Tancredi

capitolo uno

Mia's pov

la mia vita va avanti così, a tentoni. tra un alto e basso continuo. ma pur sempre, in qualche modo, felicemente. vivo a Siena, una piccola, piccolissima città toscana, tanto bella quanto chiusa.
ho sedici anni, un'età talmente complessa che può sembrare surreale.
vivo di pallavolo, di amiche, sigarette e musica. le amiche, quelle vere, quelle che ci sono in ogni momento, sono Martina e Carolina. se una sta male, le altre due stanno doppiamente male.

mi sveglio, è una mattina di marzo, come tutte le altre. devo andare a scuola, è una tortura, scontato da dire. mi preparo stra veloce, dal momento che non sistemo i miei lunghi ricci biondi e non trucco i miei grandi, fin troppo, occhi verdi. indosso un paio di jeans blu scuro e una felpa grigia piuttosto larga.

il bus mi porta davanti alla mia scuola, il liceo delle scienze umane. scuola più che inadatta a me, ma oramai sono al secondo anno, mi arrangio un po' e continuo gli studi qua. ovviamente, c'è Martina che mi aspetta, già con la sigaretta in bocca. Carolina è una ritardataria assurda, non la aspettiamo mai. scendo dal bus, tirando fuori dallo zaino il mio pacchetto di Winston, tiro fuori una sigaretta e la metto tra le mie sottili labbra.
"iniziamo così un'altra delle nostre giornate di merda." e finiamo le nostre due sigarette, poi di malavoglia, entriamo a scuola.

alla terza ora, avevamo lezione di latino, la professoressa stava interrogando due mie compagne di classe, io stavo usando il telefono. ero su Youtube, che scorro sulla home dei video degli Youtubers, poi una miniatura di un video attira la mia attenzione. nella foto c'è un bel ragazzo, con il septum al naso, cosa che apprezzo e nemmeno poco, e il canale si chiama SighTanc. ovviamente non posso ascoltare video in classe, quindi mi limito a guardare le varie miniature dei video e mi ritrovo a pensare a quanto sia davvero bello questo ragazzo.

passano lente altre due ore di lezione, e finalmente suona l'ultima campanella. Martina, Carolina ed io usciamo frettolosamente dalla scuola e ci fermiamo accanto ad un'enorme colonna che sorregge l'edificio. qui tiriamo fuori una sigaretta a testa e ce la fumiamo con gusto, per liberarci dallo stress scolastico.

vado a passo lento e poco convinto verso l'auto di mia mamma, salgo, saluto e attendiamo l'uscita di mio fratello e mia sorella da scuola. beh, sì, non sono figlia unica. sono la sorella maggiore di due maschi, Andrea e Leonardo, e di una femmina, Sara. mentre aspetto mi rendo conto che ho in testa quel ragazzo di Youtube, il che mi suona piuttosto strano.
sono una ragazza fredda, apatica, che trova difficile affezionarsi ad una persona; sono una ragazza che nell'amore non crede più, oramai sono troppo cinica. o almeno, questi è quello che cerco di dimostrare.

non vedo letteralmente l'ora di arrivare a casa per potermi vedere i video di quel cazzo di figo di Youtube. apro il primo video che trovo, "la bombi o la passi", uno stupido video in cui gli Youtubers dicono se si scoperebbero o meno una ragazza. alla prima parola che esce dalla sua bocca, mi eccito. cazzo, è di Roma. adoro la parlata romana, i loro modi di dire e fare, e poi chi non è innamorato della città di Roma in sé?
scorro un video dopo l'altro, scopro che il suo nome è Tancredi, ha diciassette anni, ama disegnare e ama l'arte.
"anche un nome di merda come Tancredi, diventa bello se lo metti ad un ragazzo così."
"cazzo, oltre che figo è pure un ragazzo interessante."
questi sono i miei principali pensieri. questi pensieri però vengono interrotti da un messaggio:
da Emma: "scendi, sono qui."
porca puttana, l'allenamento di pallavolo. avevo passato l'intero pomeriggio a guardare i video di Tancredi.
prendo il borsone da allenamento e con il ragazzo figo di Youtube sempre più in testa, esco per andare in palestra.