguì a ruota.
- Signor Piton, la sua versione dei fatti?
- Volevo solo parlare con una ragazza, niente di più. Non mi interessa nulla del Quidditch, men che meno di Elisabeth.
James strinse le dita attorno alla bacchetta con forza e Sirius ridacchiò.
- Se speri che la Evans ti perdoni dopo quello che hai fatto ti sbagli, le hai detto che è una Mezz...
- Basta così signor Black.
- Professoressa siamo uno contro quattro. E se Moccio... Piton pensa che siamo stupidi da credergli si sbaglia di...
La professoressa Mc Granitt fece un gesto imperioso con la bacchetta. Dalla gola dei cinque ragazzi, che avevano preso a parlare tutti insieme, non uscì più alcun suono.
- Mi sembra chiaro che il signor Piton non stesse facendo nulla di male. I testimoni dicono che non ha fatto in tempo ad aprir bocca. Potter, Black, Lupin e Minus nel mio ufficio domani mattina. Potete andare.
I cinque vennero fatti uscire con un altro poderoso colpo di bacchetta. Lumacorno non fece neppure in tempo ad aprir bocca.
Appena furono fuori James fermò Piton per un braccio.
- L'hai offesa Mocciosus.
- A te cosa importa?
- Sta soffrendo per te piccola creatura unta. Ma non ti perdonerà, stanne certo.
I malandrini se ne andarono e Piton rimase fermo un attimo.
- Cosa ne sai?
Urlò ai quattro.
Nessuno si voltò, ma James sospirò e sussurrò in modo che sentissero solo i suoi amici.
- Perché fa così anche con me.
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TO BE A BLACK
FanfictionEssere un Black è un onore, un privilegio e un grandissimo dovere. E la parola d'ordine di un Black è "io posso tutto". Nella Hogwarts degli anni settanta i Black sono addirittura cinque, e le faccende da sistemare nella scuola più amata del mondo...