paradox
Non c'è cosa peggiore che essere una mezzosangue tra i Serpeverde, non so come io ci sia finita, è assurdo anche solo immaginarlo ma il Cappello Parlante così ha deciso. La prima 'sangue marcio' nella casa dominata dal verde e l'argento. Paradosso. Ricolma di persone viscide, insopportabili e tanti, anche troppi, figli di papà con la puzza sotto il naso e una propensione per la discriminazione.
Essere me in una casa del genere non è facile, va contro ogni mio principio, eppure mi posso anche riconoscere in alcune delle caratteristiche, come l'essere ambiziosa, avere la competitività nel sangue e la necessità di vincere sempre a costo di giocare sporco. Eppure non mi sognerei mai di discriminare o escludere qualcuno, non fa parte del mio carattere.
I primi due anni sono stati un'autentica tortura, il terzo è iniziato nei peggio modi, e sarà così fino al termine della mia permanenza in questa scuola. Ad avere l'onore di rendere le mie giornate un'autentico girone infernale il gruppetto di 'Sangue Puro' della casa.
Sbuffo all'idea dell'ennesima lezione «Non ho per niente voglia di andare a lezione» dico infilandomi le mani nelle tasche della divisa, l'idea di passare un'ora e mezza ad ascoltare Piton con quelli della casa Grifondoro mi rende ancora più nervosa e scontenta
Serpeverde e Grifondoro non vanno d'accordo, quasi agli antipodi ma con piccole caratteristiche similari, solo che messi entrambi nella stessa stanza creano un mix di confusione esplosiva che solitamente termina con qualche litigata e dei punti tolti ad ambo le parti.
«Questo è un atteggiamento tipico da Serpeverde» commenta la mia migliore amica, l'unica con la quale posso sfogarmi liberamente e da cui non mi sento giudicata
Si sistema gli occhiali dalla montatura rigorosamente blu e i lunghi capelli neri nella sua coda alta, Corvonero in tutto e per tutto, non c'è casa che le si addica meglio; è intelligente, arguta e si interessa di qualsiasi materia, basta che le faccia conoscere qualsiasi aspetto anche se minimo.
«Lo so ma sono convinta che il Cappello si è sbagliato, la vita da mezzosangue tra i Serpeverde non è semplice» spiego brevemente prima di arrivare nelle lunghe scalinate che portano ai sotterranei e quindi all'aula di pozioni
«Lo so ma guarda il lato positivo, siamo a metà anno» cerca di confortarmi con un sorriso caloroso
«Giá» mi limito a rispondere prima di scuotere la testa scacciando i pensieri negativi «Ci vediamo dopo in Sala Grande?»
«Ovvio, partita a Scacchi Magici?» propone con entusiasmo, sapendo benissimo che siamo abbastanza tra noi le partite sono quasi infinite ma è l'occasione ideale per parlare del gossip che aleggia tra i corridoi
«Ci sto» annuisco prima di salutarla con un cenno della mano e scendere le lunghe scale
Entro nell'angusta aula perdendomi tra i miei pensieri e la mia nostalgia di casa, tanto che vado a sbattere contro la schiena di qualcuno. E chi mai se non quell'idiota platinato di Draco Malfoy? Uno degli autori dei più brutti scherzi nei miei confronti. Dio quanto odio il destino.
Gli aggettivi per descriverlo solo infiniti e nessuno è positivo, da stronzo a menefreghista, da coglione a viziato, da figlio di papà a idiota. Tutti solo e soltanto per lui.«Fantastico» borbottò prima di guardarlo dritto negli occhi aspettando già una sua battutina di scarso gusto e banale come gli stereotipi sui babbani «Direi che puoi evitare i tuoi insulti composti da frasi fatte e banali, ormai penso che tu li abbia usati tutti» alzo un sopracciglio in attesa di una sua risposta scontata
Un ghigno gli si dipinge sul volto, Dio se avrei voluto tirargli quattro schiaffi e magari un bel pugno sul naso, così da rovinargli quel bel faccino che si ritrova.
«Come può una Mezzosangue parlarmi in questo modo, hai idea di chi sono io?» il suo essere narcisista e megalomane lo fa sembrare ancora di più un ragazzino viziato di quanto già lo sia, insulso e irrispettoso nei confronti di chiunque, perfino in quelli dei suoi amici
«Cos'è Malfoy? Lo vuoi andare a dire a tuo padre?» incrocio le braccia al petto, il mio tono è tagliente e noto che gli dà parecchio fastidio, stringe i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche. Adoro provocarlo solo per renderlo poi ridicolo, non mi risponde, mi guarda torvo e va a sedersi.
Mi ritengo, per una volta, soddisfatta di come ho reagito prima di andarmi a sedere in un angolo tranquillo, Dio quanto vorrei tornarmene a casa dai miei genitori. Sospiro seguendo la lezione alternando appunti a disegnini a bordo delle pagine, Piton oggi è ancora più in vena di essere noioso. Ogni tanto però, alzo lo sguardo e noto il biondo platinato a fissarmi, e quando incrociamo lo sguardo subito torna a guardare in basso. Un idiota completo.
Mi metto dritta solo nel momento in cui Piton parla di Amortentia e fa il mio nome «Mh?» domando con fare distratto
«Forza alzati e vieni a descriverci cosa senti annusando il filtro d'amore» annuisco alle sue parole e faccio come dice, so poco o niente di questo filtro se non che è il più potente e che teoricamente dovrebbe avere l'odore della nostra anima gemella o una cosa simile
Annuso piano ignorando qualche commento a bassa voce, mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Menta, poi quell'odore di bosco che non so descrivere, pioggia e una colonia maschile» rispondo cercando di nascondere chi mi ricordano quegli odori e profumi
«Grazie T/n, puoi andarti a sedere» annuisco e torno al mio posto nonostante uno sguardo bruci su di me, uno in particolare
Non può essere lui, mi ripeto costantemente escludendo volontariamente quell'idea assurda. Pazzia.
Al termine della lezione esco il più velocemente possibile, quelle mura iniziano a starmi strette, fin troppo, quella vaga idea che la mia cosiddetta anima gemella possa essere veramente Malfoy, colui che mi perseguita con scherzi e battutine fuori luogo è un'autentica tortura.
Giro in un corridoio deserto e mi appoggio al muro, è assurdo, quella pozione doveva avere qualcosa che non va, magari ha la scadenza come i prodotti babbani.
«Sangue-» Draco Malfoy stanzia di fronte a me, si interrompe da quell'insulto con aria pensierosa «Non hai ascoltato cos'ho annusato io invece, vero?»
«No è non mi interessa» rispondo rimane bloccata alla folata della sua colonia, merda, è proprio come quella che ho sentito poco fa
«Dovrebbe perché ho sentito il tuo maledetto profumo» tende la mascella infastidito e irritato
«Ora sarebbe colpa mia?» domando prima di sbuffare sonoramente «Guarda che anche io ho sentito la tua colonia da quattro soldi» aggiungo rincarando la dose
Il suo sguardo si spalanca, non si aspettava una risposta tale «Allora è sicuramente sbagliato il filtro» aggiunge non guardandomi più negli occhi
«Esatto» annuisco concordando, ma c'è qualcosa di impalpabile fra noi, qualcosa che non riesco a definire
È cambiato tutto senza volerlo.
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𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONE
FanfictionRICHIESTE CHIUSE [IN REVISIONE] raccolta di immagina multi fandom #15 su tvd 01.06.2020 #9 su klaus 27.05.2020 #8 su stefansalvatore 27.05.2020 #8 su damonsalvatore 01.06.2020